Esposizione griglie in titanio: nuova metodica di gestione della complicanza

Esposizione griglie in titanio: nuova metodica di gestione della complicanza

Negli ultimi anni si sono diffusi protocolli implanto-protesici orientati secondo il principio denominato “implantologia protesicamente guidata”. Per ottenere risultati eccellenti in questo senso è essenziale posizionare le fixture implantari in un contesto di volumetria ossea ottimale. Ecco perché di pari passo si sono evolute le metodiche di bone augmentation. Tra di esse viene contemplata la rigenerazione ossea guidata (guided bone regeneration, GBR), che può essere condotta tramite barriere non riassorbibili quali le griglie in titanio.

Letteratura: griglie in titanio nella rigenerazione ossea guidata

La revisione sistematica pubblicata da un’équipe italiana su Medicina Oral Patologia Oral y Cirugia Bucal nel 2014 stabilisce che, alla luce della letteratura sondata, l’impiego delle griglie costituisce un’opzione valida, predicibile e impiegabile tanto nella rigenerazione ossea orizzontale quanto in quella verticale. I tassi di successo e di sopravvivenza riportati sono giudicati elevati. Per quanto riguarda le complicanze, viene considerata segnatamente l’esposizione della griglia, che viene definita come infrequente e presumibilmente legata più all’operatore che alla tecnica. Ciò detto, il recente lavoro di Al-Ardah (2017) osserva, citando la stessa SR e quelle di Clementini (2012), Rakhmatia (2013) e Milinkovic (2014), oltre a numerosi studi clinici e case report/series, come l’esposizione della griglia sia comunque da considerare la più comune fra le complicanze, con un’incidenza che varia tra il 5 e il 50%. la complicanza potrebbe anche derivare anche dall’ammontare della quota ossea persa. Il trattamento di base è rappresentato dall’applicazione topica di clorexidina in gel al fine di ridurre il rischio di infezione. In 1/5 dei casi la complicanza, soprattutto nel caso in cui si presenti precocemente (a 3-4 settimane), porta alla scelta di rimuovere la griglia. Alcuni Autori, al fine di ridurre il rischio di esposizione, propongono di abbinare l’uso della membrana all’uso di membrana riassorbibile (Leghissa 1999), non riassorbibile (Assenza 2001) o, più recentemente, di platelet-rich plasma (PRP, Torres 2010).

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Il case series di Al-Ardah a cui si fa riferimento propone invece un protocollo terapeutico innovativo, che consiste nel rimuovere la sola parte esposta della griglia, lasciandone invece in situ la restante parte, fino ad avvenuta guarigione e maturazione dell’innesto osseo. La manovra permetterebbe la guarigione dei tessuti molli e, contemporaneamente, manterrebbe valida la capacità di space maintenance della griglia.

I risultati ottenuti sui 4 pazienti trattati – casi piuttosto diversi tra loro e che riportavano peraltro tutti pregressi fallimenti di ridge augmentation – secondo tale modalità, per quanto preliminari e meritevoli di approfondimento clinico, risultano promettenti. In nessun caso l’integrazione dell’innesto è risultata compromessa, così come non lo è stato il volume osseo disponibile a fine trattamento. In più, la procedura ha favorito la gestione dell’igiene da parte del paziente.

Bibliografia

 

 

Esposizione griglie in titanio: nuova metodica di gestione della complicanza - Ultima modifica: 2018-03-20T06:25:57+00:00 da redazione

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