Intrusione anteriore con clear aligner

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La tecnologia dei clear aligner ha visto, negli anni, diversi adeguamenti nella gestione clinica degli overbite profondi.

Gli attachment passivi vengono solitamente posizionati sulle superfici vestibolari dei primi o dei secondi premolari, allo scopo di assicurare ritenzione e fornire ancoraggio per l’intrusione degli elementi anteriori. Sono invece attivi quegli attachment che forniscono forze estrusive ai premolari stessi, al fine di livellare la curva di Spee.

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I precision bite ramp sono prominenze poste sulla superficie palatale degli allineatori, in corrispondenza degli incisivi superiori. Funzionano mantenendo i contatti con gli antagonisti e, contestualmente, separando gli elementi posteriori, analogamente a quanto fanno placca di Michigan o bite turbo, usati anche nel trattamento del bruxismo.

Il gruppo di lavoro di Al-Balaa, sondando la letteratura a riguardo, ha rilevato evidenze limitate riguardo l’efficacia della procedura, o meglio riguardo la differenza tra le misure previste dalla programmazione e i risultati effettivamente ottenuti con la terapia. Ha pertanto pianificato uno studio scientifico, basato sulla diagnostica radiologica tridimensionale, nell’intento di verificare tale aspetto. Accertare la precisione del software, infatti, potrebbe essere utile anche al fine di predire l’eventuale necessità di overcorrezione, riducendo, conseguentemente, la necessità di cambiamenti in corso d’opera, e i ritardi che ne conseguirebbero. I risultati dello studio sono stati interamente pubblicati in un interessante articolo, apparso sull’American Journal of Orthodontics and Dentofacial Orthopedics.

Allineatori e intrusione anteriore: quali risultati?

Il disegno dello studio è assolutamente semplice: sono stati coinvolti 22 pazienti ortodontici, con un’età media di 24 anni, sottoposti a trattamento con uguale protocollo (aggiornato al 2016), per un tempo medio di poco più di un anno e mezzo, cambiando allineatore ogni due settimane. 8 pazienti avevano, in partenza, un overbite sotto i 4 mm, gli altri partivano da un morso profondo (4.18 mm di media). La netta maggioranza si è sottoposta a trattamento partendo da una malocclusione di I classe; solo 2 e 1 pazienti, rispettivamente, da una II e una III classe.

Gli autori hanno operato il confronto sovrapponendo le TC preoperatorie e quelle a fine trattamento, intendendo questo come la prima serie di allineatori, senza considerare eventuali rifiniture successive.

L’intrusione prevista è risultata significativamente diversa da quella ottenuta a livello dell’intera regione canino-canino superiore e inferiore.

La precisione media dell’intrusione vera è risultata pari al 51,19%, con una necessità di correzione media conseguente del 48,81%.

Tali risultati non indicano gli allineatori come inadatti al movimento. Suggeriscono però di preventivare metodiche additive già nel corso della prima fase della correzione.

Riferimenti bibliografici: clear aligner

https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/33518439/

Intrusione anteriore con clear aligner - Ultima modifica: 2021-03-24T06:41:29+00:00 da redazione
Intrusione anteriore con clear aligner - Ultima modifica: 2021-03-24T06:41:29+00:00 da redazione

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