Al passo con i tempi

Un padre e un figlio. Uno studio ben ristrutturato  negli anni Ottanta. Un’attività più che avviata e solida nel centro di Milano.  Per qualcuno potrebbe essere un punto di arrivo.  Per i nostri clienti invece è stato un punto di partenza, o, per meglio dire, un punto di ri-partenza.
Lo studio che presentiamo in questo numero era già molto solido: trent’anni di attività, un insieme di professionisti specializzati, dei locali, forse un po’ datati, ma funzionalmente ed esteticamente ancora validi in quanto ristrutturati con delle logiche sicuramente all’avanguardia per i tempi. Allora, cosa volere di più? Un po’ di rinnovamento, sicuramente.
Questo si sarebbe potuto ottenere semplicemente con delle operazioni di «lifting» allo studio o delle azioni di marketing. I due professionisti invece, comprendendo che non si può dare per acquisita la clientela solo grazie alla tradizione storica, si sono spinti più in là:  un sito Web, una nuova brochure, dei biglietti da visita con un nuovo logo ma, soprattutto, la completa ristrutturazione e l’ampliamento dello studio.

Il punto di partenza

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Si è trattato quindi di badare alla sostanza e non alla forma. L’investimento che i committenti hanno pensato di affrontare aveva lo scopo di migliorare il luogo di lavoro, dove trascorrono la maggior parte delle loro giornate lavorative, e soprattutto avere uno studio al passo con i tempi. Nell’attività odontoiatrica, in particolare, gli spazi di lavoro devono essere razionali, adeguati, rispondenti alle normative igieniche e strutturati seguendo la logistica lavorativa dello studio. Inoltre devono trasmettere una sensazione di gradevolezza, di igiene e di ordine, a partire dall’arredamento, passando dalle strumentazioni fino alla cura degli odori.
Un’altra esigenza, infine, ci era stata evidenziata dal committente. Nello studio collaborano professionisti specializzati in diverse branche odontoiatriche, c’era quindi la necessità di predisporre gli spazi in modo da permettere ai colleghi di lavorare con la migliore efficienza.
Quale migliore occasione di quella che gli ha permesso di acquisire un appartamento adiacente ai loro locali?

Il progetto

Lo studio era dotato di una piacevole sala di attesa, di una reception con funzioni di segreteria, due sale operative, un locale sterilizzazione, una sala macchine, uno spogliatoio e un bagno. Dopo aver analizzato gli spazi esistenti e quelli di nuova acquisizione si è scelto di progettare uno studio con due zone distinte: una zona extra-clinica e una clinica. La prima doveva comprendere l’ingresso, l’area di ricevimento con funzioni di segreteria, una sala di attesa e un bagno per i pazienti. La seconda, invece, aveva spazi sufficienti per quattro sale operative, uno studio privato (ma già predisposto eventualmente per una quinta sala operativa o una sala visite), una zona sterilizzazione, un vano per ortopantomografo, un vano per il banco ritocchi, uno spogliatoio, un bagno per il personale, uno spazio per la sala macchine e uno stoccaggio sporco.

La tempistica dei lavori

Si sa che affrontare una ristrutturazione importante di uno studio in attività comporta costi e disagi che possono compromettere il buono svolgimento dell’attività stessa.

Ci potevano essere diverse alternative da seguire: per esempio, affittare degli spazi in strutture abilitate alla locazione di attività odontoiatrica, oppure chiudere per qualche tempo lo studio. Ciascuna di esse però presentava – evidentemente – dei forti punti negativi. Così si è decisa la realizzazione del progetto in tre fasi, in modo da poter gestire contemporaneamente i lavori e l’attività dello studio senza dover affrontare fermi tecnici.
La prima fase è stata quella di procedere con i lavori nei nuovi locali acquisti nei quali, una volta pronti, è stata trasferita l’attività.
La seconda fase, quindi, ha previsto la sistemazione dei locali precedentemente già adibiti a studio. La terza fase, infine, è stata dedicata all’unione dei due spazi.
La precisa programmazione e il puntuale svolgimento dei lavori hanno permesso di svolgere la fase conclusiva dei lavori durante l’ultima settimana di agosto – periodo di abituale chiusura estiva dello studio.

Questo iter lavorativo ha così soddisfatto la necessità di proseguimento regolare dell’attività dello studio, senza disagi per i pazienti, garantendo una costante reperibilità e – non ultimo – ha permesso di risparmiare costi aggiuntivi di affitti o di modifiche o rifacimento di opere. L’unico accorgimento è stato quello di costruire (e successivamente demolire) un pannello divisorio, con un costo decisamente irrisorio.

