IAO, in Versilia il secondo appuntamento 2018

Corso di aggiornamento IAO Versilia

È dedicato ai “Moderni e innovativi orientamenti terapeutici nella ricostruzione ossea” il corso di aggiornamento professionale promosso dall’Italian Academy of Osseointegration (IAO), in programma il prossimo 16 giugno 2018 a Forte dei Marmi, in provincia di Lucca. Un evento molto atteso dagli implantologi che il giorno prima, venerdì 15 giugno, si ritroveranno per il Closed meeting dei soci attivi e per il corso destinato alla sezione IAO Young, “La chirurgia maxillo-facciale al servizio della moderna implantologia”, come spiega Ugo Covani, presidente eletto dell’Italian Academy of Osseointegration.

Professor Covani, mancano pochi giorni al secondo appuntamento culturale dell’Italian Academy of Osseointegration…

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Sì, dopo l’incontro dello scorso febbraio, svoltosi a Bologna, il primo dell’anno culturale IAO 2018, dedicato ad approfondire i concetti basilari che gli odontoiatri devono conoscere per attuare una corretta riabilitazione implanto-protesica – e che in quell’occasione abbiamo focalizzato sulla pratica, sulla gestione dei tessuti molli e sull’estetica – ci ritroviamo per un’altra iniziativa culturale. Questa volta, oltre che per celebrare tutti insieme il nostro momento associativo annuale dedicato ai soci attivi, il Closed meeting IAO 2018, anche per approfondire altri due temi di grande attualità per gli odontoiatri che praticano l’implantologia: uno incentrato su “La chirurgia maxillo-facciale al servizio della moderna implantologia”, titolo del corso dedicato ai giovani che la società guarda con estrema attenzione, l’altro ai “Moderni e innovativi orientamenti terapeutici nella ricostruzione ossea”, titolo del corso di aggiornamento aperto a tutti gli odontoiatri.

Ugo Covani
Ugo Covani, professore Ordinario di Malattie odontostomatologiche presso l’Università di Pisa, dove è direttore del Master in Implantologia orale. Direttore dell’Istituto Stomatologico Toscano, è presidente eletto dell’Italian Academy of Osseointegration (IAO).

Perché è così importante per un implantologo saper affrontare il problema dell’atrofia ossea?

Perché l’atrofia ossea rende spesso complessa e a volte persino impossibile la riabilitazione implanto-protesica. C’è quindi grande interesse da parte dei clinici sul tema della ricostruzione ossea, azione tesa a ricreare le condizioni anatomiche per poter mettere gli impianti. Si analizzerà inoltre, alla luce delle ricerche più recenti, la nuova tendenza a utilizzare impianti di dimensioni ridotte o angolati, così da sfruttare al meglio le possibilità date dall’osso residuo ed evitare quindi di dover praticare la ricostruzione ossea.

Quando è bene scegliere la prima soluzione, cioè attuare la ricostruzione ossea e quando invece è consigliabile intraprendere strade alternative?

Dipende da molti fattori che riguardano sia l’attitudine e la capacità del singolo operatore, sia il caso clinico, cioè le condizioni anatomiche presenti nel paziente. Ad oggi, non esistono chiare linee guida ed è per questa ragione che ritrovarsi a discuterne dovrebbe aiutare a identificare le scelte giuste in un settore in cui ancora non c’è unicità di vedute. Cercheremo di confrontare le diverse soluzioni e di trarre spunti dalla pratica di tutti i giorni.

A render ancor più complessa ma avvincente la questione sono le biotecnologie di cui parlerete durante i vostri incontri: che ruolo hanno nell’implantologia?

Hanno un ruolo importante, a partire dai materiali, anche per la ricostruzione ossea, dato che affronteremo il tema dell’atrofia ossea. Il desiderio di ogni chirurgo è quello di poter disporre di materiali biocompatibili completamente riassorbibili e caratterizzati da una piena prevedibilità nei risultati, ma purtroppo questo oggi non è ancora del tutto possibile averlo e le procedure risentono in modo ancora rilevante della capacità dell’operatore e dunque rendono ogni intervento un caso a sé.

Il panel dei relatori coinvolti in questo secondo appuntamento culturale dell’IAO 2018 è ricco di nomi italiani e stranieri di spicco…

Sì, è vero, d’altronde gran parte dei ricercatori di fama internazionale attivi nel mondo dell’implantologia sono italiani, e, per lo più, soci dell’IAO, e in questa occasione si confronteranno tra loro, ma anche con colleghi stranieri di grande prestigio, come Martin Chin e Stephen S. Wallace.

Lo scopo è aggiornare i professionisti sullo stato dell’arte dell’implantologia, ma anche spingerli a riveder le proprie posizione: a suo avviso, gli implantologi quanto sono disposti a cambiare idea, ad abbandonare la strada vecchia per quella nuova?

Questo è un tema molto dibattuto, anche in altre discipline mediche, perché in effetti ciascun chirurgo tende a usare le tecniche che conosce meglio così da evitare di andare incontro a complicanze durante l’atto chirurgico. Di certo, si dovrebbe cambiare approccio quando la tecnica è desueta e quella nuova offre risultati migliori, e in questa circostanza gli odontoiatri si sono sempre dimostrati pronti a mettersi in discussione. L’ideale è avere un’ampia esperienza per poi scegliere l’approccio migliore, anche in relazione al singolo caso, perché per esempio il trattamento dell’atrofia di una sella distale inferiore non ha una risposta univoca. Il corso cerca di mostrare questa pluralità di soluzioni e offrire ai partecipanti degli oggettivi metri di giudizio, rigorosamente fondati sui risultati della ricerca, affinché poi ciascuno imbocchi la propria strada.

Un corso di aggiornamento sulla ricostruzione ossea targato IAO

C’è tempo sino all’8 giugno 2018 per iscriversi al corso di aggiornamento dell’IAO, in programma il 15 e 16 giugno 2018, a Forte dei Marmi, in provincia di Lucca. È possibile scaricare il programma dell’evento e prendere visione delle modalità di partecipazione.

IAO, in Versilia il secondo appuntamento 2018 - Ultima modifica: 2018-05-04T09:37:30+00:00 da Pierluigi Altea

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