La ricerca di un adesivo ideale per le protesi totali tiene impegnati i ricercatori da più di cent’anni. Nella banca dati PubMed si trovano citazioni risalenti al 1913 e l’ADA li incluse tra i prodotti medici nel 1935 ma, ancora oggi, i dentisti e, soprattutto, i pazienti non possono dirsi soddisfatti. Ritenzione e stabilità rimangono poco prevedibili in molti casi e, per di più, sembrano indipendenti dallo schema occlusale seguito nel montaggio dei denti. Recentemente è stata intrapresa una strada alternativa, capovolgendo la prospettiva dalla quale si è finora affrontato il problema e cioè si sta cercando di produrre protesi dotate di una innovativa superficie ritentiva invece di sintetizzare nuovi materiali adesivi. Alcuni ricercatori del King’s College di Londra ( E. Dzinovic e S. Elsharkawy - https://www.kcl.ac.uk/news/octopus-suckers-fix-dentures) si sono ispirati alle ventose presenti sui tentacoli del polipo e hanno iniziato a riprodurli sulla base delle protesi totali grazie alle tecniche di stampa 3D, creando così tante microcavità che potenziano l’adesione alla mucosa. Per aumentarla ulteriormente si sta sperimentando anche l’aggiunta di un sottile strato di cheratina che potrebbe legarsi a quella presente sull’epitelio orale. Gli studi sono appena iniziati e tutti speriamo di ricevere presto buone notizie; nel frattempo diamo conto delle più recenti conoscenze in materia.

Effetti dell’adesivo per protesi sulla capacità masticatoria

Kimoto S, Kawai Y, Suzuki A, et al Effect of denture adhesives on masticatory performance: Multicenter randomized controlled trial. J Prosthodont Res. 2024 Jan 16;68(1):132-138.

La ricerca, uno studio controllato multicentrico e randomizzato, si è svolta nell’arco di tre anni in dieci centri clinici universitari del Giappone su tre gruppi di pazienti riabilitati con nuove protesi totali: uno di controllo che usava un placebo (soluzione acquosa di NaCl 0,9%), uno che utilizzava adesivo in polvere (applicato due volte al giorno) e uno che usava adesivo in crema (prodotto dalla stessa azienda dell’adesivo in polvere) applicandolo una volta al giorno. I tre gruppi erano composti rispettivamente da 67, 69 e 64 soggetti di età inferiore a 90 anni ed esenti da patologie sistemiche e invalidità. Per valutare la capacità masticatoria gli autori si sono serviti di una particolare chewing-gum che cambia colore in base alla compressione subita dopo un ciclo di 100 atti masticatori ripetuti al ritmo di uno per secondo. I dati raccolti hanno dimostrato che l’adesivo ha un effetto paragonabile al placebo per quanto riguarda la capacità masticatoria, confermando solo i dubbi sulla sua utilità. Gli autori evidenziano, tuttavia, due punti in comune con ricerche precedenti: la prima è che la capacità masticatoria risulta potenziata solo nei pazienti con condizioni anatomiche più sfavorevoli; la seconda è che l’adesivo è un buon sostegno psicologico per i soggetti meno propensi a usare le protesi; tale effetto si è manifestato anche nel gruppo placebo.

L’effetto dei parametri fisiologici orali sul rendimento degli adesivi per protesi

Koehler J, Ramakrishnan AN, Ludtka C et al. The influence of oral cavity physiological parameters: temperature, pH, and swelling on the performance of denture adhesives - in vitro study. BMC Oral Health. 2024 Feb 9;24(1):206.

Si suppone che il meccanismo d’azione più importante degli adesivi risieda in alcuni ingredienti (tra cui carbossimetilcellulosa sodica, gomma di karaya e polimeri di sintesi come il glicole polietilenico) che aumentano di volume e viscosità a contatto con la saliva e di conseguenza acquisiscono proprietà adesive verso le proteine della mucosa.
Pertanto, le variazioni chimico-fisiche di quest’ultima possono influenzare il comportamento degli adesivi: si sa, ad esempio, che un aumento del pH orale ne riduce la forza a causa dei legami ionici che si formano tra le catene polimeriche.
Gli autori hanno quindi valutato le modificazioni indotte dalle variazioni di pH (ai valori di 2, 7 e 10) in campioni di saliva artificiale per un periodo di tempo di 2,5 ore.
Nelle loro conclusioni gli autori affermano che il pH non ha grande importanza, mentre ne ha molta di più la temperatura, che influisce notevolmente sulla velocità dei cambiamenti dimensionali degli adesivi.

Proprietà antimicrobiche

An S, Yaparathna N, Evans JL, Love RM. Antimicrobial properties of denture adhesives: A scoping review. J Prosthet Dent. 2024 Dec 3:S0022-3913(24).

