Gli strumenti in nichel-titanio rappresentano attualmente lo standard di riferimento in endodonzia. La ricerca in questo campo si muove principalmente allo scopo di implementare la composizione delle leghe, la geometria dei file e il movimento delle sistematiche.

Strumenti conici di nuova generazione, almeno nei diametri maggiori, potrebbero risultare piuttosto rigidi e, di conseguenza, dare problematiche di trasporto nei canali più curvi. La transizione della lega dalla fase austenitica a quella martensitica fa sì che lo strumento tenda a raddrizzare meno il canale.

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Una seconda, forse più sottovalutata problematica, connessa, come la prima, al design conico, è l’effetto cuneo a livello dentinale. L’ipotesi per cui la strumentazione possa favorire la formazione di microfratture non è del tutto dimostrata; le forze laterali sono state invece correlate anche a eventi traumatici più rilevanti. È ipotizzabile che strumenti con una maggiore efficienza di taglio siano più protettivi in questo senso.

Un interessante studio, recentemente pubblicato da Deari su International Endodontic Journal, ha studiato una delle sistematiche più diffuse sul mercato e il prodotto con cui la casa produttrice l’ha sostituita, e che si caratterizza proprio per la prolungata fase martensitica. Gli sperimentatori hanno stimato sia l’efficienza di taglio che le forze laterali agenti sulla parete canalare.

L’analisi è stata condotta in vitro sul seguente modello sperimentale: 18 radici dentali, della lunghezza minima di 16 mm, provenienti da incisivi di origine bovina, sono state sagomate con un canale standardizzato, segate in parti e infine riassemblate e montate su basi in resina acrilica.

Il set-up sperimentale permetteva il controllo dei movimenti del motore endodontico sugli assi x e y – pecking motion della metodica crown-down – e la rotazione libera sull’asse z, al fine di ridurre il possibile stress sul piano orizzontale.

Dal punto di vista della geometria, gli autori non hanno rilevato variazioni nell’evoluzione da una sistematica alla successiva. Il prodotto più recente, tuttavia, presenta effettivamente un’efficienza di taglio significativamente superiore a quella dello strumento austenitico. Tale discrepanza, però, non ha influito in maniera significativa sul dato della forza laterale esercitata a livello della parete dei modelli radicolari. Picchi di forza laterali sono stati rilevati con in relazione alla progressiva conicità degli strumenti.

L'analisi fattoriale ha evidenziato come la forza laterale creata dai diversi strumenti in sequenza non differisse tra le due fasi ma, invece, fosse significativamente influenzata dal tipo di strumento.

Gli autori, una volta confermata la validità del modello sperimentale nella valutazione della forza laterale, hanno concluso affermando che tale parametro non viene influenzato dalla forza di taglio, piuttosto è da correlare alla geometria dello strumento.

Riferimenti bibliografici

https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/32358847/

Impatto delle forze laterali prodotte dagli strumenti rotanti NiTi - Ultima modifica: 2020-07-28T07:15:52+00:00 da redazione
Impatto delle forze laterali prodotte dagli strumenti rotanti NiTi - Ultima modifica: 2020-07-28T07:15:52+00:00 da redazione

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