La storia della tutela previdenziale medica in Italia, e quindi dell’ Ente Nazionale di Previdenza ed Assistenza Medici, è lunga e complessa. Molte sono state le riforme che hanno condotto l’Enpam a diventare la struttura che è oggi, affiancando costantemente medici ed odontoiatri non solo nel momento del pensionamento, ma anche durante tutti gli anni di attività lavorativa.
Dovendo trovare una data che possa sancire la nascita della tutela previdenziale, probabilmente sarebbe l’11 luglio 1937, quando per Regio Decreto venne costituita la Cassa di Assistenza del Sindacato Nazionale Fascista Medici, il cui scopo prioritario era quello di erogare assegni assistenziali temporanei o una tantum agli iscritti o ai loro familiari che si trovassero in particolari stati di bisogno. Si dovette però attendere il 1946, con la caduta del fascismo, per giungere alla ricostituzione degli Ordini dei Medici con l’obbligo di iscrizione al proprio Ente di Previdenza.
Con la sottoscrizione della nuova Costituzione Repubblicana arrivò anche l’art. 38:
“Ogni cittadino inabile al lavoro e sprovvisto dei mezzi necessari per vivere ha diritto al mantenimento e all’assistenza sociale.
I lavoratori hanno diritto che siano preveduti ed assicurati mezzi adeguati alle loro esigenze di vita in caso di infortunio, malattia, invalidità e vecchiaia, disoccupazione involontaria.
Gli inabili ed i minorati hanno diritto all’educazione e all’avviamento professionale.
Ai compiti previsti in questo articolo provvedono organi ed istituti predisposti o integrati dallo Stato.
L’assistenza privata è libera.”
Si stabilì in tal modo che, attraverso Istituti predisposti dallo Stato, i lavoratori, anche autonomi e liberi professionisti, avessero diritto a ricevere assistenza in caso di infortunio, malattia, invalidità e vecchiaia.
Nel 1950 ci fu la trasformazione della Cassa di assistenza in “Ente Nazionale di Previdenza e Assistenza dei Medici”, ente di diritto pubblico, la cui nascita fu accompagnata per la prima volta da erogazioni di prestazioni assistenziali continuative e non più episodiche, come era stato fino a quel momento. Il primo Presidente fu il Prof. Andrea Benagiano, che si impegnò per realizzare, nel 1958, il primo Regolamento di Previdenza e, nel 1959, il primo Statuto Enpam. Gli iscritti erano tenuti al versamento di un contributo fisso di duemila lire mensili e dell’un per mille dei redditi imponibili.
All’epoca, erano previste una pensione di vecchiaia o di inabilità e una pensione di invalidità non superiore alle 360mila lire annue. La pensione ai superstiti subiva una decurtazione in rapporto alla composizione del nucleo familiare.
Si iniziò ad affermare un’idea di tutela basata anche sui redditi provenienti da una specifica attività professionale non ancora assicurata dall’Inpdap o dall’Inps.
Il 24 novembre 1995, venne creata la Fondazione Enpam, non più ente di diritto pubblico ausiliare dello Stato, bensì ente di diritto privato. Il primo presidente fu il Prof. Eolo Parodi, già Presidente della Federazione degli Ordini dei Medici. Grazie al suo nuovo Statuto, gli odontoiatri sono stati definitivamente inseriti fra le categorie di sanitari assicurati dall’Ente.
Attualmente, la sede centrale dell’Enpam si trova a Roma, e il suo operato copre tutto il territorio italiano.