Prima visita gratuita? No, grazie!

Sempre di più odontoiatri e centri odontoiatrici offrono il primo consulto gratuito per attrarre nuovi pazienti trasformando un momento fondamentale come è la prima visita in un (dubbio) strumento di marketing. Anche alcune assicurazioni e fondi integrativi offrono la visita gratuita ai propri associati mettendo tutto sul conto del malcapitato medico che ha aderito alla convenzione.
La scelta della visita gratuita viene spesso giustificata con la motivazione di poter conoscere meglio il paziente o di capire le sue esigenze e di favorire “magnanimamente” il suo accesso alle cure.
Per tutti noi clinici la prima visita ha sempre rappresentato il requisito necessario per ogni successivo trattamento: viene compilata la scheda anamnestica, vengono raccolti i consensi informati, vengono prescritti gli eventuali accertamenti radiologici necessari, si pianificano tempi adatti per gli incontri successivi, si descrivono gli interventi e le procedure, viene elaborato il preventivo provvisorio e discusso con il paziente per descriverne gli aspetti clinici ed economici.
Se la visita è gratuita, l’unico modo per sostenere questo costo è convincere il paziente a sottoporsi al trattamento (anche quando, forse, non ce n’è davvero bisogno). Il dentista tenderà a ridurre i tempi della visita, per garantirsi più interventi, dedicando meno attenzione e cura a ogni singolo paziente.
E a questo punto forse la visita non è più davvero gratuita come dice la pubblicità; infatti, l’obiettivo non diventa più “educare” il paziente, fornendogli informazioni davvero utili e adeguate, ma “vendergli” un servizio. Il clinico inoltre, guadagnando esclusivamente sul trattamento, spesso si disabitua a fornire un parere davvero indipendente e “spassionato”. Il dentista non potendo dedicare al paziente il tempo necessario per fare una visita completa, accurata e personalizzata, difficilmente sarà in grado di indicare la soluzione clinica migliore e individualizzata.
Il paziente, infine, pur risparmiando pochissimi soldi sulla visita, rischia di pagare cento volte tanto sulle possibili complicanze o per interventi inutili subiti.
Per tutti questi motivi ritengo che la prima visita abbia un costo per lo studio e un prezzo per il paziente ed è convenienza di entrambi che venga pagata!
Ma allora mi chiedo: perché sempre più clinici la offrono gratuitamente?
Forse è ora di cominciare a chiedercelo anche tra di noi.
Voi cosa ne pensate?

Prima visita gratuita? No, grazie! - Ultima modifica: 2015-02-03T15:51:01+00:00 da Luigi Paglia

20 Commenti

  1. prima visita: sempre fatta pagare, con avviso della cosa all’atto della prenotazione, avvisando anche dello scorporo della stessa in caso di accettazione del preventivo emesso in un secondo appuntamento. Risultato: 2 paz su 10 prendono la porta e vanno. Alias: selezione naturale!

    • Un altro parametro importante per stabilire prima visita gratuita si o gratuita no è la provenienza dei pazienti. Se i pazienti vengono ex novo da internet è impossibile convincerli a pagare la visita: si tratta di un paziente molto volatile che ci mette un istante a cassare il professionista. Cosa diversa è il paziente del passa parola a cui un altro paziente ha parlato bene; in questo caso la dinamica è tale da consentire il pagamento della visita (a parte l’occhio di riguardo verso il paziente opinion leader oggi sempre meno frequente).

  2. Purtroppo la visita gratuita sta diventando una pessima abitudine dell’intera categoria, il problema sta nella concorrenza, se quasi nessuno la fa pagare e tu la fai pagare, questo può pregiudicare il tuo rapporto con il paziente fin da subito e comprometterlo per sempre.
    Questa è una delle tante conseguenze negative delle liberalizzazioni indiscriminate e della relativa impotenza degli Ordini, che tuttavia non possono considerarsi privi di responsabilità.
    Il loro atteggiamento passivo e rassegnato, la totale mancanza di comunicazione sia con gli iscritti che con le istituzioni non sono cose imposte per legge.

