Paziente diabetico e salute orale sono due ambiti correlati tra loro. Almeno questo è quanto sembrano suggerire gli studi sul diabete, malattia che tra gli over 65 colpisce una persona su 6, ma anche quelli su salute orale e pratiche odontoiatriche.
Ricordarlo in questi giorni, sulla scia della Giornata mondiale del diabete, che ogni anno si celebra il 14 novembre, è doveroso, oltre che utile. In particolare per chi si occupa di implantologia. Perché le persone malate di diabete, dopo un intervento di implantologia, possono andare incontro a possibili complicanze che il clinico deve conoscere bene e prevenire. Sono nate con questo intento le Linee guida di Straumann Group e Fabio De Propris, odontoiatra specializzato in implantologia dentale.
Perché il paziente diabetico è un soggetto fragile per l'odontoiatra
Sono due le ragioni che devono preoccupare l'odontoiatra, e in modo particolare l'implantologo, alle prese con un paziente diabetico. La prima riguarda il problema dell'osteointegrazione: nel paziente diabetico, infatti, a causa di uno scarso apporto sanguigno che interessa tutte le zone periferiche, questo processo può essere rallentato e mettere a rischio la stabilità e dunque la sopravvivenza dell'impianto.
La seconda ragione, invece, rimanda al rischio più alto di incorrere in processi infiammatori, nemici degli impianti e che nel paziente diabetico sono più frequenti. Ecco perché l'odontoiatra deve poter fare uno screening dei pazienti diabetici prima di iniziare una terapia implanto-protesica.
Come riconoscere il paziente diabetico
Per evitare di incorrere nei problemi sopra menzionati, l'odontoiatra dovrebbe sempre conoscere le condizioni di salute generale dei propri pazienti, ma questo non sempre è possibile. Infatti, c'è anche chi è affetto da diabete, magari in una forma lieve, e non lo sa. Per questo è bene prestare attenzione ad alcuni segni ravvisabili in bocca che dovrebbero insospettire l'odontoiatra e spingerlo a compiere degli approfondimenti.
Tra i segni più frequenti nel cavo orale, in chi è affetto da diabete vi sono: salivazione meno fluida e più viscosa, data dalla presenza di maggiore glucosio nella saliva; propensione più elevata allo sviluppo di carie; alitosi; formazione di mughetto sulle mucose orali e infezioni; secchezza della bocca accompagnata da una sensazione di bruciore; lingua più biancastra.
Meglio essere poco invasivi
Il paziente diabetico è un paziente fragile per definizione, più esposto rispetto agli altri a possibii complicanze chirurgiche, ma non solo. Per questa ragione, al diabetico andrebbe riservata se possibie una più attenta pianificazione dell'intervento, affinché risulti poco invasivo.
I software per lo studio del caso e la chirurgia guidata sono due strumenti utili per questa evenienza. Tuttavia, anche la comunicazione non deve essere trascurata, ma al contrario curata in ogni dettaglio, affinché il paziente sia ben informato e possa dunque collaborare al meglio per la riuscita dell'intervento.
Stile di vita e dieta possono fare la differenza
L'odontoiatra ha un ruolo importante nel selezionare i pazienti e nell'attuare tutte le misure necessarie per praticare con successo l'implantologia anche nei soggetti diabetici. Tuttavia, anche il paziente stesso gioca un ruolo significativo, a volte persino decisivo.
Praticare un’adeguata attività fisica e seguire un’attenta igiene orale, con controlli regolari dal dentista, può essere di aiuto. Anche un'alimentazione sana, equilibrata e ricca di calcio, pesce, frutta e verdura è da consigliare. In particolare il consumo di agrumi e cipolle che contrastano l'infiammazione e la proliferazione di batteri, entrambi acerrimi nemici degli impianti.
Infine, gli alimenti poveri di zuccheri raffinati, le fibre e i carboidrati a lento rilascio, come farine integrali e segale, sono da prediligere. Perché forniscono energia all’organismo senza alzare i livelli glicemici e una glicemia sotto controllo, dopo un intervento di implantologia, ha effetti positivi sulla guarigione della ferita e sull'osteointegrazione dell'impianto.
