Dino Re

Siamo sempre più abituati a una splendida possibilità di comunicare in ogni momento e su molti canali. Mi piace l’idea di poter avere sempre a portata di mano notizie e risposte a tutto ciò che mi passa per la mente, oserei dire che non posso più farne a meno.

Per questo se non trovo immediatamente risposta a ciò che cerco mi indispettisco. Sono certo che la stessa cosa capiti a molti di voi lettori e anche a tanti dei nostri pazienti…
Non sempre però è possibile dare soddisfazione alla nostra curiosità perché alcune risposte, affrontate in modo serio e competente, potrebbero non esistere e a volte è meglio così.

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Entriamo nel nostro mondo per spiegare meglio a cosa mi riferisco. Quando voglio approfondire un argomento mi rivolgo alla letteratura scientifica, consapevole di ricercare quanto più è possibile delle certezze e non delle opinioni.

Probabilmente qualche ricercatore ha già affrontato il tema su cui mi sto interrogando, eppure potrei non trovare niente a riguardo né su Pubmed, né su Scopus. Quella che sembra una mancanza in queste banche dati, in realtà potrebbe essere sinonimo di forza e credibilità e questo grazie a delle figure cardini dell’informazione scientifica, i revisori e i direttori scientifici. La credibilità della comunità scientifica passa inevitabilmente da queste figure “invisibili”, ma indispensabili nella loro funzione di controllo.

Qualche tempo fa è stato pubblicato su una rivista impattata un articolo che avvalorava la correlazione tra 5G e Covid, una cosa di cui ormai avremo tutti sentito parlare. In quel caso uno di questi check-point della letteratura è stato saltato e un errore di una singola persona è divenuto macroscopicamente visibile.

Un po’ come il bravo arbitro di una partita si dice essere quello che “si vede poco”, il revisore scientifico ha l’obiettivo di rendere meno evidente possibile il suo operato. Quando infatti un contenuto pubblicato è supportato da evidenza non siamo portati ad attribuire merito a queste figure, al contrario siamo subitaneamente pronti ad aggredirle in caso di errori, proprio per la gravità che l’avallo di tali aberrazioni comporta.

Lo stesso processo di ricerca in ambito medicale viene fatto dai nostri pazienti, che però non godono nei filtri della revisione e spesso si informano attraverso siti generalisti privi di controllo che, di conseguenza, ingenerano quella mala informazione, talvolta persino arrogante, a cui ci capita di assistere.

Godiamoci allora il nostro controllo, diamo un plauso in più a queste sentinelle invisibili che fanno tutti i giorni qualcosa per noi senza ricevere nomine, compensi e ringraziamenti, ma che con passione ci permettono di vivere in un mondo scientifico dove la risposta che non trovi a volte è davvero meglio che non venga scritta.

I check-point invisibili dell’informazione scientifica - Ultima modifica: 2021-11-02T07:00:37+00:00 da Dino Re
I check-point invisibili dell’informazione scientifica - Ultima modifica: 2021-11-02T07:00:37+00:00 da Dino Re

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