    • Caro Marco non diamo tutta la colpa agli Ordini, ma guardiamo un poco anche alle responsabilità dei sindacati, anche perchè mi pare che molto spesso negli ordini e nei sindacati ci siano le stesse persone. E poi diamo la colpa a noi stessi perchè abbiamo permesso che vincessero quelli che hanno dato il “la” alle liberalizzazioni.

  3. Credo che molto dipenda dallo spirito con cui si effettua la visita gratuita, sono circa 30 anni, che tranne rare eccezzioni, non chiedo il pagamento della prima vista pur contemplando un costo per la stessa.Ci sono varie attività e non ultime quelle benefiche fatte volontariamente a titolo gratuito; se si valuta, che quello, è un momento che prelude ad rapporto che può essere proficuo sia per l’ operatore che per il paziente- cliente, nell’economia dello studio può essere presa in considerazione l’esecuzione di una prestazione gratuita; oltre tutto mica si passa le giornate a far prime visite, in linea generale ce ne saranno due tre al dì. Ribadisco che per me è importante lo spirito con cui ci si accinge a fare la visita, è quello che conta, anche se convengo, che alla luce di volantinaggi vari e quant’altro, attualmente c’è una notevole tendenza alla mercificazione ed allo svilimento della professione. Bisognerebbe ricordarsi sempre, che per prima cosa si è dei Medici o Odontoiatri e non dei venditori.

  4. Complimenti per la disamina perfetta, io la definirei la “truffa della visita gratuita” finalizzata solo a propinare una notevole quantità di terapie superflue.
    Purtroppo ancora molta ignoranza (da parte dei pazienti) porta a credere in questi escamotage e a cadere nella trappola della pubblicità.
    Ma noi in realtà abbiamo bisogno di questo tipo di pazienti?
    Questi di fatto sono clienti e non pazienti, con i quali tra l’altro è problematico instaurare un valido rapporto medico-paziente.
    Ancora complimenti per la riflessione

  5. Salve sono pienamente d’accordo con l’articolo e che purtroppo anche tra noi professionisti si e’ persa quell’etica professionale che avevamo sui banchi dell’universita’ e questo a trasformato la prima visita come una burletta e a solo lo scopo di accalappiare il paziente invece e’ la parte piu’ importante che abbiamo per avere un giusto rapporto di fiducia medico-paziente . Quindi non esageratamente ma va considerata una prestazione lavorativa grazie e buon lavoro.

  6. La prima visita a nuovo paziente, e’ molto delicata e di grande responsabilità per il professionista . Per quanto concerne la gratuità , non sono d’accordo , tuttavia si può effettuare al termine delle eventuali cure terapeutiche , uno sconto equivalente sulle spese sostenute . La prima visita comporta : 1) Anamnesi ,consenso accesso dati personali .2) esame obiettivo 3) Esami radiografici ,endorali ,OPT . 4) diagnosi e programmazione delle cure. 5)preventivo e consenso informato per accettazione. Questa dovrebbe essere una prima visita, il professionista deve attenersi ai tempi e costi nello svolgimento del suo lavoro.

  7. Caro dott Paglia sono perfettamente d’accordo con Lei.
    Finalmente un collega che non si svende e da’ la giusta importanza alla visita che è’ un momento di grande riflessione e competenza atto ad informare il paziente e nello stesso tempo gratificare noi professionisti che attraverso essa esprimiamo tutto il nostro sapere . Bisognerebbe parlare tutti la stessa lingua in modo da non sminuire la nostra professionalità e categoria .

    Distinti saluti
    Maurizio Massa

  8. Si tratta di un problema serio. Siamo in un contesto dove il paziente ha una gamma di scelte davvero enorme (visita gratuita e in più ortopanoramica e in più igiene). Quindi farsi pagare la prima visita significa porsi in una situazione di mercato davvero sfavorevole. Ha ragione il collega che l’istinto è quello di accorciare i tempi per ammortizzare il mancato introito. Però quello che conta, alla lunga, è l’etica professionale e su quella non si può derogare.