Le particolarità del progetto

Ogni progetto che seguiamo ci sta a cuore perché in sé racchiude delle specificità che lo contraddistinguono da ogni altro. In questo caso vorremmo raccontare di tre aspetti che normalmente affrontiamo e risolviamo.

a) Il profumo dell’ambiente

La prima sensazione di pulito e igiene che generalmente si prova entrando in un ambiente è quella dell’odore che ci accoglie.
Un odore di chiuso, di vissuto, così come a volte di deodoranti per ambiente troppo «invadenti», creano un impatto sicuramente non piacevole. La sensazione di percepire aria pulita è indubbiamente uno dei fattori principali che determinano una buona accoglienza. Data la collocazione dell’immobile prospiciente su di una via ad ampio traffico, dove l’areazione con l’apertura delle finestre dei locali produce rumore e porta all’interno polvere, si è pensato di adottare l’installazione di un impianto di ricambio d’aria esterna filtrata e depurata e quindi sempre pulita.
Una soluzione naturale, quindi, non legata alla stagionalità in quanto non vincolata all’impianto di condizionamento.

b) Sale operative

La nostra prassi lavorativa prevede al termine dei lavori, proprio poco prima di lasciare gli studi, una ripresa dell’imbiancatura in modo da lasciare lo studio intonso e perfetto.
Si sa però, che, col passare degli anni, l’imbiancatura, anche se ben eseguita, deve essere ripresa perché si sporca.
Intervenire in uno studio in attività provoca non pochi disagi: dallo sgombero dei piani alla copertura degli arredi e degli elettromedicali, al fastidio causato dal necessario, se pur breve, fermo tecnico. Per evitare tutto questo in un futuro al nostro committente, abbiamo rivestito le sale operative con una boiserie in laminato.
In questo modo non sarà più necessaria in futuro nessuna opera di re-imbiancatura e nel contempo è garantita un’ottima disinfezione ambientale.
La pulizia della boiserie in laminato, infatti, può essere eseguita dal personale che effettua il protocollo di disinfezione ambientale semplicemente lavando le pareti con acqua calda e un disinfettante liquido rapido e persistente (per esempio il lisoformio), diluito secondo le modalità del produttore.
Ecco quindi che viene ulteriormente garantita un’ottima igiene delle sale operative, aspetto che viene percepito positivamente sia dagli operatore che dai pazienti.

c) Gli spazi di stoccaggio

Nell’ambito dei nostri lavori prestiamo sempre attenzione al fatto che, al momento del riavvio della attività dello studio, gli armadi progettati non siano del tutto colmi, ma presentino ancora spazi liberi, atti a soddisfare le esigenze future di stoccaggio. Anche se l’informatizzazione ora permette di ridurre la gestione degli archivi cartacei, le normative prevedono ancora il mantenimento della documentazione per dieci anni,  quindi è sempre necessario prevedere vani atti allo scopo. In ogni locale abbiamo progettato quindi un arredamento che fornisse spazi abbondanti per le specifiche necessità.

Presso la reception, infatti, si sono costruiti armadi per gli archivi amministrativi. Il vano sterilizzazione è stato progettato con arredi atti non solo al protocollo di sterilizzazione ma anche a contenere i relativi materiali; all’interno del banco ritocchi si sono previsti gli spazi necessari per l’organizzazione del lavoro di entrata e uscita con il laboratorio odontotecnico e i relativi vani per lo stoccaggio dei materiali, infine sono stati previsti anche spazi specifici per il materiale di pulizia e disinfezione dello studio; gli armadietti spogliatoio sono stati predisposti nel numero previsto dalla normativa, ossia uno per ogni persona presente contemporaneamente nello studio.

Tutto ciò permette di creare un ambiente lavorativo efficiente, in cui ogni oggetto e materiale abbia una propria collocazione nel luogo del suo effettivo utilizzo secondo una precisa logistica lavorativa.

Il risultato

Il comfort visivo dato dagli spazi adeguati, dagli arredamenti, dall’illuminazione, dalle colorazioni dell’ambiente, la fluidità dei percorsi, l’efficienza gestionale, l’igiene e la pulizia dei locali e… il non odore degli stessi, influiscono in modo propositivo sulla percezione che il paziente ha dello studio.

L’aver affrontato l’intera ristrutturazione senza nessun fermo tecnico ha permesso ai professionisti di vivere con serenità il cambiamento con la consapevolezza di aver fatto un investimento qualitativo fondamentale per la propria attività.

Al passo con i tempi - Ultima modifica: 2009-01-18T14:04:20+00:00 da elisabettadolzan

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