Negli ultimi anni, la stampa 3D in odontoiatria ha rivoluzionato la produzione di dispositivi protesici, offrendo rapidità, precisione e personalizzazione. Tuttavia, le proprietà meccaniche di questi manufatti, in particolare la resistenza del legame tra la base protesica e i denti artificiali, restano oggetto di studio. In particolare, un aspetto ancora poco esplorato riguarda il comportamento di questi materiali in condizioni ambientali avverse, come l’esposizione agli acidi gastrici, tipica nei pazienti con reflusso gastroesofageo (GERD).
Uno studio fatto ad hoc
Una recente ricerca condotta dal Dipartimento di Odontoiatria dell’All India Institute of Medical Sciences di Jodhpur, India, ha affrontato proprio questo tema con un approccio comparativo. Lo studio ha valutato la tenuta del legame tra denti protesici e basi in resina acrilica realizzate con tre tecnologie differenti: polimerizzazione termica, fresatura CAD/CAM e stampa 3D. Inoltre, ha analizzato l’effetto dell’acido gastrico artificiale su tale legame, simulando le condizioni presenti nel cavo orale di pazienti con GERD.
Obiettivo dello studio, materiali e metodi
I ricercatori volevano determinare quale metodo di fabbricazione garantisse il miglior legame tra base e dente protesico. Inoltre, hanno valutato se l’esposizione all’acido gastrico artificiale potesse compromettere la resistenza di tale legame. Così hanno realizzato campioni protesici con tre tecniche: polimerizzazione termica, fresatura CAD/CAM, stampa 3D. I campioni sono stati immersi in una soluzione di acido gastrico simulato a 37°C per 96 ore. Successivamente, ogni campione ha subito un test di resistenza al taglio (Shear Bond Strength – SBS). I dati ottenuti sono stati analizzati con ANOVA e test Games-Howell, con livello di significatività fissato a 0,05.
Risultati
La stampa 3D ha mostrato la resistenza al taglio più elevata: a) stampa 3D: 15,08 ± 4,25 MPa; b) polimerizzazione termica: 12,90 ± 3,00 MPa; c) fresatura CAD/CAM: 6,57 ± 2,01 MPa. L’esposizione all’acido gastrico non ha ridotto in modo significativo la resistenza al legame in nessun gruppo.
Implicazioni cliniche e conclusioni
I risultati suggeriscono che la stampa 3D offre il legame più stabile tra base e dente protesico, anche in condizioni acide. Questo rende la tecnologia particolarmente adatta per pazienti affetti da reflusso gastroesofageo (GERD), nei quali la protesi può essere esposta frequentemente a pH acidi. La tecnologia additiva 3D rappresenta dunque una valida alternativa alle tecniche convenzionali nella protesi dentaria. E lo studio in questione, pubblicato su Scientific Reports, rivista del gruppo Nature, ne dà una valida conferma.