E’ giunto all’attenzione pubblica nei giorni scorsi un nuovo caso di abusivismo in ambito odontoiatrico. Siamo a Bergamo, dove 10 persone sono state denunciate per attività di abusivismo in odontoiatria che svolgevano in uno studio dentistico e segnalate per mancata autorizzazione dei locali all’esercizio di professioni sanitarie, per sostituzione di persona ed evasione fiscale. Ad una delle persone coinvolte, un odontotecnico, è inoltre contestata l’omessa comunicazione al Ministero della Salute di inizio attività come “fabbricante di dispositivi su misura”, con una sanzione che va da un minimo di 21mila a un massimo di 128mila euro.
I finti odontoiatri hanno aperto uno studio dotato di ogni tipo di attrezzatura moderna e, aiutati da un’assistente alla poltrona, hanno dato il via ad un giro d’affari di 4,2 milioni di euro; ovviamente, i pagamenti avvenivano tutti in nero e venivano ottenuti in cambio di altissimi sconti sulle prestazioni eseguite.
Non sono coinvolti solo odontotecnici, ma almeno in un caso è accertato che anche la moglie di uno di essi, una donna casalinga, operasse i pazienti alla poltrona: improvvisandosi dentisti, eseguivano ogni tipo di intervento. Le prestazioni erogate comportavano, come naturale conseguenza della mancata preparazione medica, continue complicanze cliniche che mettevano a rischio la salute dei pazienti.
Gli indagati sono stati scoperti grazie ad un accurato lavoro della Guardia di Finanza di Bergamo.