Il fatto che sempre più pazienti adulti scelgano di rivolgersi all'ortodontista riflette un incremento delle esigenze in termine di estetica, aspetto che, comunque, costituisce in tutti i casi uno degli elementi costitutivi del piano di cure.
Al fine di facilitare la valutazione clinica e, allo stesso tempo, di mettere in atto trattamenti ripetibili, Wilson Machado propone un decalogo, letteralmente “i dieci comandamenti dell'estetica del sorriso”. Questi punti verranno qui di seguito brevemente illustrati.
Comandamenti dell'estetica in ortodonzia: 1-3
I) Arco del sorriso – incisivi superiori in posizione verticale: la pianificazione estetica inizia con la zona più nobile del sorriso, sorridere. Un arco del sorriso ideale ha i bordi dei centrali che segnano leggermente il contorno del labbro inferiore.
Al contrario, quando il contorno incisale dei denti dentro la zona estetica non segue il contorno della parte inferiore labbro, l'arco del sorriso è classificato in modo diverso: viene definito piatto nel momento in cui i margini incisali non seguono il labbro ma giacciono paralleli al piano occlusale. In alcuni casi la curvatura è addirittura invertita: si parla appunto di arco inverso.
La dominanza dei centrali è assicurata nel momento in cui il margine incisale cade al di sotto della punta della cuspide canina. Rispetto al margine dell'incisivo laterale dovrebbe essere presente una distanza di 1.0-1.5 mm nella femmina e di 0.5-1.0 mm nel maschio.
II) Rapporto e simmetria: degli incisivi centrali superiori: il rapporto tra larghezza e altezza considerato estetico si attesta tra il 75 e l'85%. Un valore più prossimo al 75% privilegia la dimensione verticale, apparendo più gradevole ai soggetti di sesso femminile, mentre uno più vicino all'85% avvantaggia la larghezza, risultando più accettato tra i maschi.
Per quanto riguarda la simmetria, l'elemento di maggiore impatto è ancora la posizione del margine incisale.
III) Proporzioni anterosuperiori: degli incisivi centrali superiori: secondo quanto descritto da Levin nel 1978, tale aspetto è secondario, nel senso di dipendente, dai due punti precedenti. Si tratta del principio della proporzione aurea, secondo cui, in visione frontale, l'incisivo laterale copre una larghezza pari al 62% del centrale e il canino una larghezza del 62% del laterale (rapporto totale 1.6:1:0.6). Questo valore viene oggi interpretato come un dato medio più che uno standard da raggiungere e, anzi, alcuni autori obiettano che una proporzione maggiore (67-70%) possa risultare maggiormente estetica, determinata da una preferenza per le forme più allargate. D'altra parte, il clinico può anche beneficiare di una maggiore libertà nell'impostare la dominanza dei centrali.
Tutti questi accorgimenti facilitano nella correzione delle eventuali asimmetrie tra arcata superiore e inferiore.