Il piano di trattamento in composito nei settori posteriori

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Monaldo Saracinelli
Gaetano Paolone

Riassunto

L’odontoiatria restaurativa moderna si basa sui principi dell’adesione e della minima invasività. I materiali compositi in particolare si sono imposti sul mercato come soluzione di restauro non più temporanea ma definitiva ed universale; oggi non esiste un piano di trattamento che non comprenda il loro utilizzo come sigillo, restauro anteriore o posteriore o sostegno per una corona protesica. La perfetta conoscenza dei pregi e tecniche di applicazione di questi materiali è indispensabile per ogni dentista per ottenere risultati ottimali con tempi di lavoro corretti.

In questo articolo si evidenziano le potenzialità dei sistemi compositi moderni confrontando la tecnica diretta di restauro con la tecnica indiretta nei settori posteriori, analizzandone pregi e difetti per guidare nella scelta il professionista. Le applicazioni delle due tecniche sono descritte a partire dall’analisi preliminare passando attraverso la stratificazione del materiale fino alla cementazione del restauro indiretto.

Summary

The treatment plan in the posterior with composite. Successful strategies with only two masses for direct and indirect restorations. Case Report.

The modern restorative dentistry is based on the principles of adhesion and minimal invasiveness. Composite materials in particular have been imposed on the market as the solution of restoration is no longer temporary but permanent and universal, and today there is a treatment plan that does not include their use as a seal, front or rear restoration or support for a prosthetic crown. The perfect knowledge of the strengths and techniques of application of these materials is essential for every dentist to get the best results from working time corrected.

In this article are highlighted the potential of modern composite systems by comparing the direct technique of restoration with the indirect technique in the posterior region, analyzing advantages and disadvantages to guide the dentist in choosing the correct choice. The applications of the two techniques are described starting from the preliminary analysis of the material passing through the layering until the cementation of indirect restoration.

La paziente, 36 anni, si presenta alla mia osservazione in condizioni di urgenza, per una sintomatologia dolorosa agli stimoli termici e pressori, nel secondo quadrante. L’esame obiettivo mostra, oltre ogni ragionevole dubbio, una evidente recidiva cariosa a carico degli elementi 2.5 e 2.6, con porzioni dentinali esposte e margini cavitari altamente degradati e infiltrati (Figura 1). Iniziando la toilette delle lesioni si evidenziano cavità di 1a classe di Black su 2.6, 2a cl distale su 2.5 e, come di frequente in questi casi, una lesione mesiale, senza interessamento della cresta marginale, a carico di 2.6 (Figure 2, 3 )1-4. Le Figure 4 e 5 mostrano le preparazioni cavitarie ultimate, con margini netti e ben rifiniti da strumenti rotanti a bassa granulometria per asportare i prismi dello smalto non sostenuti che potrebbero distaccarsi al momento della contrazione del sistema adesivo, creando imperfezioni di chiusura e pigmentazioni, con potenziale recidiva cariosa.

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La profondità e l’ampiezza della cavità distale su 2.5 consentono un accesso diretto alla lesione mesiale su 2.6 che, dopo una preparazione cavitaria a ‘slot’, viene trattata con una tecnica adesiva Total Etch 2 passaggi, e successiva prolungata polimerizzazione con lampada led ad alta potenza per 40 sec (Figure 6-8 )5. Dopo l’applicazione di un sottile strato di composito fluido (Dentsply SDR) per creare uno strato elastico sul fondo cavitario e chiudere eventuali piccoli sottosquadri dovuti alla preparazione6, viene utilizzata un’unica massa di composito con la tinta più chiara possibile per facilitare il controllo di applicazione e le successive fasi di rifinitura (l’uso di tips monouso consente una più precisa applicazione del prodotto, figura 9), eseguite con lime diamantate a granulometria decrescente su manipolo oscillante.

Questi strumenti di rifinitura, con un unico lato tagliente, risultano insostituibili nelle zone interprossimali di difficile accesso, con un’azione perfettamente controllabile e senza rischi di lesione a carico dell’elemento dentale adiacente. La cavità di 1a cl su 2.6, dopo l’uso di un sistema adesivo Total Etch a 2 passaggi (Dentsply XP Bond) e l’applicazione di un sottile strato di flow sul fondo e sulle pareti (Dentsply SDR) (Figura 10), viene riempita con una stratificazione obliqua per minimizzare gli effetti della contrazione da polimerizzazione del composito e per anticiparne l’anatomia, con due masse di materiale a diverso grado di opacità (Ceram X Duo D4 e Ceram X Mono M2 Dentslpy), secondo la ricetta di stratificazione semplificata per i settori posteriori del gruppo di studio sul composito Style Italiano (Figure 11, 12).

Il piano di trattamento in composito nei settori posteriori - Ultima modifica: 2013-07-10T15:15:07+00:00 da Redazione

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