Validazione di una nuova molecola adesiva

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L’implementazione delle tecnologie adesive è uno dei campi di applicazione più importanti nella ricerca attuale nell’ambito dei materiali dentari.

Seppure molto specialistico, questo argomento è meritevole di approfondimento in quanto, da una parte, la metodica adesiva, dopo aver rivoluzionato l’odontoiatria conservativa, sta acquisendo un ruolo predominante anche nella restaurativa indiretta (sia intarsistica che full-crown), ma, dall’altra, si è acquisita grande consapevolezza per quanto riguarda il problema delle second caries, il cui peso viene considerato clinicamente rilevante quanto quello delle carie primitive. Dato che le recidive interessano sistematicamente la zona dell’interfaccia, pare evidente come l’efficacia della tecnica adesiva si rifletta in maniera sostanziale sulla clinica, soprattutto.

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Tra le opzioni proposte si ritrovano diversi interventi sulla composizione degli adesivi: lo studio recentissimo di Rodrigues e colleghi propone l’introduzione di acrilammide – la cui notorietà si deve in gran parte al dibattito riguardante la sua tossicità in relazione all’impiego nell’industria alimentare – e metacrilammide.

Attualmente, i metacrilati costituiscono i monomeri maggiormente utilizzati nei sistemi adesivi, in virtù delle proprietà fisico-chimiche. In ambiente acquoso e acido, tuttavia, questi possono andare in contro a idrolisi, anche rapida, a livello dei gruppi esteri, soprattutto nel caso del monomero idrossietilmetacrilato (HEMA). Gli Autori hanno pertanto proposto l’acrilammide e, nella fattispecie, un monomero acrilammidico trivalente come alternativa ai metacrilati. Nel contempo, sono oggetto di studio delle (bis)acrilammidi come alternativa ai comuni primer.

Il monomero trivalente andrebbe a convertirsi in una resina a elevate proprietà meccaniche: lo studio qui riassunto ha considerato una metodica a 3 passaggi etch-and-rinse basata su tale molecola.

Sono state sperimentate più formulazioni con combinazioni diverse fra derivati dell’acrilammide (TMA e HEAA), i quali sono stati anche confrontati con i metacrilati (BisGMA e HEMA). È stata proposta anche una formula ibrida BisGMA (10%) – HEAA (24%) – TMA (66%). I diversi composti sono stati indagati per quanto riguarda citotossicità, carico di rottura, tensione di legame, angolo di contatto, risposta al solvente e failure analysis. Il pH del primer è stato comparato a quello di un prodotto già presente sul mercato.

I prodotti privi di metacrilato hanno mostrato risultati insufficienti in termini di grado di conversione. Al contrario, proprio la miscela ibrida BisGMA-HEAA-TMA ha mostrato dati comparabili a quelli dei metacrilati attualmente in usi, rispetto ai quali viene pertanto proposta come alternativa priva del monomero HEMA, dunque “protetta” rispetto alla complicanza a cui si è fatto riferimento. Tali promettenti indicazioni sono meritevoli di approfondimento clinico, soprattutto per quanto concerne l’aspetto del possibile degrado a lungo termine.

Riferimenti bibliografici

Acrylamides and methacrylamides as alternative monomers for dental adhesives.
Rodrigues SB1, Petzhold CL2, Gamba D2, Leitune VCB1, Collares FM3. Dent Mater. 2018 Sep 7. pii: S0109-5641(18)30363-4.

 

Validazione di una nuova molecola adesiva - Ultima modifica: 2018-11-09T06:37:27+00:00 da redazione

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