Montaggio della diga di gomma nei casi complessi

Queste pagine si sono ripetutamente soffermate su quale sia il ruolo della diga nella pratica quotidiana di ambito conservativo ed endodontico. Anche per molti pazienti l’uso di questo strumento ha assunto un ruolo di garanzia di qualità da parte del professionista con il quale si relazionano. Nonostante ciò, sembra che alcuni professionisti mantengano alcune titubanze sul fatto che il suo impiego possa essere realmente esteso a qualsiasi caso clinico. Non si fa qui riferimento, naturalmente, a quei pazienti che non tollerano la diga per motivi anamnestici non prettamente odontoiatrici, ma solo alle condizioni dell’elemento dentario da trattare. A tal proposito alcuni Autori, anche un po’ provocatoriamente, sostengono che il dente sul quale non sia in alcun modo montabile la diga sia un dente da estrarre. Vero è che rispettando pochi semplici accorgimenti e sacrificando, se necessario, qualche minuto extra, sembrerebbero effettivamente approssimarsi allo zero quei casi in cui il clinico sia tentato dal procedere senza posizionare la diga. In primo luogo, potrà sembrare banale sottolineare come lo strumentario a disposizione debba essere completo e vada sfruttato al meglio. Esistono uncini di svariate forme e dimensioni; con pochi di questi – la principale casa produttrice suggerisce i numeri 9 per i frontali, 0 e 2A per premolari, 12A, 13A e 26N per i molari – si potrà gestire la maggioranza dei casi, ma è bene conoscere le alternative: si allega a tal proposito la tabella degli abbinamenti consigliati dalla stessa azienda.  http://heraeus-kulzer.it/media/webmedia_local/downloads_new/further_products_2/ivory/Ivory_gamma_diga_Brochure_IT.pdf

Va ricordato come l’uncino abbia la capacità di ritrarre il margine, dato particolarmente importante nel caso in cui si voglia isolare un dente con margine iuxtagengivale o quasi, perché ampiamente danneggiato o semplicemente non ancora completamente erotto. È sempre consigliabile provare l’uncino, per assicurarsi che questo trovi i 4 punti di appoggio e non faccia alcun tipo di movimento in asse. Un altro aspetto da curare prima ancora del montaggio è il “foro giusto per dente giusto”: il revolver della pinza foradiga presenta tipicamente 5 fori a dimensione crescente, rispettivamente per incisivi inferiori, incisivi superiori, canini e premolari, molari, molari con uncino montato. Nel caso in cui vengano isolati più elementi, i fori andranno orientati e distanziati correttamente: si può consigliare a riguardo l’uso delle dime fornite dagli stessi produttori. [Diga e uncino potranno essere posizionati secondo una delle quattro tecniche possibili. https://www.ildentistamoderno.com/tecniche-per-il-posizionamento-della-diga-di-gomma/] Oltre allo strumentario di base, il professionista potrà ricorrere a diversi altri ausili al fine di perfezionare la retrazione: filo interdentale, anche usato a mo’ di “cappio”, cunei, matrici e anelli, diga liquida. Quest’ultima è particolarmente utile, perché protegge il campo di lavoro dalle microinfiltrazioni di saliva, che si possono riscontrare anche con l’uncino perfettamente stabilizzato. Alleghiamo a questo articolo un interessante video, pubblicato dalla Società Italiana di Endodonzia a cura dei dott.ri Filippo Cardinali e Carmelo Pulella, e dedicato proprio all’isolamento nei casi endodontici complicati, con particolare riferimento al dente con corona clinica ampiamente danneggiata e al dente preparato.

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Video updated on Youtube by Sie Endodonzia

 

Montaggio della diga di gomma nei casi complessi - Ultima modifica: 2016-10-28T07:07:16+00:00 da redazione

1 commento

  1. Interesante articulo . Aprendo algo con cada blog todos los días. Siempre es estimulante poder leer el contenido de otros bloggers. Desearía usar algo de tu articulo en mi web, naturalmente pondré un enlace , si no te importa. Gracias por compartir.

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