Un corso ECM sui terzi molari inclusi

Andrea Enrico Borgonovo, responsabile chirurgico del Reparto di Riabilitazione orale presso l’Istituto Stomatologico Italiano di Milano

Ha tutti i numeri per essere un corso di aggiornamento professionale di grande appeal per gli odontoiatri. Quelli desiderosi di approfondire la conoscenza di tutte le fasi della chirurgia dei terzi molari superiori e inferiori inclusi, infatti, è disponibile sulla piattaforma multimediale di Accademia Tecniche Nuove il corso Ecm Approccio diagnostico-terapeutico ai terzi molari inclusi.
Il corso, suddiviso in cinque moduli, permetterà agli odontoiatri interessati a quest’argomento di ottenere, dopo avere superato i test di apprendimento previsti alla fine di ogni modulo, 17 crediti formativi validi ai fini Ecm. Un percorso di formazione a distanza (Fad) che accompagnerà i giovani odontoiatri o i professionisti più esperti ma interessati ad approfondire il tema attraverso tutte le fasi diagnostico-terapeutiche di questo trattamento: dalla valutazione pre-operatoria alla pianificazione dell’intervento, sino alla gestione delle più comuni complicanze, come spiega Andrea Enrico Borgonovo, responsabile chirurgico del Reparto di Riabilitazione orale presso l’Istituto Stomatologico Italiano di Milano, nonché responsabile scientifico del corso, realizzato con il contributo di Virna Vavassori, Federico Rigaldo, Federica Ugolini, Matteo Cammi, Valeria Moramarco e Chiara Polenghi, una squadra a tutti gli effetti.

Approccio diagnostico-terapeutico ai terzi molari inclusi guarda l'estratto del corso

Dottor Borgonovo, innanzitutto, perché proprio un corso sull’approccio diagnostico-terapeutico ai terzi molari inclusi?

Pubblicità

Perché si tratta di un tipo d’intervento che può risultare complesso da eseguire e che talvolta si associa a rischi intra o post-operatori di diversa entità. Non per niente, poiché l’intervento può essere impegnativo e presentare eventuali complicazioni, molti professionisti lo delegano ad altri, molto spesso al collaboratore presente nello studio.

Qual è l’obiettivo del corso?

Il corso ha lo scopo di far comprendere agli odontoiatri che, nonostante l’estrazione dei terzi molari possa talvolta apparire come un intervento complesso, è possibile eseguirla con successo, seguendo un corretto iter diagnostico-terapeutico, così da ridurre il rischio di complicanze. Nel corso viene proposto un approccio globale alla chirurgia dei terzi molari inclusi a partire dalla valutazione pre-operatoria, fino ad arrivare alla gestione delle più comuni complicanze. In particolare, sono approfondite le indicazioni all’estrazione dei terzi molari, soprattutto nei casi in cui questi non si associno a un’evidente patologia. Grazie a una revisione della letteratura, abbiamo cercato di individuare le corrette indicazioni per le estrazioni profilattiche, che sono tutt’oggi oggetto di molte discussioni.

Com’è strutturato il corso?

È diviso in cinque moduli. I primi due (“Decision making e timing nella chirurgia dei terzi molari” e “Diagnosi e pianificazione dell’intervento chirurgico”) sembrano “ostici”, ma in realtà sono i più interessanti, perché danno una chiave di lettura importante sull’argomento.
In questi primi moduli vengono, infatti, spiegate tutte le indicazioni e le controindicazioni alla chirurgia dei terzi molari inclusi e, in aggiunta, data grande enfasi alla parte diagnostica pre-operatoria, fondamentale per il successo dell’intervento. Nel secondo modulo, sono descritti nello specifico tutti gli esami clinici e radiografici a disposizione dell’odontoiatra, necessari per eseguire una corretta valutazione preoperatoria. In particolare, è approfondito il ruolo della tomografia computerizzata (TC), analizzando le situazioni in cui questo esame risulta indispensabile. Inoltre, sono descritti gli impieghi e i vantaggi delle ricostruzioni tridimensionali nella pianificazione dell’intervento. Gli altri moduli sono più clinici, a grandi linee il terzo (“Protocollo chirurgico per il trattamento dei terzi molari superiori”) descrive le tecniche chirurgiche per i terzi molari superiori, il quarto (“Protocollo chirurgico per il trattamento dei terzi molari inferiori”), per i terzi molari inferiori.

Il quinto modulo è quello che chiude il cerchio…

Sì, in questo, che è anche l’ultimo (“Gestione dei casi complessi e delle complicanze”), spieghiamo perché bisogna muoversi bene all’inizio e come gestire eventuali complicanze intra e extra-operatorie, così come i casi più complessi visto che, mentre il terzo e il quarto modulo riguardano i casi ordinari, il quinto accenna a dei casi molto più complessi sia superiori sia inferiori per dare una completezza di trattazione dell’argomento. In realtà, certe situazioni esulano dalla pratica quotidiana: in questi casi è necessario un chirurgo molto più esperto o un chirurgo maxillo-facciale. Questo modulo lo abbiamo scritto proprio per far capire fin dove potersi spingere ambulatorialmente e dove, invece, demandare ad altri: un’informazione utile anche per il consulente.

I contenuti sono illustrati anche attraverso immagini fotografiche?

Certamente, sono arricchiti da numerose immagini, sia per quanto riguarda le prime fasi diagnostiche, in cui mostriamo immagini cliniche o disegnate per dare un approccio diretto al problema, sia per quanto concerne i casi clinici completi, attraverso l’illustrazione di tutti i passaggi per dare delle note tecniche alle varie situazioni cliniche.

A chi è destinato il corso?

All’odontoiatra comune che grazie al corso può approfondire le proprie conoscenze per meglio operare, ma anche, come detto, per capire sin dove potersi spingere; ma anche all’odontoiatra con competenze più specialistiche, in questo caso quindi al chirurgo orale, per prendere spunto da note tecniche, frutto della mia esperienza ventennale. Si tratta di un corso Fad, che quindi ha il vantaggio di poter essere seguito a distanza, ma con un’interattività piuttosto pronunciata, perché il lettore viene guidato sia nella lettura sia nell’apprendimento.

Un corso utile in sé, dunque, ma anche propedeutico ad altro. È così?

Sì, perché il corso, pur essendo completo nella sua interezza, è anche spunto per chi non si fosse mai approcciato all’argomento, è un primo passo, perché l’apprendimento in questa materia non è semplice, richiede tempo e approfondimenti, soprattutto riguardo alla pratica, che il discente potrà poi fare in un secondo momento, forte però di una base teorica che, siamo convinti, sarà senz’altro apprezzata.

Approccio diagnostico-terapeutico ai terzi molari inclusi guarda l'estratto del corso

Un corso ECM sui terzi molari inclusi - Ultima modifica: 2018-10-12T12:16:26+00:00 da redazione

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome