Confronto tra le proprietà antibatteriche di nuove resine composite arricchite con ossido di zinco, acido urosolico e chitosano

Effetti inibitori di resine composite contenenti acido urosolico sulla formazione del biofilm da Streptococcus mutans

Inhibition of Streptococcus mutans biofilm formation on composite resins containing ursolic acid

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Soohyeon Kim, Minju Song, Byoung-Duck Roh, Sung-Ho Park, Jeong-Won Park. Restor Dent Endod 2013;38(2):65-72.

L’acido urosolico appartiene alla classe dei triterpenoidi, derivati naturali noti per le loro proprietà antitumorali e per la regolazione della crescita muscolare, ma soprattutto per la loro attività antibatterica. L’acido urosolico non ha alcun effetto tossico sulla sopravvivenza cellulare ed è uno dei pochi agenti in grado di inibire la replicazione batterica anche a bassissime concentrazioni (2 μg/mL). Grazie alla sua natura idrofobica, inoltre, l’acido urosolico viene facilmente miscelato alla resina composita e difficilmente diluito dalla saliva.

1. Struttura chimica dell’acido urosolico.
1. Struttura chimica dell’acido urosolico.

Gli Autori di questo studio hanno valutato l’effetto inibitorio dell’acido urosolico (Figura 1) contenuto nella resina composita sullo S. mutans. Sono stati quindi preparati cinque compositi a differenti concentrazioni di acido urosolico (0.04, 0.1, 0.2, 0.5 e 1.0%) ed è stata misurata la rispettiva resistenza alla flessione. Per valutare l’influenza dei carboidrati sulla replicazione batterica sono stati utilizzati dei substrati di glucosio e saccarosio. Per ogni campione di biofilm i dischetti di composito sono stati trasferiti in sospensioni di S. mutans e incubati per 24 ore. Sono state quindi quantificate le CFU per ogni campione (Tabella 1).

Tabella 1 - CFU di S. mutans nei vari campioni di biofilm (CFU/ml).
Tabella 1 – CFU di S. mutans nei vari campioni di biofilm (CFU/ml).

Si è proceduto con l’analisi statistica con test Anova. I valori di resistenza alla flessione non hanno mostrato differenze statisticamente significative alle varie concentrazioni di acido urosolico per p>0.01 e il numero di CFU sembra diminuire all’aumentare della concentrazione di acido urosolico. Il gruppo saccarosio, inoltre, ha mostrato valori di CFU superiori rispetto al gruppo del glucosio per p<0.05. Gli Autori concludono che nonostante le limitazioni dello studio, le resine composite contenenti acido urosolico mostrano effetti inibitori sulla replicazione dello S. mutans.

Implicazioni cliniche

Il peculiare effetto antibatterico dell’acido urosolico anche a bassissime concentrazioni può far propendere il clinico nella scelta di compositi arricchiti con tale agente nei restauri diretti. Questi ultimi saranno verosimilmente meno suscettibili alla formazione di carie secondarie da infiltrazione batterica.

Confronto tra le proprietà antibatteriche di nuove resine composite arricchite con ossido di zinco, acido urosolico e chitosano - Ultima modifica: 2014-07-26T14:26:19+00:00 da fabiomaggioni

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