Luigi Paglia

Si parla molto negli ultimi anni di odontoiatria patient-centered, dove le esigenze di salute specifiche e i risultati desiderati sono la forza trainante dietro tutte le decisioni sanitarie che riguardano i nostri pazienti.

Credo che il primo passo per percorrere questa strada sia riuscire a comunicare in modo efficace quali siano le qualità che ci differenziano dagli altri studi odontoiatrici e cosa i pazienti si possano aspettare dalle nostre prestazioni. Se ben gestita, questa comunicazione alimenta infatti il senso di fiducia e sicurezza verso il professionista e la sua struttura.

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Per fare ciò si può pensare di introdurre nella routine delle nostre prestazioni una qualche forma di “garanzia” che potrà anche essere diversa da dentista a dentista a seconda della predicibilità di una specifica terapia nelle sue mani e in funzione degli standard operativi che ognuno vuole o è in grado di proporre, sempre nel rispetto dei criteri validati dalla Comunità scientifica.

Quale modo migliore di questo, infatti, per distinguerci dalle realtà che fanno dell’odontoiatria un puro business economico?

Intraprendere questa strada può essere inoltre importante per orientarci verso obiettivi di miglioramento continuo, altrimenti più difficilmente raggiungibili. Se per esempio, nel caso di una terapia conservativa, lo standard qualitativo è stato fissato sull’assenza di recidive cariose a distanza di cinque anni dall’intervento, attraverso controlli periodici si dovrà procedere a constatarne l’effettiva assenza così da valutare la qualità del lavoro svolto. Nel caso in cui si notino recidive a distanza di soli due-tre anni sarà necessario rimodulare i protocolli utilizzati, eliminando le criticità per evitare il verificarsi di errori che portano a fallimenti e, di conseguenza, alla ripetizione del trattamento, con spreco di tempo e denaro e con la diminuzione della reputazione dello studio.

Fornire una “garanzia” scritta ci permetterà quindi di aumentare la qualità percepita e di differenziare lo studio dai competitor money-oriented. Allo stesso tempo potremo monitorare la salute dei nostri pazienti, intercettare nuove problematiche e risolverle con un impatto biologico ed economico più contenuto.

Un interessante spunto è quello di confrontare i propri dati con dati analoghi registrati da colleghi – ancora più significativo se della stessa città o dello stesso “bacino di utenza” di pazienti – con lo scopo di valutare la qualità erogata. Questo confronto può rivelarsi utile in quanto fornisce informazioni che possono essere utilizzate per migliorare l’immagine e la percezione che i nuovi pazienti avranno dello studio, portando avanti progetti di marketing etico basati sulla promessa di una qualità misurabile tramite numeri e dati.

Nei prossimi mesi torneremo su questo argomento e sono molto interessato a sapere cosa ne pensate.

 

Prestazione pagata, prestazione garantita - Ultima modifica: 2021-05-07T10:34:06+00:00 da Luigi Paglia
Prestazione pagata, prestazione garantita - Ultima modifica: 2021-05-07T10:34:06+00:00 da Luigi Paglia

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