L'impiego del fluoruro di diammina d’argento (SDF al 38%) rappresenta una soluzione efficace e minimamente invasiva per arrestare la progressione della carie, soprattutto in ambito pediatrico. Tuttavia, uno degli effetti collaterali più evidenti di questo trattamento è la pigmentazione nerastra permanente che si sviluppa sulla lesione trattata. Questo cambiamento cromatico può rappresentare un ostacolo per l’accettazione del trattamento da parte dei genitori, generando un forte impatto estetico, specialmente nei settori anteriori.
Uno studio in vitro condotto presso il Dipartimento di Odontoiatria Pediatrica e Preventiva del Manipal College of Dental Sciences di Mangalore, India, ha confrontato l’efficacia di diversi materiali restaurativi nel mascherare la pigmentazione nera causata dall’applicazione dell’SDF. L'obiettivo era identificare il materiale con la migliore resa estetica, garantendo al contempo la funzionalità clinica.
Materiali e metodologia
I ricercatori hanno selezionato 20 denti decidui estratti, che hanno poi suddiviso in quattro gruppi. Tutti i denti sono stati trattati con SDF al 38%, e successivamente restaurati con uno dei seguenti materiali: cemento vetroionomerico (GIC); GIC modificato con resina (RMGIC); resina composita; Cention N (composito ibrido autofotopolimerizzante).
Le variazioni cromatiche sono state misurate mediante spettrofotometria UV-VIS-NIR, analizzando parametri come ΔE (variazione complessiva di colore), ΔL (luminosità), Δa (scala rosso/verde) e Δb (scala giallo/blu).
Risultati principali
Tutti i materiali testati hanno mostrato una buona capacità di mascheramento della pigmentazione indotta dall’SDF, senza differenze statisticamente significative. Tuttavia, sono emerse differenze interessanti in termini di tonalità e luminosità. Il composito ha ottenuto la luminosità più alta, risultando il più “chiaro” esteticamente. Il GIC ha registrato il valore di luminosità più basso, suggerendo una resa cromatica meno brillante. Il materiale RMGIC ha virato verso toni più caldi, mentre Cention N ha mostrato tonalità più fredde.
Implicazioni cliniche
La scelta del materiale restaurativo non incide solo sulla funzionalità meccanica o sulla facilità di applicazione, ma assume un ruolo fondamentale anche nella gestione dell’estetica post-SDF. I risultati di questo studio suggeriscono che, pur essendo tutti i materiali validi per mascherare la pigmentazione, la selezione dovrebbe basarsi sulle esigenze estetiche specifiche del paziente e sul contesto clinico.
L'estetica, al centro del restauro
L’uso del fluoruro di diammina d’argento resta dunque una risorsa preziosa nella gestione della carie, soprattutto nei bambini non collaboranti. Tuttavia, il trattamento non può prescindere da una corretta pianificazione estetica del restauro. I materiali dentali color dente attualmente disponibili offrono buone opzioni per compensare le alterazioni cromatiche indotte dall’SDF. Per questa ragione, la valutazione della resa estetica dovrebbe essere parte integrante del piano terapeutico, come suggerisce lo studio in questione, pubblicato su BDJ Open.