  9. Gentile collega, condivido il tuo punto di vista ma rendiamoci conto di come si è trasformata l’odontoiatria Italiana in questi ultimi anni dal punto di vista dell’offerta di prestazioni. Il tuo ideale è bellissimo, ma in questo panorama dove le ns prestazioni sono equiparate a prestazioni non professionali, una certa tipologia di cittadino gira da uno studio all’altro per spuntare il miglior prezzo con la rateizzazione piu’ lunga come quando deve acquistare un bene materiale. Questo è il risultato di una liberalizzazione anche in materia sanitaria dove le regole spesso vengono tralasciate per far posto ad un farwest in cui il piu’ bravo, come dici tu, è quello che riesce in pochi minuti a vendere la preestazione prima di far uscire il paziente dallo studio. Inoltre la trattativa economica con il paziente la fa’……. un operatore commerciale dopo che il dentista ha redatto il piano di trattamento. E’ giusto far pagare la visita sopratutto quando chi viene a farsi visitare comprende la ns professionalita’ che non sempre fa’ emergere situazioni complesse e costosissime ma anzi a volte risolve con semplici interventi e controlli periodici. Lo dimostra ad esempio la storia di una mamma che mi portava i suoi bambini e che controllavo periodicamente anche dal punto di vista ortodontico (avvalendomi della consulenza di un’esperto) e non facevo pagare( sbagliando ) . Alla fine ha ritirato le radiografie per portarle ad un’altro che forse l’avra’ fatta contenta prescrivendo una “bella terapia ortodontica di 3/4 anni per bambino”. Cari saluti Paolo Visalli Roma

  10. Luigi hai perfettamente ragione. La visita ha un alto costo per lo studio ma soprattutto eviterebbe la migrazione dei pazienti nei vari studi alla ricerca del preventivo più basso.saluti Roberto

    • Se vogliamo tagliare la testa al toro si potrebbe lasciare gratuita la prima visita GENERICA senza perdere competitività con i low cost e far pagare la visita ultraspecialistica: gnatologica, parodontale,implantologica. Anche perchè l’ultraspecialistica richiede una raccolta anamnestica e di dati clinici che porta un despendio di tempo, oltre la maggior competenza del servizio.

  11. C’è una enorme differenza tra il paziente”Internet” e il paziente passa parola…il primo e’ volatile il secondo fa parte di quella catena che non dovrebbe mai interrompersi quindi non sempre visita gratuita. Inoltre noi non siamo radiologi quindi non dovremmo far pagare l’OPT ma nemmeno darla al paziente altrimenti dovrebbe essere accompagnata da referto e noi non possiamo repertarla dal momento che dovrebbe servire soltanto come ausilio diagnostico ,indagine di primo livello pre terapia.

  12. Mauro qualsiasi medico specialista chiede il suo giusto compenso per anni e anni di studi e di fatica. Non capisco perché siamo noi stessi a non valorizzarci abbastanza . Con la prima visita effettui anche una diagnosi è una diagnosi sbagliata ha i suoi rischi

  13. Caro Luigi,
    sono assolutamente d’accordo con te. Quella che una volta era una cortese consuetudine ( forse solo italiana ) si è trasformata in un discutibile mezzo di marketing ( come odio questa parola ). D’altro canto la legge, con l’abolizione dei tariffari minimi ( ricordiamoci in cabina elettorale chi l’ha avvallata), lo consente. Purtroppo questo non è l’unico comportamento deontologicamente scorretto. Fortunatamente a sentire i massimi dirigenti del principale sindacato, esiste un Codice Etico che vincola i soci in maniera stringente a rispettarlo.
    Sfortunatamente non ho notizia di alcuna sanzione nei confronti di chi tale Codice non lo rispetta.
    Chi si occupa di problemi sindacali dovrebbe avere il coraggio di rinunciare a qualche tessera in favore della vera protezione della professione e dei suoi valori.
    Con stima e amicizia
    Alberto Libero

