La fotografia in odontoiatria pediatrica

Oramai da diversi anni, la documentazione di un caso tramite l’effettuazioni di fotografie cliniche – extraorali e intraorali – costituisce un’esigenza clinica e uno standard operativo, più che un’opzione. L’avvento della fotografia digitale ha enormemente facilitato tale pratica, perché garantisce un risparmio in termini di tempo (per l’operatore ma anche per il paziente) e ha grossi vantaggi in termini di accessibilità e, dall’altra parte, archiviabilità della documentazione. Queste pagine si sono ampiamente interessate di fotografia clinica, illustrandone aspetti tecnici, clinici e prospettive. Ad oggi, si considera ancora workflow ideale quello basato su un numero standardizzato di riprese extraorali e intraorali. Questo si avvale, soprattutto per quanto riguarda la fotografia intraorale, dell’uso della fotocamera tipo reflex con obiettivo macro abbinato e flash regolabile a due punti luce, di specifici accessori (in particolare apribocca e specchi) e soprattutto della collaborazione di almeno un assistente.

L’odontoiatra pediatrica, ad oggi, costituisce a tutti gli effetti una specifica branca della professione. In primo luogo, bisogna tener conto del fatto che il paziente che si trova in un momento decisivo dello sviluppo dell’apparato può andare incontro a specifiche condizioni di patologia: è il caso, ad esempio, delle early childhood caries. La prima visita prevede tipicamente il pattugliamento dei solchi e delle fossette: la realizzazione delle due riprese fotografiche occlusali è sicuramente di aiuto nella diagnosi e nella prevenzione (ad esempio, nella pianificazione delle sigillature).

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Il paziente pediatrico, inoltre, viene valutato e, spesso, indirizzato al trattamento ortodontico. In ortodonzia, la raccolta di immagini fotografiche è indispensabile alla pianificazione del trattamento e lungo tutto il corso dello stesso. Un articolo recentemente apparso sul British Dental Journal sottolinea anche il ruolo che la fotografia ricopre a livello medico legale, soprattutto in ortodonzia e nell’odontoiatria estetica.

Dal punto di vista pratico, il primo aspetto da curare riguarda l’approccio al paziente, che è quello generalmente suggerito in pedodonzia: appuntamenti brevi, spiegando sempre le procedure in maniera semplice, tenendo anche conto dell’età del soggetto, secondo il modello denominato “say, show and do”. il ruolo del genitore, in questo senso, dev’essere di collaborazione positiva.

Per la realizzazione degli scatti intraorali, sono naturalmente disponibili apribocca e specchi intraorali di forma ridotta. Questi hanno il vantaggi di ritrarre le labbra in maniera adeguata, evitando però che il bambino sperimenti senso di oppressione e difficoltà nel respirare.

Si allega a tal proposito un video: il professionista dedica l’appuntamento proprio alla raccolta delle immagini fotografiche e delle impronte per lo studio di un caso ortodontico.

La fotografia in odontoiatria pediatrica - Ultima modifica: 2017-02-16T07:52:39+00:00 da redazione

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