La presente breve trattazione fa riferimento a un interessante articolo, recentemente pubblicato da Huang su Medical Image Analysis, atto a soppesare vantaggi e svantaggi, con un particolare sguardo alla sicurezza, della cefalometria digitale su TC cone beam, confrontata con la classica metodica su teleradiografia bidimensionale.

Se si considera l’opera di Edward Angle, attivo alla fine del XIX secolo, la base scientifica e clinica dell’ortodonzia moderna, si può dire che il tracciato cefalometrico su teleradiografia latero-laterale, introdotto negli anni ’30 del Novecento da Broadbent e perfezionato da Ricketts negli anni ’60, l’esame di imaging classico della disciplina. Da allora, infatti, la metodica ha accompagnato la pratica clinica di generazioni di ortodontisti, adeguandosi alle innovazioni, fino a raggiungere lo standard attuale.

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Parlando di innovazioni nella radiodiagnostica odontoiatrica, la TC cone beam rappresenta già oggi un riferimento in chirurgia orale e implantologia. Gli autori osservano i vantaggi di questo esame in termini di versatilità, tanto da valutarne l’applicabilità nelle branche non chirurgiche dell’odontoiatria, ortodonzia compresa.

Approntare sistemi che combinino CBCT e teleradiografia sarebbe tecnicamente possibile ma non consigliabile, essendo l’esame tridimensionale di per sé solo dotato di un costo biologico più elevato in termini di radiazioni.

Sono da considerare, invece, le sistematiche che permettono di ricavare le misurazioni cefalometriche a partire dalle stesse scansioni usate per le ricostruzioni della cone beam. In altre parole, quelle che permettono di ricavarne un’immagine cefalometrica cosiddetta “sintetica”.

Queste immagini, confrontate con una cefalometria tradizionale su film analogico, hanno comunemente un aspetto diverso in termini di contrasto, essendo la pellicola dotata di proprietà ottiche non lineari e risoluzione superiore.

Dato poi che, quali che siano le misure di riduzione della dose adottate, una CBCT comporterà necessariamente un’esposizione superiore a una radiografia bidimensionale, anche analogica, il principio radioprotezionistico della giustificazione impone necessariamente che la scelta sia suffragata da un vantaggio clinico-diagnostico.

La cefalometria convenzionale, d’altra parte, presuppone la ricerca manuale dei punti di riferimento, soggetta per definizione a problemi di tempo e di riproducibilità inter- e anche intraosservatore. Un primo vantaggio, pertanto, sarebbe rappresentato dalla possibilità di automatizzare la selezione dei reperi anatomici.

Per rispondere alle altre criticità, in primo luogo, gli autori propongono un metodo di sintesi basato su trasformata sigmoide, in altre parole di assimilare il contrasto del cefalogramma sintetico a quello convenzionale, utilizzandone le sopracitate proprietà ottiche.

Per mantenere basso il dosaggio, viene proposta la sintesi diretta da una doppia proiezione CBCT attraverso la metodica della rete generativa avversaria (GAN) pixel-to-pixel. Questa viene utilizzata anche ai fini della super resolution, ovvero della possibilità di ricavare immagini ad alta risoluzione a partire da scansioni a bassa risoluzione.

Da ultimo, il metodo automatizzato di rilevazione dei landmark è stato validato e ha mostrato un’affidabilità elevata, fino al 93% di detection success rate.

Riferimenti bibliografici a proposito della TC cone beam
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Immagini cefalometriche sintetiche da TC cone beam - Ultima modifica: 2021-04-01T06:56:44+00:00 da redazione
Immagini cefalometriche sintetiche da TC cone beam - Ultima modifica: 2021-04-01T06:56:44+00:00 da redazione

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