ANDI, OMCeO e sindacati in piazza per manifestare per il giusto compenso

Sabato 13 maggio alle ore 10 ANDI Roma, l’Ordine dei Medici e degli Odontoiatri di Roma, e i sindacati di categoria sono scesi in piazza per chiedere la reintroduzione di una normativa sul giusto compenso che funga da garante della qualità delle prestazioni, dell’equità  fiscale, del diritto a una formazione qualificata di alto livello e della reintroduzione per legge dei parametri per la congruità delle tariffe.

La manifestazione arriva in seguito alla sentenza dell’8 dicembre 2016 della Corte di Giustizia EU, che ha affermato l’assoluta compatibilità dei minimi tariffari inderogabili con la legislazione europea.

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«ANDI Roma ha aderito alla manifestazione – dichiara Sabrina Santaniello, Presidente ANDI Roma –  facendo cartello insieme agli avvocati, agli architetti, agli ingegneri e agli stessi medici per rivendicare l’equo compenso, in quanto nell’ultimo decennio lo scenario medico-odontoiatrico è stato stravolto dalla liberalizzazione delle tariffe che si è tradotta piuttosto che nella libera concorrenza, in uno svilimento della dignità del lavoro autonomo libero-professionale. Vogliamo quindi chiedere il ripristino di tariffe congrue rispetto alle prestazioni sia in materia di sicurezza, correttezza e qualità, attraverso l’uso di materiali adeguati, sia per i giovani, impiegati con tariffe di bassa manovalanza e sfruttati dalle catene low-cost del dentale. Manifestare per l’equo compenso risulta riduttivo se non si traduce in un riconoscimento del ruolo intellettuale e sociale della professione medico – odontoiatrica che non può essere paragonata alla libera impresa, in quanto  la logica puramente commerciale sposta l’asse del rapporto fiduciario medico-paziente verso la mercificazione della prestazione. La deregulation ha portato ad un disorientamento del paziente che, anche attraverso una pubblicità sanitaria scorretta e non veritiera*, viene portato a rincorrere la tariffa piuttosto che concentrarsi sul piano terapeutico e la prestazione sanitaria, come nel caso del turismo odontoiatrico. Le nostre tariffe, inoltre, dipendono anche da una pressione fiscale che risulta essere tra le più alte in Europa, non paragonabile ai Paesi dell’Est. Per tale motivo, in Italia le tariffe non possono scendere al di sotto di alcuni standard se vogliamo continuare a garantire sicurezza, qualità e salari congrui per i nostri dipendenti e collaboratori.»

ANDI, OMCeO e sindacati in piazza per manifestare per il giusto compenso - Ultima modifica: 2017-05-24T07:10:37+00:00 da redazione

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