Molti adesivi contengono composti a base di zinco o di argento con funzione antimicrobica e antimicotica per prevenire infezioni opportuniste, in particolar modo quelle da Candida albicans. Nel tempo i produttori hanno inserito nelle loro formulazioni altre molecole, tra cui clorexidina, chitosano, zirconia, farmaci antimicotici e polimeri di sintesi ma la loro effettiva utilità non è ancora ben definita mentre si sono accumulati dubbi sulla loro sicurezza e sulle possibili alterazioni della flora orale. Gli autori hanno quindi analizzato le evidenze disponibili per riassumerle in un unico articolo partendo da 40 pubblicazioni selezionate in base ai loro criteri. Alla fine, come spesso capita, la domanda rimane senza risposta: in questo caso, rimane indefinita l’effettiva capacità antimicrobica degli adesivi in commercio e, per quanto tale capacità sia documentata da non pochi studi, non è chiaro se essa dipenda dagli antimicrobici presenti nella formulazione o dalla loro interazione con gli altri ingredienti. Ad aggiungere ulteriore confusione, stanno i risultati di alcuni studi nei quali adesivi con composizione simile mostrano effetti molto diversi. Una promettente evoluzione sembra, anche in questo settore, provenire dalle nanoparticelle: in particolare quelle di ossido di zinco e di zirconia si sono dimostrate più efficaci delle loro omologhe “macro”, probabilmente per il maggior rapporto superficie/volume che aumenta la la superficie di contatto con le specie fungine presenti sulla mucosa. Interessanti anche i buoni risultati micostatici ottenuti in vivo dall’aggiunta di un 30% di olio di oliva agli adesivi in crema e quelli osservati aggiungendo polvere di cemento vetroionomero che rilascia ioni come fluoro e alluminio, dotati di nota capacità antimicrobica.

Potenziale tossicità

Costa RTF, Barbirato DDS, Santiago Junior JF, et al.Toxicity potential of denture adhesives: A scoping review. J Prosthet Dent. 2022 Dec;128(6):1239-1244.

Gli autori hanno rintracciato 33 ricerche (19 di tipo clinico e 14 svolte in vitro) nella letteratura antecente il 2020. Gli adesivi risultano tossici in vitro su fibroblasti e cheratinociti, con un’azione particolarmente nociva per i fibroblasti meno giovani. Tale effetto risulta proporzionale alla dose. Gli studi clinici, invece, hanno rivelato un’associazione tra uso eccessivo degli adesivi e alterazioni neurologiche e ematologiche. Molto interessante e da tenere presente nella pratica è il rischio che l’uso esagerato dell’adesivo provochi un eccessivo assorbimento di zinco attraverso la mucosa orale. In tal caso, questo metallo compete con il rame e lo spiazza da alcuni recettori di vitale importanza come quelli nel midollo osseo. La letteratura riporta casi di mieloneuropatia acuta, anemia macrocitica e neutropenia con gravi alterazioni motorie (v per esempio Cathcart SJ, Sofronescu AG. Clinically distinct presentations of copper deficiency myeloneuropathy and cytopenias in a patient using excessive zinc-containing denture adhesive. Clin Biochem. 2017 Aug;50(12):733-736 e Carroll LS, Abdul-Rahim AH, Murray R. Zinc containing dental fixative causing copper deficiency myelopathy. BMJ Case Rep. 2017 Aug 8;2017, dove viene descritto il caso di un sessantaduenne colpito da mielopatia causata da ipocupremia dopo aver usato per anni da 2 a 4 tubetti di crema adesiva per ogni settimana).

Prevenzione del ristagno di bolo mediante adesivi nei portatori di protesi rimovibili parziali

Grender J, Klukowska M, Milleman K, Milleman J. A randomized crossover trial assessing denture adhesive for prevention of food infiltration among partial denture wearers. Am J Dent. 2024 Aug;37(4):216-220.

Gli adesivi possono migliorare l’accettazione delle protesi rimovibili evitando il ristagno di bolo tra i denti, i ganci e la base della protesi. Gli autori lo hanno evidenziato in questa ricerca in doppio cieco su 30 edentuli parziali che lamentavano i fastidi derivanti dal ristagno di cibo al di sotto della base protesica durante i pasti.
Dopo avere applicato uno dei due prodotti (adesivo con polimero + calcio+ zinco oppure polimero + calcio + sodio), i partecipanti mangiavano una porzione di dolce con semi di papavero; in seguito, uno dei ricercatori contava quanti semi erano rimasti sulla protesi. I risultati hanno dimostrato la superiorità del primo tipo di adesivo capace di ridurre di più dell’80% la quantità di semi intrappolati dalla protesi.

L’influenza degli adesivi per protesi sui parametri individuali

Swelem AA, Mesallum EE et al. Influence of different denture adhesives on patient-based outcomes: A crossover randomized controlled trial. J Prosthet Dent. 2025 Jan;133(1):169-177

Se il dato oggettivo della capacità masticatoria non mostra grandi variazioni, quello soggettivo della soddisfazione dei pazienti si rivela, invece, più influenzabile dagli adesivi. Gli autori ne hanno sperimentati tre tipi (polvere, crema e cuscinetti) su 30 edentuli dopo tre mesi dalla consegna delle protesi, misurando il grado di soddisfazione con una scala analogico-visiva e il questionario OHRQoL dopo tre mesi di uso dell’adesivo. I risultati hanno dimostrato un alto gradimento per i cuscinetti seguiti dalla crema, mentre la polvere ha ottenuto il punteggio peggiore. In particolare, i pazienti hanno riferito maggiore ritenzione e stabilità funzionale con i cuscinetti

 

 

 

 

 

Protesi & adesivi: una relazione imperfetta - Ultima modifica: 2025-06-23T12:10:46+00:00 da Paola Brambilla
Protesi & adesivi: una relazione imperfetta - Ultima modifica: 2025-06-23T12:10:46+00:00 da Paola Brambilla