L'ipodonzia o agenesia parziale è una condizione clinica che preoccupa molto i genitori dei piccoli pazienti. Per questa ragione, anche dopo aver ricevuto le informazioni del caso direttamente dal proprio odontoiatra, sovente sentono la necessità di documentarsi in rete per approdondire il tema. Ma quanto sono davvero attendibili le notizie reperibili in rete su questa anomalia? Lo ha voluto verificare uno studio condotto dall'Institute of Dentistry del Queen Mary College di Londra, ora disponibile sul Journal of Orthodontics dove è stato recentemente pubblicato.

Cosa cercano i pazienti in rete

Dopo aver ricevuto la diagnosi, per chiarire i dubbi e le paure che l'ipotondozia può suscitare, i genitori dei piccoli pazienti interrogano il web. I termini più utilizzati per raccogliere informazioni sono "denti mancanti" o "cura dei denti mancanti", ma anche "informazioni e trattamento sui denti mancanti" solo per citarne alcuni. Proprio come i pazienti, attraverso i principlai motori di ricerca, anche i ricercatori hanno interrogato la rete. Per poi valutare 48 siti web, ritenuti i più pertinenti degli oltre 1700 inizialmente individuati ma poi scartati.

I siti web più visitati non sono i più attendibili

Quel che è emerso dalla ricerca deve far riflettere gli addetti ai lavori, liberi professionisti ed associazioni e società scientifiche. Innanzitutto, non sembra esserci alcuna relazione tra il posizionamento di un sito web su motore di ricerca e la qualità delle informazini in esso contenute. Poi, i siti web migliori sono difficilmente raggiungibili. Perché utilizzano termini tecnico-scientifici, dunque specialistici, che il grande pubblico non conosce e mai digiterà sulla tastiera. In generale, la qualità e l'affidabilità delle informazioni presenti su internet, riguardanti l'ipodonzia, sono tendenzialmente scarse e andrebbero migliorate.

L'ipodonzia, spiegata male come il trattamento canalare

Il livello di qualità ed attendibilità delle informazioni presenti in rete sull'ipodonzia ricordano quelle sul trattamento canalare, analizzate  dalla  School of Dentistry della University of Central Lancashire (UK). In quest'altro studio, pubblicato sul Journal of Endodontics, i ricercatori avevano valutato la qualità dei filmati, nonché le informazioni in essi contenute e trasmesse al pubblico. Giungendo, più o meno, alle medesime conclusioni. Gli addetti ai lavori dovrebbero impegnarsi di più, per rendere le informazioni medico-scientifiche pubblicate in rete precise e puntuali, ma soprattutto accessibili e facilmente rintracciabili.

Ipodonzia, le informazioni in rete sono scadenti, andrebbero migliorate - Ultima modifica: 2023-03-09T16:58:56+00:00 da Pierluigi Altea
Ipodonzia, le informazioni in rete sono scadenti, andrebbero migliorate - Ultima modifica: 2023-03-09T16:58:56+00:00 da Pierluigi Altea

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