Relazione tra malattia parodontale e l’oral malodor

Un’applicazione di idrogeno solforato induce nei ratti la temporanea differenziazione degli osteoclasti
con l’espressione di RANKL

A single application of hydrogen sulphide induces a transient osteoclast differentiation with RANKL expression in the rat model
Irie K, Ekuni D, Yamamoto T, Morita M, Yaegaki K, Ii H, Imai T. Arch Oral Biol 2009;54(8):723-9

I risultati di recenti studi hanno evidenziato gli effetti dannosi dei VSC sul tessuto parodontale. Alla luce della capacità di questi composti di penetrare nel parodonto fino all’osso alveolare, questo studio valuta gli effetti dell’idrogeno solforato sulla differenziazione degli osteoclasti. 

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1. Modificazioni patologiche del tessuto parodontale esposto a idrogeno solforato. Nel gruppo controllo (A e B) non si evidenziano alterazioni patologiche a livello del connettivo, né dell’epitelio giunzionale sovrastante (JE). Nel gruppo test invece (C e D) appaiono un infiltrato di cellule infiammatorie nel connettivo e nell’epitelio giunzionale, e un allargamento degli spazi intercellulari dell’epitelio (asterisco nero). AB: osso alveolare; CEJ: giunzione amelo-cementizia. Barretta nera: 200mm, barretta bianca 40mm.

Questo studio è stato condotto su 24 ratti, divisi in 4 gruppi: un gruppo controllo che non ha ricevuto alcun trattamento, e tre gruppi sperimentali che sono stati trattati con una soluzione a rilascio di idrogeno solforato (H2S) e che sono stati valutati rispettivamente a 3 ore, 1 giorno e 3 giorni dopo il trattamento. Le biopsie di tessuto gengivale e osso alveolare sono state decalcificate e marcate con reazione immunoistochimica per valutare l’espressione del tumor necrosis factor (TNF)-a, receptor activator of nuclear factor-K ligand (RANKL) presente sugli osteoblasti e utilizzato come marker per l’induzione alla differenziazione degli osteoclasti e la tartrate-resistant acid phosphatase (TRAP) degli osteoclasti che ne indica la attività. Dai risultati si evidenzia un infiltrato infiammatorio diffuso nel connettivo e nell’epitelio esposti a H2S anche già dopo 3 ore. L’epitelio mostra, inoltre, un allargamento degli spazi intercellulari che indica un aumento della permeabilizzazione del tessuto (figura 1). Allo stesso time-point e successivamente (1 giorno e 3 giorni) si riscontra un numero significativamente maggiore di macrofagi, osteoblasti e fibroblasti positivi per il TNF-a.  Il numero di osteoblasti positivi al RANKL e di osteoclasti positivi al TRAP è  significativamente maggiore nei gruppi test rispetto al gruppo controllo (figura 2).

2. Distribuzione delle cellule TNF-a positive (frecce rosse), di osteoblasti RANKL positivi (frecce nere) e osteoclasti TRAP positivi (frecce bianche). Nel gruppo controllo (A e C) la presenza di queste cellule è visibilmente inferiore rispetto al gruppo test (1 giorno dall’esposizione) (B e D). AB: osso alveolare.

I dati indicano quindi una modificazione in senso distruttivo e patologico dei tessuti epiteliale e connettivale, e in profondità l’attivazione di cellule coinvolte nel rimodellamento osseo.  In conclusione questo studio pilota conferma che l’applicazione topica di idrogeno solforato a livello del solco gengivale causa un temporaneo aumento della differenziazione degli osteoclasti nel tessuto parodontale determinato dalla sovra-espressione di RANKL sulla superficie degli osteoblasti. Questo composto volatile solforato, che è uno dei principali responsabili dell’oral malodor, sembra quindi contribuire direttamente al riassorbimento dell’osso alveolare.

Implicazioni cliniche

L’oral malodor è una patologia da trattare non solo per i risvolti negativi psicologici e sociali che ha sul paziente. I componenti volatili solforati, maggiori responsabili dell’alitosi, esercitano infatti un’azione tossica sulla mucosa del cavo orale e sul tessuto parodontale, contribuendo attivamente alla progressione della parodontite.

Relazione tra malattia parodontale e l’oral malodor - Ultima modifica: 2010-12-01T16:44:47+00:00 da adelecaracausi

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