La riacutizzazione endodontica comporta un grande disagio per il paziente, ma anche per l'odontoiatra. La gestione di questa condizione clinica prevede infatti diverse azioni. Tra cui il drenaggio, il sollievo occlusale, ma anche l'uso di medicinali intracanalari e di farmaci sistemici. Uno studio condotto presso il Teerthanker Mahaveer Dental College and Research Centre di Moradabad, India, ne ha descritto meglio l'eziologia, alla ricerca di strumenti per evitare questa complicanza.
Un fenomeno multifattoriale difficile da prevenire
Il trattamento del canale radicolare implica la pulizia meccanica e chimica, seguita dall'otturazione per promuovere la guarigione dei tessuti periradicolari. Tuttavia, possono verificarsi riacutizzazioni caratterizzate da dolore intenso e/o gonfiore durante o dopo la terapia endodontica. Si tratta di complicazioni multifattoriali, derivanti da fattori chimici, meccanici e microbici, difficili da prevedere. Secondo gli autori dello studio, non esiste una strategia di trattamento sicura per scongiurarle. Per questa ragione, ancor prima di sottoporre il paziente al trattamento endodontico, andrebbero prese le giuste precauzioni.
I fattori di rischio, meglio non sottovalutarli
La sopravvivenza di un dente sottoposto a trattamento endodontico dipende da una serie di elementi. Come ha illustrato un'altra ricerca, condotta presso la University of Pennsylvania, Philadelphia, USA, pubblicata su The Journal of the American Dental Association. In questo studio, i ricercatori si sono concentrati su età, sesso, classificazione dello stato fisico e allergia all'amoxicillina, al fine di prevedere la riuscita della cura. La costruzione di nucleo, la copertura completa con corona e il mantenimento di un parodonto sano tramite procedure di scaling e root planing accrescerebbero la possibilità di successo. E i premolari mandibolari hanno mostrato una maggiore probabilità di conservazione rispetto ai molari mandibolari.
Le cause di fallimento
Per tenere lontano il rischio di acutizzazione endodontica, l'odontoiatra deve prendere alcune precauzioni. Come mostra uno studio condotto presso la Ewha Womans University di Seoul, Corea del Sud. La presenza di canali aggiuntivi non trattati è un predittore di fallimento endodontico entro cinque anni dal trattamento canalare radicolare iniziale. Per ottimizzare la prognosi a lungo termine, secondo i ricercatori è importante individuare e trattare tutti i canali radicolari durante il trattamento iniziale. Un dato prezioso questo che, insieme con le conclusioni elaborate dai ricercatori indiani di Moradabad, pubblicate su Cureus, offre qualche spunto in più per prevenire il fenomeno della riacutizzazione endodontica.