Dal protocollo Branemark all’implantologia a carico immediato

Il protocollo chirurgico originalmente stabilito da Branemark consisteva nel mantenimento dell’impianto sommerso e non caricato, dopo l’inserzione per 4-6 mesi.

Il desiderio dei pazienti di accorciare i tempi di trattamento e di trascorre il minor tempo possibile in condizione di edentulia ha incoraggiato l’introduzione di protocolli per il carico immediato. Ladermann è stato uno dei primi a documentare con successo la guarigione e la stabilità di impianti realizzati con tale protocollo; questi impianti erano stati posizionati in area anteriore della mandibola e sprintati con una barra al fine di supportare una protesi di tipo overdenture. Successivamente il carico immediato si è insediato all’interno di molte altre soluzioni riabilitative, dimostrato tassi di successo elevato e di essere, nelle situazioni opportune, una metodica predicibile.

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Ulteriori valutazioni di dati istologici e ulteriori studi che mettano a confronto impianti a carico immediato e caricati in modo convenzionale, sarebbero fondamentali per protocollare e standardizzare in maniera ancora più accurata l’approccio con carico immediato nelle diverse situazioni cliniche.  (1)

Procedura convenzionale 2-stages per il carico implantare non immediato

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Procedura convenzionale 1-stage per il carico implantare non immediato

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Ad ogni modo studi e protocolli iniziali hanno sostenuto un approccio chirurgico in due fasi che richiede che l’impianto resti sommerso e  privo di carichi per garantire una guarigione predicibile e sufficiente osteointegrazione . Questo protocollo a due stadi, tuttavia, implica due procedure chirurgiche, con un periodo di guarigione prolungato, e crea prolungati tempi trascorsi con diversi provvisori.

Il raggiungimento di risultati estetici ottimali nell’ impiantologia a carico immediatùo è una sfida nella regione anteriore del mascellare. Posizione ottimale dell’impianto, volume sufficiente di tessuti duri e molli, e la presenza di un papilla interprossimale sono essenziali. Anche se gli impianti dentali sono stati utilizzati per più di 40 anni per sostituire i denti mancanti, le attuali procedure sono sicuramente guidate in modo maggiore da esigenze protesiche ed estetiche rispetto al passato, guidato dalla sola anatomia.

Pertanto, il carico immediato di un impianto al momento del posizionamento è diventata un’opzione di trattamento sempre più popolare, in particolare nella zona estetica.

Sarà chiaramente necessario conoscere i passaggi per il posizionamento di un impianto a carico immediato; in primo luogo, l’impianto può essere inserito in un alveolo post estrattivo o in un sito guarito, a questo punto un abutment deve essere ingaggiato all’impianto e un provvisorio deve essere collocato. Le forze occlusali andranno ridotte al minimo per le prime otto settimane fino a quando si sarà ottenuta una adeguata stabilità secondaria con sufficiente contatto tra osso-impianto.

Dal protocollo Branemark all’implantologia a carico immediato - Ultima modifica: 2015-12-05T16:51:39+00:00 da redazione

3 Commenti

  1. Criteri per scegliere il posizionamento di impianti a carico immediato | DM Il Dentista Moderno

    […] Carico immediato di elemento impiantare singolo in paziente parzialmente edentulo. […]

  2. […] Impianti a carico immediato per pazienti con edentulia parziale ma più elementi mancanti. […]

  3. […] tempo era una procedura quasi impensabile in quanto si pensava che fosse rischiosa; in realtà studi scientifici dimostrano che il carico immediato ha delle percentuali di successo sovrapponibili a quello […]

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