Adesione, coesione e soddisfazione del paziente in protesi totale

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La protesi totale è un manufatto realizzato allo scopo di supplire alla completa edentulia a carico di un’arcata dentaria. L’utilizzo di questo prodotto ha un fortissimo impatto  tanto sulla vita vegetativa del paziente, quanto su quella di relazione. È perciò chiaro il fatto che la fase realizzativa debba attenersi nella sua interezza a precisi criteri, che dipendono da caratteristiche anatomiche, di funzione ed anche estetiche.

Il processo alveolare, dopo essersi trovato in condizioni di edentulia, va incontro a processi di riassorbimento complessi, che dipendono soprattutto dalla struttura dei mascellari. Innanzitutto, esiste una differenza sostanziale tra mascellare superiore e mandibola. Il mascellare superiore va incontro a un riassorbimento centripeto, mentre la mandibola subisce un procedimento di tipo centrifugo; questa discrepanza, nel medio-lungo termine, porta a un disequilibrio nell’affrontamento delle arcate dentarie protesiche.

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Possono essere rilevate anche differenze dipendenti dal soggetto: ad esempio, in alcuni pazienti il riassorbimento – che peraltro è a sua volta più o meno evidente – può arrestarsi dopo un periodo che arriva fino a 24 mesi dopo le estrazioni. In altri casi, contrariamente, il processo potrà proseguire. In generale, comunque, i primi mesi dopo la perdita dell’elemento dentale sono la fase in cui il riassorbimento risulta più considerevole.

In questo senso, poi, il rispetto dei tempi realizzativi della protesi tende a favorire il mantenimento dei volumi, funzionalizzando la base ossea. È noto infatti che, in condizioni fisiologiche, il metabolismo trofico del tessuto osseo è fortemente soggetto al carico a cui esso viene sottoposto.

Esistono anche dei punti precisi che sono soggetti a un riassorbimento minimale, se non nullo, come ad esempio il tuber per quanto riguarda il mascellare. Dato che il sostegno della protesi si basa innanzitutto sull’interfaccia con la base ossea, è chiaro che la corretta gestione di tali sedi anatomiche è di grande importanza.

Il paziente che va incontro ad una protesi totale è un soggetto particolarmente delicato, dato che il successo funzionale del trattamento e la soddisfazione clinica dipendono fortemente da una serie di fattori, di tipo fisico, fisiologico, meccanico, chirurgico ma anche psicologico.

La capacità di rimanere in sede senza dislocamenti, da parte della protesi totale dipende in particolare da due fattori:

  • in primo luogo, l’adesione. Si tratta dell’attrazione reciprocamente esercitata da due corpi diversi in rapporto tra loro, un dato che aumenta quando le forze vengono esercitate perpendicolarmente.
  • la coesione, invece, è l’attrazione fra le molecole di due corpi simili a contatto fra loro. Per massimizzare questi valori e, di conseguenza, l’adesione di base, sarà necessario l’ottenimento di un contatto intimo fra protesi e mucosa, con l’interposizione di un sottile strato di saliva. Il ruolo della saliva, in tal senso, è stato oggetto di studio ed è di fondamentale importanza.

Altrettanto importante è aderire però alle richieste ed aspettative del paziente, il quale deve essere informato dell’ingombro del dispositivo che verrà fabbricato, delle sue caratteristiche e delle altre possibili ipotesi riabilitative. Ai fini di una corretta progettazione della protesi totale e a scopo di confronto tra situazione pre e post trattamento, può essere utile eseguire dei video preliminari in cui si parli con il paziente, la stessa cosa può essere eseguita al termine della riabilitazione.

 

Adesione, coesione e soddisfazione del paziente in protesi totale - Ultima modifica: 2016-01-11T08:33:17+00:00 da redazione

4 Commenti

  1. La stabilità della protesi totale non dipende esclusivamente dai fattori di adesione e coesione , nella descrizione ovviamente molto superficiale e alquanto sibillina fatta nella presentazione .
    Mi viene qualche dubbio sulla preparazione di chi vuole insegnare a costruire una protesi totale e non parla del bilanciamento occlusale che è fondamentale nella protesi dell’edentulo ,in quanto la sua occlusione sarà completamente diversa dai principi che regolano la protesi fissa che sono di disclusione ect .
    Fondamentale poi in questo genere di lavori è la relazione centrica o meglio la verticentrica .
    Queste sono le cose delle quali deve parlare chi sa di protesi totale in quanto l’adesione e la coesione sono difficilmente ottenibili in casi di marcato riassorbimento mentre è fondamentale il bilanciamento occlusale ed è certamente più facile ottenerlo in quasi tutti i casi

  2. Gent.mo dott. Barbero
    La ringraziamo per l’attenzione accordataci. Come sempre, il nostro lavoro non si arrogava uno scopo didattico, ma semplicemente intendeva fare una riflessione su alcuni fattori considerati nella pratica protesica. L’argomento è vasto e sicuramente ci sarà occasione di concentrarsi su altri aspetti nel prossimo futuro.

    • Buongiorno
      Scusate forse ho interpretato male : mi sembrava l’introduzione ad un corso di protesi totale .
      In ogni caso la vostra rivista , che credo sia la nr 1 in Italia certamente deve avere uno scopo didattico e di scambio di opinioni . Le critiche vanno sempre interpretate positivamente per cercare di migliorare , nessuno è scevro di errori tantomeno io

      cordiali saluti

      dr Rocco Barbero

      • Buongiorno, cerchiamo sempre di informare per il meglio, ma è altrettanto vero che spesso i nostri articoli giornalieri vogliono essere degli spunti di riflessione; per trattare in modo più completo e approfondito alcune tematiche offriamo altri testi, come gli aggiornamenti monografici ad esempio, che hanno un approccio olistico e una visione di insieme di un problema.
        Ringraziandola per il suo tempo ed il suo apprezzamento, speriamo di ritrovarla come nostro lettore in futuro, il suo parere sarà sempre gradito e le sue opinioni, oggetto di riflessione per noi.
        Cordiali saluti.

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