Ranule e mucoceli del cavo orale: eziopatogenesi, varianti e trattamento

Ranule e mucoceli del cavo orale: eziopatogenesi, varianti e trattamento

Alessandro Luigi Rossi1
Laura Serioli2
Andrea Montinari2
Alberto Clivio2
Matteo Chiapasco3

1Specialista in Chirurgia Odontostomatologica, Unità di Chirurgia Orale, Clinica Odontoiatrica – Dipartimento di Medicina, Chirurgia e Odontoiatria A.O. San Paolo – Università degli Studi di Milano
2Medico Frequentatore – Unità di Chirurgia Orale, Clinica Odontoiatrica – Dipartimento di Medicina, Chirurgia e Odontoiatria A.O. San Paolo – Università degli Studi di Milano
3Specialista in Chirurgia Maxillo-Facciale, Direttore Unità di Chirurgia Orale, Clinica Odontoiatrica – Dipartimento di Medicina, Chirurgia e Odontoiatria A.O. San Paolo – Università degli Studi di Milano

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Riassunto

Obiettivi. Scopo di questo lavoro è una revisione della letteratura relativa alle patologie benigne ostruttive e da stravaso delle ghiandole salivari, alle loro varianti cliniche, ai loro quadri istologici, all’eziopatogenesi e alle relative alternative terapeutiche.

Metodi. La ricerca è stata eseguita utilizzando come motori di ricerca Pubmed e Cochrane e utilizzando come parole chiave: mucocele, sialocisti e ranula. I lavori scientifici valutati sono tutti in lingua inglese e italiana pubblicati tra il 1970 e il 2010. Sono state incluse nella ricerca revisioni sistematiche della letteratura, studi clinici, case report e case series.

Risultati e conclusioni. Le patologie delle ghiandole salivari minori sono alquanto frequenti nella popolazione (per i mucoceli la frequenza si aggira intorno allo 0,4- 0,8%) e si tratta spesso di lesioni originate dalle ghiandole salivari stesse o dalle loro componenti duttali. Le caratteristiche cliniche e la ricorrenza sono in genere patognomoniche per la diagnosi. Una prima importante classificazione viene fatta sulla base eziopatogenetica, distinguendo cisti da stravaso e cisti da ritenzione. Un’ulteriore suddivisione altrettanto importante riguarda le varianti di mucoceli e ranule; vengono descritte nel nostro lavoro le loro caratteristiche cliniche e istologiche. Infine, sono state analizzate le possibilità terapeutiche considerando le tecniche tradizionali e quelle più innovative evidenziandone vantaggi e svantaggi.

Summary

Ranulas and mucoceles of the oral cavity: etiology variations and treatment. Review of the literature

Objective. The purpose of this review was to analyze publications related to cysts of minor salivary glands, to their variability, to the histologic features, to the etiopathogenesis and relative therapeutic choice.

Methods. The research was made in Pubmed and Cochrane using as keywords: mucocele, sialocyst and ranula. Publications evaluated were in italian and english language published between 1970 and 2010. Sistematic review of the literature, clinical studies, case report and case series were included in the present study.

Results and conclusions. Pathologies affect minor salivary glands are quite common in the population (the frequency for mucocele is about 0,4-0,8%). This kind of lesion often originate from the salivary gland or from their duct. Clinical features and recurrence are pathognomonic for the diagnosis. A first classification is based on eziopathogenesis, distinguishing between extravasation and retention cysts. Another important classification in mucoceles and ranulas is presented in this work, explaning clinical and histologic features. Therapeutic choice are analyzed, considering the traditional technique versus new one, underling advantages and disvantages.

Il cavo orale presenta oltre alle ghiandole salivari maggiori (parotide, sottomandibolare e sottolinguale) un numero molto maggiore di ghiandole salivari minori localizzate nella sottomucosa di labbra, mucosa geniena, palato e pavimento orale. Queste ghiandole possono andare incontro a fenomeni degenerativi che danno luogo a neoformazioni di aspetto cistico caratterizzate da cavità ripiene di liquido mucinoso1. I disturbi delle ghiandole salivari minori, dette anche accessorie, sono alquanto comuni e nella stragrande maggioranza dei casi si tratta di patologie benigne1 originate dalle ghiandole stesse. Queste lesioni comprendono due entità patologiche con diversi quadri istologici: i mucoceli e le ranule.

Materiali e metodi

Per questa revisione è stata presa in considerazione la letteratura riguardante mucoceli e ranule, in tutte le loro forme e varianti, con particolare riguardo a studi contenenti loro eziopatogenesi e trattamento. Sono stati inclusi nella ricerca revisioni sistematiche della letteratura, studi clinici e studi case report, considerando la letteratura più recente ma non tralasciando revisioni sistematiche o studi con elevato numero di casi clinici. Sono stati utilizzati come motori di ricerca Pubmed e Cochrane inserendo come parole chiave: mucocele, sialocisti e ranula.

Risultati

Mucocele, dal latino mucus-coele2, è una cavità ripiena di muco o di materiale mucoide, è il risultato della rottura di un dotto di una ghiandola salivare con stravaso di muco nei tessuti molli circostanti3. All’esame clinico si manifesta come un rigonfiamento tondeggiante e circoscritto della mucosa, circondato da epitelio o ricoperto da tessuto di granulazione1,4, trasparente o di colorito bluastro di dimensione variabile, fluttuante e soffice alla palpazione. Sono lesioni asintomatiche, tendono a recidivare, possono causare discomfort interferendo con l’eloquio, la masticazione o la deglutizione. Rappresentano la patologia più comune associata alle ghiandole salivari minori e sono la seconda lesione benigna in ordine di frequenza tra le neoformazioni dei tessuti molli del cavo orale dopo il fibroma traumatico1,3,4. Colpiscono in egual misura entrambi i sessi e tutte le classi d’età, con un picco di incidenza tra i 10 e 29 anni2.

L’incidenza di tali lesioni è circa di 2.5/1000 individui (soprattutto nelle ghiandole secernenti mucosa: 0,4%-0,8% della popolazione)1. La ranula, dal latino rana2, è un mucocele localizzato nella parte anteriore del pavimento orale, lateralmente alla linea mediana. Il nome è legato alla somiglianza di questa lesione mucosa al ventre gonfio di una rana2,3. Ha origine da un danno di uno dei dotti escretori della ghiandola sottolinguale o più raramente della ghiandola sottomandibolare3. Clinicamente si presenta come una tumefazione bluastra1,5 del pavimento orale, a crescita lenta5, fluttuante, unilaterale e di dimensioni variabili3,6; nel caso in cui raggiunga dimensioni considerevoli può oltrepassare la linea mediana e determinare uno spostamento della lingua3.

Anche questa lesione è spesso asintomatica, può però causare discomfort e può ulcerarsi durante la masticazione; come i mucoceli può andare incontro a rottura spontanea rilasciando materiale mucoso3 dando una falsa impressione di guarigione. Studi condotti1 sulla popolazione colpita hanno evidenziato una predilezione per il sesso femminile (56,47%) e un’incidenza in tutte le fasce d’età (sono riportati casi di ranule pediatriche all’età di 17 giorni5 fino a 80 anni1).

Ranule e mucoceli del cavo orale: eziopatogenesi, varianti e trattamento - Ultima modifica: 2013-06-01T14:55:13+00:00 da Redazione

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