Tunnel technique predicibilità nel trattamento delle recessioni gengivali

Tunnel technique

Le recessioni gengivali rappresentano una condizione di difficile approccio clinico, in quanto possono coniugare un deficit di natura estetica a possibili problematiche come sensibilità dentinale, accumulo di placca batterica e sviluppo di carie. Si tratta peraltro di condizioni assai comuni nell'adulto, con un'incidenza stimata al 54% nella fascia d'età 26‐35, che può raggiungere il 100% entro i 45 anni. La condizione può essere correlata alla quota di gengiva cheratinizzata presente nella zona, oltre che a una serie di fattori estrinseci.

Il trattamento delle recessioni si propone di ristabilire un quadro di stabilità tissutale: un protocollo chirurgico deve pertanto garantire la massima ripetibilità e precidibilità.

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Tunnel technique evidence-based

In questo senso, la tunnel technique, associata a innesto autogeno o sostituto, coniuga caratteristiche da chirurgia conservativa con un'elevata propensione estetica. Il tessuto innestato (free gingival graft) riceve un buon supporto nutritivo dal lembo, che per il limitato scollamento – non coinvolgimento delle papille, non incisioni verticali di rilascio: si tratta pertanto di un lembo a busta – guarisce rapidamente e con morbilità ridotta.

Al fine di fornire un'indicazione evidence-based relativa alla predicibilità clinica della tecnica, un gruppo di studio attivo presso la University of Michigan ha condotto una revisione sistematica della letteratura, i cui risultati sono stati pubblicati a fine 2018 sul Journal of Periodontology. Lo standard a cui fare riferimento è costituito dal coronally advanced flap.

Partendo da uno screening di 106 articoli, i revisori hanno analizzato 36 full text, includendone alla fine 20 (6 portati alla meta-analisi) tra trial clinici randomizzati, studi di coorte, studi caso-controllo e case series.

La tunnel technique assicura una copertura radicolare media dell'82.75 ± 19.7% in caso di difetto singolo e dell'87.87 ± 16.45% in caso di difetti multipli, con risultati migliori in presenza di recessioni di classe I o II (secondo Miller). Il profilo che ne esce viene definito dagli autori di alta efficacia e risulta comunque comparabile, in termini di copertura radicolare media, a quello del coronally advanced flap. Quest'ultima tecnica, a parità di innesto aggiunto, assicura però percentuali più favorevoli se si considera una copertura radicolare completa: i tassi relativi alla tunnel technique risultano pari al 47.2% e al 57.5% (rispettivamente per difetti singoli e multipli).

Recentemente, Elangovan ha analizzato lo studio, in qualità di revisore per conto del Journal of Evidence-Based Dental Practise. L'articolo sottolinea la moderata eterogeneità relativa alla sequenza operativa nel pool di casi considerati, ad esempio riguardo la scelta di ricoprire completamente o esporre in parte l'innesto, oppure alla tipologia dell'innesto stesso. D'altra parte, viene osservato come l'includere nella meta-analisi solamente trial clinici randomizzati costituesce un elemento di forza. Complessivamente, l'autore valuta di medio livello la qualità dell'evidenza a disposizione. Ne deriva una valutazione complessiva coerente con quella dei ricercatori, sia nel definire l'effettiva predicibilità della tecnica che per quanto riguarda i possibili spunti di approfondimento scientifico.

Riferimenti bibliografici sulla tunnel technique

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/29761502

https://www.sciencedirect.com/science/article/abs/pii/S1532338219301484?dgcid=rss_sd_all

Tunnel technique predicibilità nel trattamento delle recessioni gengivali - Ultima modifica: 2019-06-02T13:08:59+00:00 da redazione
Tunnel technique predicibilità nel trattamento delle recessioni gengivali - Ultima modifica: 2019-06-02T13:08:59+00:00 da redazione

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