Obliterazione pulpare

L’obliterazione dei canali pulpari, detta anche metamorfosi calcifica, consiste in un processo patologico di deposizione di tessuto duro all’interno dello spazio endodontico. La patogenesi non è del tutto chiara, ma presumibilmente segue a un danno che interessa il fascicolo neurovascolare della polpa. La condizione rappresenta infatti una complicanza tipica di trauma dentale. Per quanto leggibile come un esito di un processo di guarigione, l’obliterazione, che può manifestarsi in forma parziale o completa, è in grado di ostacolare la fase di negoziazione del canale in trattamento endodontico. In generale, questi denti si trovano discretamente esposti a complicanze endodontiche come necrosi pulpare o rarefazione apicale.

Complicanze alle quali il quadro può condurre sono poi diminuzione della sensibilità e discromia coronale. Questa seconda problematica segue direttamente la deposizione di materiale all’interno della camera pulpare: la diminuzione del livello di traslucenza porta la corona ad assumere un colore giallastro oppure grigio. Lo studio di Oginni del 2009 conclude che la discolorazione non rappresenta comunque un elemento diagnostico affidabile se raffrontato con i dati della vitalità pulpare e della semeiotica radiografica. Quest’ultimo elemento consiste nella non visibilità dello spazio pulpo-canalare o di parte di esso, con possibile associazione di segni di sofferenza apicale. L’assenza del profilo di radiotrasparenza è in molti casi da correlare con l’insufficiente sensibilità delle metodiche radiografiche convenzionali e non con l’effettiva obliterazione completa del canale.

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Obliterazione pulpare in seguito a trauma

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Il quadro può essere riconosciuto precocemente intorno ai 3 mesi dopo il trauma, ma in molti casi risulta manifesto non prima di un anno dopo.

Diversi studi (Andreasen 1970, 1985 e 1987, de Cleen 2002) considerano il quadro sulla base del tipo di trauma, in particolare lussazione e sublussazione, e in relazione allo stadio di formazione della radice, essendo la condizione abbastanza tipica del soggetto giovane. L’interessante revisione sistematica di Abd-Elmeguid del 2015 indaga invece una situazione in cui il clinico può avere un coinvolgimento diretto: il reimpianto del dente avulso. Nel caso di elemento immaturo, i fattori coinvolti nell’insorgenza dell’obliterazione pulpare sono stato di conservazione, larghezza dell’apice, lunghezza della radice, frequenza di episodi traumatici e tempo trascorso dall’avulsione, quest’ultimo il dato più importante secondo le linee guida della International Association of Dental Trauma (IADT, 2012). I dati in possesso dei revisori indicano come solo in un terzo dei casi la polpa vada incontro a guarigione e che la metamorfosi calcifica sia l’esito più comune se non necessario, essendo stato osservato nel 96% dei casi di guarigione.

Pulp canal obliteration after replantation of avulsed immature teeth: a systematic review

Authors: Ashraf Abd-Elmegui

Pulp canal obliteration: an endodontic diagnosis and treatment challenge

 Authors: P. S. McCabe

Obliterazione pulpare - Ultima modifica: 2018-03-15T06:18:35+00:00 da redazione

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