Gli studi odontoiatrici sono luoghi sicuri. È quanto emerso dal nono rapporto dell’INAIL, secondo cui «ad oggi non risultano infortuni da Covid-19 per questa specifica categoria», un dato che va in netto contrasto con quanto riscontrato negli altri ambiti del settore sanitario e nell’ambito dell’assistenza sociale.
«Le severe norme di sicurezza da sempre applicate, con l’inizio della pandemia si sono ulteriormente rafforzate, diventando un punto di riferimento anche per altre branche della professione medica» si legge in un comunicato dell’Associazione Nazionale Dentisti Italiani (ANDI).
«Il Centro Studi ANDI sta completando una ricerca dedicata all’individuazione e alla classificazione dei dati e delle tendenze relative alla salute orale dei cittadini italiani e alla professione odontoiatrica nazionale. In particolare, un aspetto dell’indagine sarà rivolto alla spesa delle famiglie italiane per le cure dentali che, secondo i dati riferiti al 2018, ammontava a 8.5 miliardi di euro. Sebbene quelli relativi al 2019 non siano ancora disponibili ufficialmente, dalle proiezioni si stima che nel 2020 ci si possa aspettare, a causa degli effetti del Covid-19, un calo verosimile del fatturato per spese dentali superiore al 20%.» E sottolinea come, nonostante la crisi economica conseguente alla pandemia, «i cittadini confermano di avere maggiore fiducia nel modello di studio dentistico tradizionale, previlegiando il rapporto fiduciario medico/paziente instaurato e consolidato nel tempo».