Negli ultimi anni, la riabilitazione protesica e implanto-protesica, in ambito odontoiatrico, ha conosciuto un forte sviluppo nell’indirizzo dell’estetica e della cosmesi, beneficiando sia del miglioramento di alcune tecniche di laboratorio che della definizione di alcuni criteri anatomici utili all’estetica del sorriso. Una delle novità più notevoli nell’ambito della tecnica protesica è senza dubbio rappresentata dall’avvento della tecnologia CAD/CAM, che permette ad un numero di professionisti di garantire risultati ripetibili e notevoli dal punto di vista anatomo-funzionale. I costi accessibili, le dimensioni contenute dei macchinari e la relativa facilità d’uso rendono tale metodica sempre più percorribile, anche in realtà ambulatoriali di dimensioni contenute. “Il Dentista Moderno” si è ampiamente occupato di questa tematica; nel contempo, può essere interessante operare una revisione, in senso lato, di tutto ciò che sta rappresentando un’innovazione “digitale”. I nuovi software di elaborazione, ad esempio, si propongono appunto di portare sul digitale l’intero work-flow riabilitativo, semplificando il lavoro del professionista – a partire dallo studio del caso, proseguendo con la programmazione terapeutica – e facilitando anche la comunicazione con il paziente. Una rapida ricerca sui principali motori informatici porta ad incontrare una serie di software disponibili sul mercato: tra di essi, un ruolo di rilievo è ricoperto senza dubbio dalla metodica Digital Smile Design (DMD), che abbiamo avuto modo di conoscere meglio grazie ad uno dei suoi principali promotori, Christian Coachman, ospite e relatore presso il congresso internazionale organizzato a Milano da “Il Dentista Moderno” lo scorso anno. Il video di Coachman è qui visibile.
A questo punto, può essere utile illustrare brevemente alcuni dei passaggi del work-flow DSD: è importante sottolineare come quanto detto valga come base per diverse metodiche – questo articolo non ha, naturalmente, alcuna valenza commerciale – e, in secondo luogo, che il professionista gode di ampie libertà di intervento lungo il percorso operativo. In primo luogo, l’acquisizione delle immagini. Queste possono essere raccolte come riprese fotografiche odontoiatriche convenzionali. Il futuro prossimo, tuttavia, potrebbe essere rappresentato dalla realizzazione di un unico video, realizzato anche con un semplice smartphone dotato di fotocamera ad alta definizione, da cui estrapolare tutte le immagini ritenute necessarie. Il sorriso viene quindi analizzato ed eventualmente manipolato una prima volta: si potranno eseguite ad esempio dei pre-allineamenti o altri piccoli interventi esplorativi. Il passaggio successivo rappresenta il vero e proprio planning riabilitativo. La ridefinizione dell’anatomia potrà essere più o meno imponente. Si potrà intervenire direttamente o utilizzare delle forme dentarie da libreria (con il razionale che la forma desiderata dal paziente esista già in natura), oppure ancora usare una metodica combinata. Questa previsualizzazione digitale può facilmente prendere la forma di un mockup vero e proprio. In conclusione, è doveroso ribadire che padroneggiare una di queste metodiche costituisca un fattore professionalizzante notevole per l’odontoiatra. Le case che propongono questo tipo di prodotti, da parte loro, devono proseguire con l’opera di education, portando sempre più professionisti a conoscere le metodiche, permettendo la scelta di quella ritenuta più adatta al proprio contesto clinico.