La parodontite è una malattia infiammatoria del cavo orale che si sviluppa a causa degli effetti dannosi della risposta immunitaria contro la microflora subgengivale. Tra i meccanismi implicati, c'è anche quello della proteina NLRP3 che sembra giocare un ruolo importante quale regolatore chiave dell'infiammazione indotta dai macrofagi. Ed è strettamente associata alla malattia parodontale a causa degli attivatori batterici. Un recente studio condotto dal Dipartimento di Biologia Orale dell'Università di Buffalo, New York, USA, ha approfondito proprio il rapporto tra inflammasoma NLRP3 e malattia parodontale. Aggiungendo un altro tassello al quadro dell'eziopatogenesi di questa malattia, tanto diffusa, quanto non ancora sufficientemente considerata.
I meccanismi sottesi all'inflammasoma NLRP3
L'attività dell'inflammasoma NLRP3, stimolata dal microbiota parodontale, guida la patogenesi e la progressione della malattia parodontale. Questo processo avviene attraverso il rilascio di citochine proinfiammatorie come IL-1β, IL-18 e DAMPs (molecole associate a pattern di danno) dopo l'attivazione dell'inflammasoma. Inoltre, l'espressione tissutale di NLRP3 è deregolata dal microbiota orale, aggravando ulteriormente l'infiammazione parodontale.
Le evidenze scientifiche da considerare
Questo studio, una revisione delle principali pubblicazioni sul tema, fornisce nuove prospettive sulla relazione tra l'attività dell'inflammasoma NLRP3 e la patogenesi della malattia parodontale, mettendo in luce i ruoli e i meccanismi regolatori delle molecole infiammatorie coinvolte nel processo patologico. Daltro canto, sono diverse anche le patologie coinvolte nello sviluppo della prodontite, come per esempio il diabete e l'artrite reumatoide.
Una malattia multifattoriale
Contrastare la patodontite, dunque, significa prendersi cura anche di altre patologie sistemiche, per il bene del paziente, oltre che delle donne gravide affette da malattia parodontale, perché esistono correlazioni tra la parodontite in gravidanza e il peso del nascituro. Senza considerare il ruolo che anche l'ambiente potrebbe avere sullo sviluppo della malattia. In Cina, l'incidenza di questa patologia ha raggiunto livelli così elevati da spingere un gruppo di ricercatori a compiere uno studio singolare, alla ricerca di nuovi fattori di rischio legati all'inquinamento dell'aria. L'esposizione prolungata a PM2.5, secondo i risultati dello studio, è risultata significativamente correlata a un aumento del rischio di parodontite.
Verso un paradigma sempre più complesso
Queste considerazioni, insieme con la ricerca condotta presso l'Università di Buffalo e pubblicato su Oral Diseases, sul ruolo dell'inflammasoma NLRP3, aiutano ad inquadrae meglio la malattia. Oltre che a far crescere la consapevolezza che per contrastare la parodontite serve uno sguardo allargato. E un approccio più orientato alla prevenzione delle malattie e alla promozione della salute complessiva, che non alla cura della parodontite soltanto.