La ricerca clinica in seria difficoltà

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In Europa si fa sempre meno ricerca: è pari al 25% il calo di domande per l’avvio di nuovi studi clinici tra il 2007 e il 2011. Lo studio SAT-EU (Survey of Attitudes towards Trial sites in Europe) pubblicato sul British Medical Journal si è posto l’obiettivo di indagare quali siano i reali fattori che hanno portato a questa situazione. Il Prof. Giuseppe Ambrosio, Direttore della Cardiologia e Fisiopatologia Cardiovascolare dell’Università e Azienda Ospedaliera di Perugia, insieme a un gruppo di ricercatori internazionali, ha sottoposto un sondaggio a 485 soggetti che gestiscono la ricerca clinica in 34 Paesi europei. Le domande riguardavano vari elementi coinvolti nel processo decisionale che guida nella scelta delle strutture in cui svolgere una ricerca clinica.

Tra i fattori più influenti sono risultati la possibilità di avere a disposizione un ampio numero di pazienti e la rapidità con cui viene accettato lo studio proposto. Contrariamente alle previsioni, eventuali finanziamenti governativi e spese da sostenere non sono apparsi tra le voci più considerate nella scelta della sede migliore in cui svolgere ricerca.

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Secondo lo studio del Prof. Ambrosio, i Paesi dove è più semplice realizzare uno studio clinico valido in ambito biomedico sono certamente Germania, Olanda e Regno Unito, mentre Italia e Spagna devono lavorare molto per migliorare, agendo soprattutto su una riduzione della burocrazia e su un aumento di visibilità delle strutture su web.

La ricerca clinica in seria difficoltà - Ultima modifica: 2014-01-14T10:45:56+00:00 da Redazione

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