Abbiamo già scritto di come talvolta sia difficile identificare se solchi e fossette occlusali pigmentate siano correlati a una lesione cariosa attiva (qui l'articolo) e per questo motivo abbiamo visto che un valido supporto è rappresentato dalla fluorescenza.

Oggi proponiamo questo articolo scritto dal  dottor Stefano Daniele, docente del nuovo corso "La gestione diagnostica-clinica dei solchi e delle fossette occlusali pigmentate".

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Solchi e fossette pigmentate: la diagnosi di lesione cariosa

Una delle condizioni più frequentemente riscontrabili nella pratica clinica quotidiana è l’osservazione di solchi e fossette pigmentate di marrone o nero negli elementi dentali posteriori oppure a livello dei fori ciechi.

Spesso questa condizione induce il clinico a porre, da subito, diagnosi di lesione cariosa con un conseguente approccio chirurgico e invasivo consistente nell’asportazione dell’area pigmentata e la realizzazione di un restauro conservativo e adesivo.

Di sicuro i solchi e le fossette sono zone anatomiche difficilmente detergibili – si parla di cleansibility – ma non necessariamente anche se pigmentate di marrone o nero devono richiedere un approccio spiccatamente invasivo.

L’odontoiatra dovrebbe inoltre spostare la sua attenzione non solo sui solchi e fossette pigmentate, ma anche su altri fattori esterni al dente, che possono influenzare l’evoluzione della “pigmentazione”, e il principale riferimento è la valutazione del rischio individuale di carie del paziente.

La fluorescenza nella diagnosi della lesione cariosa

Oggigiorno la tecnologia ci mette a disposizione dello strumentario per fare diagnosi nei confronti del solco o fossetta pigmentata tra cui, in primo luogo, la visione diretta del solco mediante un importante ingrandimento alla ricerca di un’iniziale fase di cavitazione e la risposta dei tessuti pigmentati alla fluorescenza.

La tecnologia basata sulla fluorescenza permette di fare diagnosi sulla presenza di lesione cariosa a livello del solco e fossetta pigmentata e altresì fornisce indicazione se la lesione cariosa- eventualmente presente – si presenta in una fase attiva, tendente alla cavitazione, oppure in una fase inattiva e stabile nella progressione.

L’approccio clinico al solco e fossetta pigmentata di marrone o nero dipende ovviamente dalla diagnosi condotta, vale a dire che se il solco pigmentato presenta una lesione cariosa in fase attiva può essere indicato un trattamento chirurgico mini-invasivo, mentre per situazioni di lesione in fase inattiva è possibile un approccio mini-invasivo ma non chirurgico mediante detersione e sigillatura oppure non invasivo mediante l’osservazione periodica ai controlli della superficie.

Il corso dedicato

Il nuovo corso "La gestione diagnostica-clinica dei solchi e delle fossette occlusali pigmentate" del dottor Stefano Daniele, accreditato per 3 ECM, si pone l'obiettivo di fornire le conoscenze utili per valutare lo stato di attività della lesione cariosa attraverso la fluorescenza. Guarda la scheda del corso per maggiori informazioni.

La gestione clinica e operativa dei solchi e delle fossette pigmentate: il corso dedicato - Ultima modifica: 2021-11-02T10:10:30+00:00 da Redazione
La gestione clinica e operativa dei solchi e delle fossette pigmentate: il corso dedicato - Ultima modifica: 2021-11-02T10:10:30+00:00 da Redazione

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