PNRR e Odontoiatria, un matrimonio impossibile!

Luigi Paglia
direttore del Dipartimento di Odontoiatria materno infantile, Istituto Stomatologico Italiano di Milano, già presidente della Società italiana di Odontoiatria infantile (SIOI), membro del Comitato scientifico SIOI

Una parte cospicua dei fondi europei di Next Generation EU, risorse messe a disposizione degli Stati membri per attenuare l’impatto economico e sociale della pandemia, è stata destinata dal nostro Governo alla Sanità.

Subito ho cominciato a pensare a come noi Odontoiatri potessimo partecipare a questo rinnovato interesse verso la salute collettiva e mi sono venute in mente alcune interessanti opportunità per noi e per i nostri pazienti.

Innanzitutto, sappiamo bene come oggi, quando si parla di “odontoiatria pubblica”, sia necessario concentrare i nostri sforzi verso una prevenzione odontoiatrica personalizzata in cui l’intensità e la qualità degli interventi è principalmente rivolta verso quei soggetti che presentano un maggior rischio di sviluppare malattie odontoiatriche (come la malattia cariosa e quella parodontale). L’insostenibilità dei costi odontoiatrici da parte del SSN è dovuta in maniera importante all’assenza di prevenzione e alla necessità di dover curare le malattie quando già si trovano in una fase che richiede interventi complessi e riabilitazioni onerose. Per rompere questo “circolo vizioso” è necessario che, una volta per tutte, si organizzi un servizio efficiente di prevenzione odontoiatrica integrato con le strutture sanitarie pubbliche presenti sul territorio.

Confesso che, appena uscito il bando del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, l'ho letto tutto con la speranza che si potesse fare qualcosa di buono in questo senso per la nostra sofferente odontoiatria pubblica: le risorse economiche del PNRR non sono poche, questa volta ce la possiamo fare! Il bando specifica che i progetti presentabili nei termini stringenti indicati (una quindicina di giorni!) devono riguardare la tematica delle malattie croniche non trasmissibili che abbiano un alto impatto sui sistemi sanitari e socio-assistenziali.

Il problema è quello del cane che si morde la coda: è proprio la gravissima carenza (per non dire assenza) del sistema odontoiatrico pubblico che lo tiene alla larga dai possibili progetti previsti dal PNRR.

Una occasione persa dove, invece, poteva esserci una buona opportunità per sviluppare piani di prevenzione che non vadano a pesare sulle tasche delle famiglie italiane già gravate da quasi 9 miliardi di euro in spese odontoiatriche private ogni anno.

Pensare di poter programmare un serio progetto di prevenzione odontoiatrica pubblica rimane a oggi un esercizio dialettico e nulla di più. L'odontoiatria, infatti, non è compresa nel nuovo bando: resta una Cenerentola a cui non concedere nessun credito né tanto meno finanziamenti! A pagare le cure odontoiatriche in fondo è il cittadino direttamente, avranno pensato gli estensori del PNRR, e non si vede perché si dovrebbe rendere pubblica una spesa che è già ben coperta dalle risorse personali (o quantomeno da quelle dei 3 italiani su 4 che nel 2021, a causa di problemi economici, hanno dovuto rinunciare al dentista se non per eventuali bisogni urgenti).

L’unica spesa che aumenta è quella militare, mentre quella sanitaria diminuisce da anni e con il PNRR, almeno per noi dentisti, continua questo trend: davvero un segno dei tempi!

Anche questa volta, quindi, la bocca con tutti i suoi denti rimane fuori dal sistema sanitario (e dalla medicina pubblica): quando sarà troppo tardi per accorgersene?

 

PNRR e Odontoiatria, un matrimonio impossibile! - Ultima modifica: 2022-05-02T17:30:10+00:00 da Luigi Paglia
PNRR e Odontoiatria, un matrimonio impossibile! - Ultima modifica: 2022-05-02T17:30:10+00:00 da Luigi Paglia

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