C’è spirito pionieristico e autentica passione nelle parole di Cristina Cesari, General Manager di Faro, azienda italiana leader mondiale dell’illuminazione dentale che alle soglie dei 75 anni dalla sua fondazione si presenta con una visione fortemente orientata a migliorare il benessere dei professionisti del settore dentale.

Cristina Cesari, General Manager di Faro

«È la qualità della luce che fa la differenza», spiega l’imprenditrice, alla guida dell’azienda di famiglia dal 2009. «Secondo alcuni studi, il 30% dei dentisti soffre di diminuzione di acuità visiva entro i 30 anni, ed è molto frequente la sensazione di stanchezza e stress alla fine della giornata. La sfida, quindi, è quella di mettere a punto dispositivi in grado di coniugare prestazioni e benessere visivo. Grazie ai progressi della tecnologia, oggi possiamo parlare di una vera e propria “cultura dell’illuminazione” che mette al centro la persona, con i suoi ritmi di vita e di lavoro».

 

Negli ultimi anni, nello storico stabilimento di Ornago (Monza) il principale driver di ricerca è stato quello di riprodurre la luce naturale del sole, che non solo è l’illuminazione più efficiente ma anche quella più adatta al nostro organismo, utilizzando la tecnologia LED sunlike.
Il binomio “prestazioni e comfort visivo” ha ispirato la creazione del “sistema luce” FARO, composto dalla lampada operatoria Eva, dalla plafoniera per ambienti Sidèrea, oggi disponibile anche in versione BKL con funzione battericida, e dalla esclusiva luce pre-operatoria Theiatech: un set di dispositivi che lavorano in sincrono tra loro, creando il set più adatto al tipo di intervento, senza affaticare la vista.

La qualità della luce migliora
la qualità di vita

La lampada Eva Tunable White si avvale di un esclusivo progetto ottico di luce riflessa che garantisce una perfetta definizione in ogni dettaglio nell’area operatoria e offre la possibilità di selezionare la temperatura colore ideale (5700/5000/4000 K) per ogni tipo di pratica, con funzione Composave (2700 K), per evitare l’indurimento dei compositi. Inoltre, è dotata di telecamera integrata Eva cam, che consente di effettuare riprese degli interventi in 4k: la sua eccezionale profondità di campo permette di mettere a fuoco l’area della bocca e, grazie alla sua luce, produrre video di altissima qualità, subito pronti per essere condivisi con colleghi e collaboratori.

 

TheiaTech è il sistema di illuminazione a LED che può essere integrato nel braccio posteriore della lampada dentale Eva: con i suoi 54 led (da 800 a 1.500 lux) lavora in sincrono con la luce della testata, riducendo l’affaticamento visivo del dentista nella transizione dall’area operatoria alla zona preoperatoria.

Sidèrea BKL è la plafoniera dal design elegante, che unisce i vantaggi della tecnologia sunlike - mediante led studiati per riprodurre la sensazione di benessere della luce solare - alla funzione battericida in grado di eliminare fino al 99,5% di virus e batteri.
Testata sul virus SARS-coV-2 e sui batteri Escherichia coli e Staphylococcus aureus, i principali batteri presenti nello studio odontoiatrico indicati in letteratura, la lampada “bacterial killer” utilizza raggi near-UVA 405, che rispetto ai più noti raggi UVC hanno il vantaggio di minimizzare il rischio per la salute degli operatori e di ridurre al minimo gli effetti di invecchiamento e la corrosione delle superfici.

«L’idea è arrivata nelle prime fasi della pandemia, quando la priorità era quella di tutelare la salute di professionisti e pazienti», racconta Cristina Cesari. «Ci siamo chiesti se ci fosse un modo pratico ed efficace di disinfettare con la luce l’area di lavoro, in modo che il dentista potesse continuare a lavorare in tutta sicurezza. La tecnologia esisteva già, dovevamo studiare come applicarla in un contesto così complesso come quello dello studio dentistico, in cui il comfort visivo di paziente e operatore sono parte integrante dei processi di cura».

Il dentista può gestire la funzione battericida attraverso una semplice variazione dei tempi di esposizione, dai 15 minuti del ciclo breve, consigliabile per le pause tra un paziente e l’altro, ai 90 minuti del ciclo medio per la pausa pranzo e ai 180 minuti per il ciclo più lungo, durante la chiusura. Per questa praticità di utilizzo, oltre che per il design molto curato, Sidèrea BKL è richiesta anche nel settore del beauty, specialmente da studi di estetica e hair stylist, ambienti in cui la qualità dell’illuminazione è naturalmente molto importante, sia per la definizione di forme e colori che per il benessere di operatori e clienti. Per chi volesse dotarsi di una plafoniera Siderèa BKL, inoltre, o rinnovare la propria strumentazione con una lampada operatoria Eva cam, è utile ricordare che entrambi i dispositivi beneficiano delle agevolazioni “Industria 4.0.

L’ultima nata in casa FARO è infine Ziva Slim, la lampada progettata appositamente per gli odontotecnici, a cui si estendono i vantaggi del binomio prestazioni e comfort visivo. Grazie all’impiego di tecnologie di ultima generazione, Ziva Slim offre una migliore visione delle zone di dentina e smalto, un indice di resa cromatica superiore a 90 e una temperatura colore di 5.500 K, per una reale determinazione dei colori e una superiore definizione dei dettagli. La luce si diffonde in modo omogeneo, eliminando le ombre e riducendo lo stress del passaggio a zone meno illuminate, ed è possibile regolare il livello di illuminazione con un sistema touch.
Ai vantaggi in termini di prestazioni, si aggiunge l’eleganza del design e il fissaggio a sospensione, adatto a qualsiasi tipo di soffitto, che consente di mantenere libero il banco e quindi di lavorare in tutta tranquillità.

 Tecnologia made in Italy per l’illuminazione dentale all’avanguardia nel mondo

Con Ziva Slim, FARO torna a fare innovazione nel settore da cui è nata, quasi 75 anni fa. Fondata nel 1948 da Osvaldo Favonio, odontotecnico e pioniere della strumentazione odontoiatrica, che nell’Italia della ricostruzione progettò e realizzò il primo manipolo ML1, FARO è oggi ai vertici del settore dell’illuminazione dentale, con 700 clienti in oltre 70 paesi del mondo, e una filiera interamente made in Italy.

«Il nostro è addirittura un made in Brianza», prosegue Cristina Cesari, nipote di Osvaldo Favonio. «Se si escludono i led, tutti i nostri prodotti sono progettati e realizzati qui, nello stabilimento di Ornago, con componenti realizzati da aziende del territorio, a cui siamo legati da una lunga e proficua collaborazione. Lavoriamo da sempre con i grandi player internazionali, ma restiamo un’azienda di persone. Un gruppo di “entusiasti” per cui fare ricerca significa provare a migliorare la vita delle persone».

La sfida di Faro a 75 anni dalla fondazione - Ultima modifica: 2022-12-16T11:17:11+00:00 da Redazione
La sfida di Faro a 75 anni dalla fondazione - Ultima modifica: 2022-12-16T11:17:11+00:00 da Redazione

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome