Un precedente articolo ha avuto modo di analizzare in maniera sufficientemente approfondita le determinanti del colore di un restauro in zirconia. Si ricordi che si tratta di un materiale semi-traslucente che coniuga un discreto pontenziale estetico con delle notevoli proprietà meccaniche. Per questo rappresenta un prodotto tra i più utilizzati nella riabilitazione protesica CAD/CAM. Rimanendo sul fattore estetico e su quello cromatico in particolare, se il color match è un indicatore del successo nell’immediato, la stabilità del colore è un dato utile a determinare il successo a lungo termine. I materiali da restauro nell’ambiente orale si trovano esposti a diversi fattori, tra i quali umidità, temperatura, alimentazione e abitudini voluttuarie (fumo in modo particolare). Volendo raggruppare tali fattori in maniera più sistematica, la distinzione fondamentale è tra fattori endogeni ed esogeni. I primi sono sostanzialmente legati a metodica di laboratorio e cementazione (composizione, sistema iniziatore, durata della polimerizzazione, grado di conversione del monomero). Tra i fattori esogeni si ricordino ad esempio quelli alimentari.
Fattori esogeni e pigmentazione della zirconia
A questo proposito, un recente studio di laboratorio condotto da un gruppo di lavoro italiano (Colombo e colleghi, Journal of Clinical and Experimental Dentistry, novembre 2017) ha considerato gli effetti dell’esposizione a bevande pigmentate (cola e caffè) sulla zirconia. L’esperimento ha fatto impiego di 40 campioni 5×3 mm, prodotti CAD/CAM e suddivisi in 4 gruppi, di cui un controllo (immersione in soluzione fisiologica) e 3 gruppi test: gruppo 2) 1 giorno immerso nella bevanda acida poi nel caffè 3) 1 giorno nella cola poi in fisiologica 4) immersione in fisiologica e caffè. La durata completa del test è stata di 28 giorni. In proporzione, l’immersione nel caffè per una settimana equivarrebbe a un consumo normale protratto per 7 mesi (senza spazzolare immediatamente i denti).
La valutazione colorimetrica dei campioni è stata accuratamente condotta lungo il test (al baseline e poi settimanalmente) secondo il sistema CIE L*a*b*, laddove L indica la luminosità (da 0 = nero a 100 = bianco) e gli altri due dati sono le coordinate cromatiche (a = verde-rosso, b = blu-giallo). Il parametro principale è la differenza cromatica total (ΔEab*). Puoi leggere i risultati dello studio consultando l’articolo.
Il sistema risulta molto versatile ed è ampiamente impiegato. Successivamente al pur recentissimo lavoro di Colombo, sono stati pubblicati altri due lavori che adottano tale sistema nella valutazione colorimetrica della sola zirconia. Particolarmente interessante è la revisione sistematica di Al‐Wahadni e colleghi (Journal of Prosthodontics, maggio 2018) che indaga l’influenza della tecnica di veneering nella resa cromatica.