Più di un quarto delle persone è a disagio nel sorridere a causa dei propri denti, secondo quanto detto da un recente sondaggio. La ricerca ha indicato che il 28 per cento delle persone non mostrano il proprio sorriso quando vengono fotografati perché ritengono il proprio sorriso poco piacevole. Inoltre, più della metà delle persone, dovendo scegliere cosa modificare di se, ha indicato il proprio sorriso come il primo aspetto da modificare per migliorare la propria estetica.
In questo contesto nasce e si inserisce la metodica del Digital Smile Design (DSD), proponendosi come ausilio per migliorare e semplificare il work-flow e la comunicazione in campo odontoiatrico.
Infatti, per ottenere risultati estetici coerenti con una corretta biologia e le aspettative del paziente, queste ultime devono essere indagate attraverso questionari e un colloquio approfondito, ma alcune richieste potranno certamente essere meglio comprese attraverso una progettazione digitale del risultato estetico finale.
Anche se perfettamente comprese le necessità estetiche del paziente, raccolte con metodiche convenzionali, permane il problema di trasferire queste informazioni e dar loro forma nella realizzazione dei manufatti finali; questo problema viene eliminato attraverso il work-flow digitale che trasforma in obiettivo e chiaro, aspetti troppo spesso condizionati da percezioni soggettive.
Il protocollo DSD si propone di offrire vantaggi in varie aree:
- Analisi estetica
- Comunicazione
- Gestione del paziente
- Educational
Il DSD si presente come strumento dalle molteplici sfaccettature, può infatti migliore la fase di diagnosi, la programmazione di un piano di trattamento e la comunicazione con paziente e collaboratori, producendo un incremento della predicibilità di trattamento.
Gli sforzi necessari per sfruttare la tecnologia DSD sono premiati da una sequenza di trattamento che diventa più logico e semplice, con conseguente minor spreco di tempo, materiale e denaro.
Dopo un accurato studio digitale e aver tracciato le opportune linee, a questo punto, giungerà il momento di trasferire in qualcosa di materiale lo studio effettuato e le informazioni raccolte. Così il tecnico può procedere allo sviluppo di una precisa ceratura diagnostica. Il seguente passo, importante per valutare la precisione del protocollo DSD, è un mock-up da provare nella bocca del paziente. La prova clinica può essere effettuata utilizzando un mock-up diretto o una restauro provvisorio, a seconda della complessità del caso. Dopo l’approvazione del paziente, le procedure di restauro possono essere modificate secondo necessità.
Principale esponente e promotore di questo sistema innovativo, è senza dubbio Christian Coachman, prezioso relatore al congresso internazionale organizzato da “Il Dentista Moderno”.
Vi proponiamo in versione integrale il video del suo intervento, attraverso il quale sarà possibile scoprire a pieno le innumerevoli potenzialità del Digital Smile Design abbinato ad un work-flow completamente digitale.