Odontoiatria estetica: il colore visto dal paziente

Nell’ambito dell’odontoiatria estetica in particolare e, in maniera più allargata, in tutta la terapia restaurativa e protesica, il colore ha un’importanza notevole per il clinico. Spesso, la tecnica adottata deriva in buona parte dell’esigenza di ripristinare la corretta resa estetica e, soprattutto, cromatica.

L’odontoiatra che pratica sovente questo tipo di restauri deve affiancare grande esperienza e conoscenza anatomica ad abilità tecnica non comune. Dovrà anche avvalersi di sistematiche affidabili e materiali ad alta performance.

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Confrontandosi con i clinici, ci si accorge però di come la riabilitazione proposta non sempre collimi con la richiesta del paziente. Quest’ultimo non è, ovviamente, tenuto a sapere che il colore degli elementi dentari dipende da un delicato equilibrio anatomico-tissutale. Oltre a questo, la dentatura deve armonizzarsi con le forme e le simmetrie del viso. Ancora di più, con le naturali asimmetrie.

Il risultato è che, sempre più, il paziente richiede trattamenti che potrebbero alterare, se non stravolgere questi delicati equilibri.

La domanda è: perché la persona si sta orientando sempre di più in questo senso? Quale ritiene che sia l’impatto della propria dentatura sulla sua vita di relazione?

Gli studi di ambito socio-sanitario suggeriscono che un individuo ritenuto “bello” sia socialmente disinvolto e avvantaggiato sul lavoro. Sembra addirittura che siano condizionate positivamente le valutazioni in ambito intellettivo e morale. Già gli eroi omerici venivano definiti kalòi kai agathòi, ossia “belli e buoni”.

Allo stesso modo, si possono trovare sondaggi così condotti: uno stesso primo piano di una persona sorridente veniva mostrato ad un campione di pazienti odontoiatrici. Tra le foto, oltre a quella naturale, una serie di immagini precedentemente manipolate a computer: il sorriso risultava ora più scuro, ora più chiaro. Alla richiesta di valutare la persona ritratta dal punto di vista estetico e sociale, si potrà osservare una distribuzione dei punteggi che cresce pari passo con lo “sbiancamento”.

Sembrerebbe in tal senso che la salute orale sia percepita dagli altri – in maniera più o meno conscia – come cartina al tornasole della salute generale della persona.

Il clinico sarà quindi tenuto, per prima cosa, a capire in che misura il suo paziente si lasci condizionare, per poi stringere con lui il giusto compromesso terapeutico.

Il paziente, accompagnato in questo modo dal professionista, potrà comprendere quale sia il tipo di riabilitazione che fa effettivamente al caso suo. Comprenderà altresì che il bianco non è un colore a sé stante, ma rientra in una tavolozza complessa e richiede necessariamente di essere accostato ad altri elementi.

Passando all’atto pratico della scelta del colore, è altamente probabile che il paziente sia fidelizzato se si sente partecipe del processo decisionale. Le metodiche ad immagini, basate sulla pianificazione grafica a computer, possono rappresentare la giusta opzione.

Odontoiatria estetica: il colore visto dal paziente - Ultima modifica: 2015-07-10T12:20:35+00:00 da redazione

1 commento

  1. L’Abc della conservativa: concetti per ben infomare il paziente | DM Il Dentista Moderno

    […] paziente deve inoltre sapere che l’odontoiatria restaurativa è sì un trattamento risolutivo di […]

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