  14. Penso che la prima visita va pagata nel momento che il professionista dedica tempo e risorse ( rx, impronte…) per arrivare ad una diagnosi ed alla terapia. Non vedo nulla di scandaloso. Se poi il paziente accetta, tutto rientra nel preventivo. Il paziente che non vuole pagare la prima visita non è detto che sia un “cattivo” paziente ma semplicemente un paziente non informato. Dal momento che telefona in studio sa già con chi avrà a che fare.
    La nostra prestazione non è mai equiparabile alla prestazione di un altro professionista. Noi non vendiamo merce ma intelletto.
    Complimeti per tutti i commenti. Noto con piacere che iniziamo ad accorgerci che qualuno negli anni ha svenduto la nostra porfessione per poter sedere su qualche poltrona…
    Penso che dobbiamo riprendere in mano la situazione e ristabilire alcuni principi come quello di riappropiarci dell’esame di stato che compete per legge agli ordini.
    Grazie

  15. ne discuto sempre con i pazienti e con conoscenti. regalare a scopo marketing la prima visita è una mossa scorretta e svilente per un professionista serio, una persona che dedica anima e corpo allo studio , una persona competente che ha fatto innumerevoli sacrifici per arrivare a fare bene il proprio lavoro. una corretta diagnosi è un tassello fondamentale della terapia che necessita di tempo e impegno da parte del clinico.
    mobilitiamoci a scopo di informare il paziente di quanto sia importante questo passaggio, io mi sento un medico e non un carrozziere.
    ps (quando vado dal dermatologo privato o da qualsiasi altro medico viene sempre fatta pagare anche con cifre esose 100/150€ noi in più abbiamo costi molto più sostenuti avendo studio sterilizzazione strumentario tutto a nostro carico).

  16. Prestazioni gratuite: agire secondo deontologia senza sminuire la visita odontoiatrica | DM Il Dentista Moderno

    […] molti i dentisti che durante la propria attività effettuano visite o addirittura prestazioni gratuite , anche per assistere persone socialmente […]

  17. Mi perdonino i professionisti ma… sembrano tante scuse per arrampicarsi sugli specchi. Vi porto il mio personale esempio, ho una figlia di 11 anni, un professionista offre prima visita gratuita con lastre 3d, vado e mi viene preventivata una situazione, premetto con tutte le procedure del caso da voi stessi descritte, quindi una prima visita gratuita in tutto e per tutto nei canoni richiesti.

    Con mia moglie decidiamo semplicemente di chiedere altri pareri, per poter capire meglio come e con chiprocedere, ma !…. e qui viene la spiegazione realistica del fatto che si voglia lucrare da subito persino sulla prima visita e sul prospetto delle reali spese che ci saranno da affrontare (qui in Italia sempre molto ma molto onerose).

    In parole povere con lastre alla mano, pochi altri professionisti sono stati in grado di darmi un parere, senza chiedere soldi, tutti a cercare di prendere un primo appuntamento, quando invece non serve certo una visita di un ora per esaminare una lastra con la possibilità di avere lo storico e il paziente sotto mano.

    Il professionista che ha fatto la prima visita a mia figlia gratuitamente, avrà acquisito un paziente perché non ha chiesto da subito soldi per cosa ? per chiedere al nuovo paziente quale fosse la sua situazione ? per fare delle lastre ? (tanto per intenderci il professionista che ha fatto la visita gratuita “giustamente” come ho chiesto la lastra in mano mi ha chiesto di pagarla, ecco dove sta la soluzione, te ne vai ? dopo che hai capito che siamo seri e non lucriamo sulla prima visita, allora paghi)…

    Chi invece da subito (ed in tutti i settori il preventivo è gratuito salvo rare e logiche eccezioni dove il preventivo in sè ha dei costi REALI) pretende di lucrare piano piano sarà escluso e snobbato per ovvi motivi.

    Avanti così.

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