L’odontostomatologia sportiva, in corsa verso nuovi traguardi

 

Un paradenti-bite per la bike

Ancora poco diffusi tra gli sportivi, i bite allo studio per chi pratica ciclismo e mountain-bike potrebbero risolvere due ordini di problemi. “Innanzitutto quello della sicurezza”, spiega Domenico Tripodi, direttore del corso di perfezionamento in Odontostomatologia dello Sport presso l’Università “G. D’Annunzio” di Chieti, “perché chi va in bicicletta può cadere e sbattere la bocca sul manubrio o per terra, con gravi conseguenze per i denti, ma non solo. L’atleta, che si allena e gareggia quasi sempre nei periodi caldi, ha spesso secchezza delle fauci e tende a nutrirsi con sostanze energetiche che possono generare danni sia all’apparato dentario sia alle mucose. Il paradenti può risolvere entrambi i problemi, perché protegge da eventuali cadute, ma può essere anche particolarmente confortevole, perché, grazie all’impiego di un gel veicolante sostanze, quali fluoro, caseina, colostro, PCE o clorexidina che oltre a esercitare una funzione preventiva rilascia umidità all’interno della bocca, dona in qualche caso anche refrigerio all’atleta. Ė questa una delle soluzioni a cui stiamo lavorando, oltre alla possibilità di trasformazione il paradenti in bite o splint per cercare l’incremento delle performance agonistiche dell’atleta di qualsiasi età”.

Un settore strategico

Secondo Carlo Delconte, odontoiatra di Varallo, in provincia di Novara, libero professionista che già da diversi anni pratica la gnatologia anche in ambito sportivo, l’odontostomatologia dello sport è una grande occasione. “Negli ultimi anni c’è stato un aumento della compliance dell’atleta-paziente che si rivolge agli specialisti per migliorare la propria postura soprattutto in sport asimmetrici o in quelli che richiedono molto equilibrio, come il ciclismo, ad esempio”, spiega Delconte, “un fenomeno che non coinvolge solo i professionisti, ma anche i dilettanti che un po’ in tutte le discipline sportive cercano di imitare il professionista perché vogliono ottenere risultati”. La possibilità per l’odontoiatra formato a questa disciplina di rispondere alle richieste dei pazienti o di proporre di propria iniziativa la realizzazione di un bite sportivo è una realtà da tenere in considerazione. “Noi odontoiatri, innanzitutto”, afferma Delconte, “al paziente che pratica un qualsiasi sport di contatto dovremmo consigliare l’impiego di un bite protettivo che ha come primaria funzione quella appunto di proteggere l’atleta dai traumi che possono derivare dalla pratica sportiva. In secondo luogo, supportati dalle ricerche che sono state condotte in questo ambito, possiamo anche suggerire l’impiego di un bite destinato a migliorare l’attività fisica, l’equilibrio e in ultima istanza le performance dell’atleta.

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Dove formarsi a questa disciplina

Presso il Dipartimento di Scienze Mediche, Orali e Biotecnologiche dell’Università G. d’Annunzio di Chieti è attivo ormai da sei anni un corso di perfezionamento in Odontostomatologia dello Sport, disciplina finalizzata alla prevenzione e alla cura di patologie traumatiche, disordini dell’ATM (articolazione temporo-mandibolare) con conseguenti algie posturali. Il Corso, che è di durata annuale e con frequenza obbligatoria (prevede 5 incontri teorico-pratici – da aprile a novembre – di due giorni ciascuno – venerdì e sabato), fornisce anche indicazioni per il controllo dell’alimentazione e della microbiologia della flora orale, finalizzate alla prevenzione di carie e dei dismetabolismi del cavo orale. Più nel dettaglio, le materie oggetto di studio inserite nel corso di perfezionamento in Odontostomatologia sportiva e di comunità vanno dall’anatomia e neurofisiologia dell’apparato stomatognatico (in età evolutiva e nell’adulto, applicate alle discipline sportive), alla prevenzione primaria della salute orale e dei traumi negli sportivi, senza trascurare la salute orale negli sportivi, la microbiologia orale e la scienza dell’alimentazione, ovvero la nutrizione dell’atleta in relazione alle varie discipline praticate.

I discenti nell’ambito di questo corso studiano anche le infezioni e le disfunzioni del primo tratto respiratorio negli sportivi, la traumatologia ossea e dentale e la valutazione medico-legale del danno, insieme alla chirurgia maxillo-facciale e alla riabilitazione nei traumi complessi. Le altre materie riguardano le disfunzioni dell’ATM nello sport (diagnosi e terapia), la posturologia e l’apparato stomatognatico, le esperienze cliniche e di ricerca in ambito sportivo a completamento del corso, prevedendo anche la realizzazione pratica di paradenti individuali e la valutazione microbiologica e clinica di sportivi portatori di paradenti.

(www.sios.it, odontoiatriasportiva@unich.it).

Si tratta di dispositivi che possono essere impiegati anche e a maggior ragione dagli atleti che abbiano già subito traumi e interventi di osteosintesi”. Affinché si sviluppi questa sensibilità, ovviamente è necessaria la collaborazione dei medici sportivi e che si realizzi dunque un lavoro di squadra. “Per noi odontoiatri è un’opportunità in più”, sostiene Delconte, “perché riusciamo ad avvicinarci a una platea di possibili pazienti che normalmente non si farebbero controllare”. Tuttavia l’ambito di applicazione di questi particolari dispositivi è più ampio di quanto si immagini. “Recentemente sono stati studiati bite destinati ai pazienti che soffrono di apnee notturne”, fa sapere Delconte, “è una materia che ho intenzione di approfondire perché anche in questo settore, proprio come nello sport, l’odontoiatra ha la possibilità di svolgere un ruolo importante nel migliorare la qualità della vita del paziente”. L’odontostomatologia sportiva, dunque, è davvero un settore strategico per l’odontoiatra. “Credo possa essere considerata una branca dell’odontoiatria a tutti gli effetti, proprio come lo sono l’ortodonzia, la chirurgia orale e l’implantologia”, conclude l’odontoiatra di Varallo, “col vantaggio che l’odontoiatria sportiva, coniugando la cura odontoiatrica al miglioramento del benessere generale, contribuisce a mostrare un lato nascosto della nostra professione che i pazienti senza dubbio apprezzerebbero molto”.

L’odontostomatologia sportiva, in corsa verso nuovi traguardi - Ultima modifica: 2014-01-10T10:45:44+00:00 da fabiomaggioni

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