Fattori estrinseci che possono influenzare la stabilità cromatica della resina composita

Effetto dello sbiancamento sulla suscettibilità alla pigmentazione delle resine composite utilizzate per i restauri conservativi

Effect of bleaching on staining susceptibility of resin composite restorative materials

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Celik C, Yüzügüllü B, Erkut S, Yazici AR. J Esthet Restor Dent 2009;21(6):407-14.

Da questo studio emerge che anche se gli sbiancamenti domiciliari con elevate concentrazioni di perossido di carbammide possono alterare la ruvidità e la durezza delle resine da restauro, tali procedure non influenzano la suscettibilità alla pigmentazione dei materiali resinosi testati.

In questo studio sono stati testati 42 dischi per ciascuna delle seguenti resine: Filtek Supreme XT (3M ESPE); Ceram-X Mono (Dentsply) e Aelite All Purpose Body (Bisco). Il colore è stato misurato al baseline con uno spettrofotometro. I campioni di ciascun materiale da restauro sono stati divisi in modo randomizzato in due gruppi (n= 21). Nel primo gruppo (controllo) i dischi sono stati immersi in acqua distillata, mentre quelli del secondo gruppo (test) sono stati trattati con un agente sbiancante al perossido di carbammide 20% (Opalescence PF 20%, Ultradent Products) per 6 ore al giorno, per 8 giorni. Dopo che i cambiamenti cromatici dei campioni sono stati nuovamente misurati, questi ultimi sono stati divisi in modo randomizzato in 3 sottogruppi (n= 7) in base alle soluzioni pigmentanti successivamente adottate: te, caffè o acqua distillata (controllo). I campioni sono stati immersi in queste ulteriori soluzioni per 3 ore al giorno per 30 giorni. I valori cromatici sono stati nuovamente rilevati e i dati sono stati analizzati statisticamente (calcolo della variazione cromatica=DE). Dalle valutazioni è emerso che lo sbiancamento non ha influenzato la stabilità cromatica in nessun gruppo di resine e nessuna differenza è stata osservata tra i gruppi sottoposti a sbiancamento e quelli controllo. Le soluzioni pigmentanti (tabella 1) non causavano alterazioni cromatiche significativamente diverse nei campioni trattati con lo sbiancante (test) e in quelli non trattati (controllo). Tuttavia la soluzione a base di tè mostrava una maggiore capacità pigmentante del caffè (p= 0.000). In particolare tè e caffè esercitavano un effetto pigmentante percepibile anche visivamente su campioni di Filtek Supreme XT e Ceram-X, e solo il tè causava una visibile pigmentazione su Aelite All Purpose Body. Per concludere, i risultati di questo studio dimostrano che lo sbiancamento domiciliare non ha effetti sulla suscettibilità alla pigmentazione dei materiali testati, mentre tali resine reagiscono in modo diverso alle due soluzioni pigmentanti.

 

Implicazioni cliniche

Ci sono risultati controversi in letteratura riguardo gli effetti degli sbiancanti sulla suscettibilità alla pigmentazione dei materiali resinosi. D’altra parte molti tipi di formulazioni sbiancanti e di protocolli per il loro utilizzo sono stati testati su diversi tipi di resine per il restauro conservativo, e risulta quindi difficile uniformarne i risultati. Dagli studi qui riportati sembra comunque che lo sbiancamento professionale, eseguito con perossido di carbammide in formulazione più concentrata (30%), abbia effetti più aggressivi sulla resina di quanti ne abbia lo sbiancamento domiciliare con una formulazione meno concentrata.

Fattori estrinseci che possono influenzare la stabilità cromatica della resina composita - Ultima modifica: 2011-06-26T11:25:21+00:00 da robertobroglia

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