La scelta del materiale da innesto nella rigenerativa ossea

Roen

La chirurgia implantare rappresenta in molte situazioni il gold standard per riabilitare edentulie singole o multiple; esistono delle condizioni però nelle quali non è immediatamente possibile inserire una fixture implantare ed è necessario passare da una fase di rigenerativa ossea. In questa fase si prepara il terreno per raggiungere risultati in termini di estetica e funzione della riabilitazione implantoprotesica.

A seguito dell’estrazione di un elemento dentale, i fisiologici processi di guarigione tendono a rimodellare l’osso; più l’estrazione avviene in maniera traumatica e maggiore è il tempo che trascorre senza che l’edentulia venga riabilitata, più sarà grave la mancanza di tessuto osseo.

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Il riassorbimento osseo procede in due modi diversi nei due mascellari:

  • in mandibola assistiamo ad un riassorbimento centrifugo e con andamento diverso in base all’area. Nella zona interforaminale la riduzione è principalmente della teca vestibolare mentre posteriormente assistiamo ad un riassorbimento verticale;
  • nel mascellare superiore invece troviamo un riassorbimento di tipo centripeto, con riduzione in particolare della teca vestibolare e con riduzione di tipo orizzontale dei volumi.

Alcuni studi in letteratura permettono di evidenziare che può essere perso dal 40% al 60% d’osso a seguito di estrazione. Per minimizzare questo processo sono state realizzate diverse tecniche e materiali al fine di preservare l’integrità della cresta, in particolare viene consigliato l’utilizzo di innesti che abbiano effetto di mantenitore di spazio.

Le possibilità di intervento quando il riassorbimento osseo è già avvenuto

Una delle tecniche di rigenerazione ossea più adoperata è la GBR che si basa sull’utilizzo di un sostituto osseo che viene protetto e mantenuto stabile anche attraverso l’utilizzo di membrane quando opportuno. Al termine della GBR intervengono una cascata di processi che portano alla creazione di un nuovo substrato osseo sul quale eseguire implantologia. Schematicamente si può dire che:

  • entro le prime 24 ore si forma un coagulo nel sito di interesse;
  • avviene la sostituzione tessuto di granulazione ricco di vasi sanguigni di nuova formazione;
  • si forma osso immaturo;
  • l’osso matura e avviene l’apposizione di osso lamellare.

Il ruolo del materiale da innesto: OsteoBiol® GTO®

La scelta del graft è cruciale perché grazie alle sue proprietà può guidare la rigenerazione in modo tale che l’osso neoformato presenti caratteristiche il più possibile simili a quelle dell’osso natio.

Per queste esigenze cliniche è stato creato OsteoBiol® GTO® , un materiale da innesto di grande maneggevolezza, dispensato direttamente in siringa per facilitarne l’utilizzo.

OsteoBiol® GTO® è un sostituto osseo di origine suina, costituito da un mix di granuli collagenati cortico-spongiosi con granulometria 600-1000 μm, opportunamente miscelati con OsteoBiol® TSV Gel. Questo è a sua volta una miscela di gel collagene eterologo tipo I e III con acidi grassi poli-insaturi diluito in una soluzione acquosa contenente un copolimero sintetico biocompatibile.

Tra le sue indicazioni troviamo:

  • Rigenerazione orizzontale
  • Rigenerazione parodontale
  • Rigenerazione verticale
  • Soft tissue augmentation
  • Trattamento di deiscenze e fenestrazioni
  • Mini Rialzo Crestale
  • Rialzo di seno mascellare
  • Rigenerazione alveolare
Vorresti saperne di più e capire come questo innovativo materiale da innesto possa rappresentare un ausilio nella tua pratica clinica?

Scarica la monografia "STABILIZZAZIONE DELL’INNESTO NEL TRATTAMENTO DI DIFETTI OSSEI ORIZZONTALI"

La scelta del materiale da innesto nella rigenerativa ossea - Ultima modifica: 2019-01-16T15:35:12+00:00 da redazione

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