La sindrome della bocca urente (BMS), è una condizione orale cronica caratterizzata da una sensazione di bruciore della mucosa orale, nonostante questa risulti clinicamente in salute.
La zona più comunemente colpita è la parte anteriore della lingua, seguita dalla mucosa labiale e occasionalmente dal palato. Il dolore bruciante è spesso accompagnato da formicolio o intorpidimento e sensazione di secchezza della bocca.
Eziologia e patogenesi non sono note ma il disturbo sembra essere di natura multifattoriale, con implicazione di fattori biologici e psicologici.
Non esiste una cura e il trattamento con farmaci locali o sistemici si concentra sul sollievo dei sintomi e sul miglioramento della qualità della vita.
In questa breve rassegna si espongono le attuali conoscenze sulla diagnosi, l'eziopatogenesi e la gestione della BMS.
Questo disturbo può essere legato a diverse disfunzioni neuronali: la mucosa linguale mostra un numero ridotto di fibre nervose di piccolo diametro, quelle restanti mostrano una sovraregolazione del canale ionico del potenziale recettore transitorio della sottofamiglia V 1 (TRPV1) e una sovraregolazione dei recettori P2X3 e del fattore di crescita nervoso (NGF).
È inoltre evidente l’esistenza di un forte legame tra BMS e stato psichico ma, essendo i fattori psichici causali o consequenziali ai sintomi orali, la relazione tra essi non è del tutto chiara.
Il collegamento tra BMS e fattori psicologici può essere dato dal fatto che alcuni percorsi neurali modulatori del dolore, influenzati da stati emotivi come eccitazione, stress, ansia o depressione, possono potenziare o sopprimere i percorsi nocicettivi spinali e indurre spontaneamente segnali nocicettivi senza input periferici.
Il trattamento della sindrome può essere di tipo farmacologico:
- La capsaicina topica è utilizzata per la riduzione della sensazione di bruciore sindromico ma non ben tollerata a causa dei suoi effetti collaterali, è dunque proposta raramente.
- Il Clonazepam è una benzodiazepina che, se applicata localmente, riduce l'eccitabilità delle fibre nervose sensoriali periferiche e, se somministrata per via sistemica, ha effetti sedativi, ansiolitici e analgesici centrali.
- Gli antidepressivi triciclici hanno documentati effetti nel ridurre il dolore neuropatico.
- L’acido alfa lipoico, un potente antiossidante, è utile sia da solo che in combinazione con anticonvulsivanti o con psicoterapia.
Oltre che con l’ausilio di farmaci, il trattamento della BMS può essere anche di tipo psicologico con terapia cognitivo- comportamentale: strutturata e a breve termine, è volta a correggere risposte emotive disfunzionali come dolore, paura, impotenza, vulnerabilità o esaurimento, modificando pensieri e comportamenti.
In conclusione, tenendo conto della complessità del disturbo, è importante dare a coloro che ne soffrono informazioni di base sulla natura della BMS e sui limiti di trattamento. Una migliore comprensione della sua condizione offre infatti al paziente un sollievo psicologico con conseguente riduzione dell'esperienza del dolore.