Derivato collagenico e PRF nella guarigione del sito di prelievo epitelio-connettivale palatino

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Il free gingival graft con innesto connettivale disepitelizzato a origine palatina rappresenta a oggi lo standard clinico nella correzione di difetti gengivali e, in particolare, nell’incremento del tessuto cheratinizzato.

Il difetto principale della tecnica è legato proprio al prelievo epitelio-connettivale: il sito palatino, nelle ore e nei giorni successivi all’intervento, e soggetto a morbilità e sanguinamento ed espone il paziente a dolore e discomfort.

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Al fine di gestire tale problematica, sono state proposte tecniche di guarigione assistita, essenzialmente basate sull’impiego di suture e medicazioni, materiali accomunati dall’azione di barriera inerte rispetto ai tessuti nativi.

Recentemente, Sharma e colleghi hanno valutato due opzioni biologiche differenti, ovvero l’impiego di una medicazione collagenica e del PRF.

I materiali a base di collagene trovano ampio uso nella chirurgia orale, per via della loro azione emostatica, chemiotattica su piastrine e fibroblasti e induttiva dei processi di proliferazione e differenziamento mesenchimale. Gli autori hanno valutato un prodotto del commercio indicato nel controllo del sanguinamento e nell’organizzazione del coagulo.

Il PRF (acronimo di platelet-rich fibrin) non è invece un prodotto commerciale, ma un composto di origine autologa, ricavato dalla concentrazione di materiale piastrinico mediante centrifugazione di un prelievo ematico del paziente. La modalità di polimerizzazione lenta conferisce al PRF caratteristiche biologiche particolarmente favorevoli ai fini del processo di guarigione. La matrice di fibrina non si dissolve in tempi rapidi dopo l'applicazione ma va incontro a un rimodellamento simile a quello del coagulo naturale.

Lo scopo dello studio consiste nella comparazione di questi due materiali nella guarigione del sito donatore palatale.

L’indagine ha coinvolto un totale di 20 pazienti indirizzati alla correzione di recessioni e difetti mucogengivali tramite free gingival graft. Questi sono stati randomicamente suddivisi su due gruppi sperimentali. Il primo gruppo ha ricevuto il derivato collagenico, il secondo è stato trattato con PRF.

Sono stati valutati diversi parametri clinici: profondità, sanguinamento immediato e ritardato, dimensioni della ferita, dolore. Sono stati eseguiti anche dei test con perossido di idrogeno e blu di toluidina, al fine di valutare la riepitelizzazione a vari intervalli di tempo.

In entrambi i gruppi è stato rilevato un significativo miglioramento dei parametri

di guarigione delle ferite: entrambe le metodiche accelerano significativamente i processi di guarigione e riducono dolore e discomfort per il paziente.

Nel confronto tra gruppi, non risultano differenze statisticamente significative per quanto riguarda profondità, emorragia, dolore, riepitelizzazione. Gli autori giudicano il PRF maggiormente maneggevole e complessivamente favorevole dal punto di vista economico. Essendo però tale procedura soggetta a un proprio fattore di indaginosità, legato al prelievo ematico, è necessario soppesare il suo utilizzo anche in ragione di possibili ulteriori indicazioni contestuali.

Riferimenti bibliografici
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/31939365
Derivato collagenico e PRF nella guarigione del sito di prelievo epitelio-connettivale palatino - Ultima modifica: 2020-04-24T06:32:16+00:00 da redazione
Derivato collagenico e PRF nella guarigione del sito di prelievo epitelio-connettivale palatino - Ultima modifica: 2020-04-24T06:32:16+00:00 da redazione

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