Denti inclusi: prevenzione, diagnosi, terapie e prognosi

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3. Rappresentazione grafica delle misurazioni sui secondi molari inferiori inclusi effettuate su OPT.

Incisivo centrale superiore

Fisiologicamente gli incisivi laterali superiori erompono circa un anno dopo gli incisivi centrali adiacenti. Se si osserva, quindi, la presenza di incisivi laterali in arcata e l’assenza dell’incisivo centrale è lecito il sospetto di un disturbo di eruzione. Generalmente l’inclusione dell’incisivo centrale superiore permanente si osserva intorno ai 7-8 anni. La prevalenza è di circa lo 0,1-0,5%1. Le cause d’inclusione dell’incisivo centrale superiore possono essere di tipo ostruttivo o traumatico.

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Cause ostruttive2,3,21,22:

  • presenza di denti soprannumerari;
  • presenza di odontomi;
  • posizione ectopica della gemma dentaria: lo sviluppo della gemma in una posizione anomala senza causa apparente (per esempio, pregresso trauma misconosciuto a carico dei decidui).

Cause traumatiche:

  • ostacolo dovuto a tessuto di cicatrizzazione; la perdita prematura di un incisivo deciduo in seguito a trauma o per presenza di carie profonda che ha richiesto la precoce estrazione dell’elemento può comportare alterazioni del tessuto connettivale con conseguente formazione di tessuto cicatriziale che può anche andare incontro a ossificazione (Figure 7a-7d);
  • dilacerazione; consiste nella presenza di un’angolazione tra la corona e la radice23. È conseguente a traumi intrusivi del deciduo. Si distinguono dilacerazioni apicali, coronali o del terzo coronale della radice (Figure 8a-8e);
  • arresto dello sviluppo radicolare; in seguito a un trauma del massiccio facciale in età prescolare si può verificare la perdita degli incisivi decidui, ma si può anche verificare la frattura di uno o di entrambi i mascellari. Il dente permanente può perdere il potenziale eruttivo mentre i denti adiacenti continuano a erompere portando con sé l’osso alveolare. Solo in uno stadio tardivo si può scoprire tale fenomeno, quando il dente colpito non erompe e l’alveolo in corrispondenza risulta meno sviluppato in altezza. In radiografia si osserva in genere che l’incisivo permanente ha una corretta inclinazione, ma è situato molto in alto nella premaxilla con un minimo sviluppo o nullo della radice in relazione allo stadio di sviluppo al momento del trauma.

Trattamento
Le opzioni di trattamento dell’inclusione dell’incisivo centrale suggerite dalla letteratura sono:

  • rimozione dell’ostacolo, se presente, e valutazione periodica della normalizzazione del tragitto eruttivo (Figure 7a-7d);
  • breve periodo di terapia ortodontica intercettiva per eliminare l’impattamento dell’elemento, utilizzando per esempio l’espansore rapido del palato che permette un aumento dello spazio in arcata e la successiva eruzione spontanea dell’elemento o un miglioramento della posizione dell’incluso e un più semplice intervento di disinclusione24 (Figure 9a-9f);
  • riposizionamento dell’elemento incluso con trattamento ortodontico-chirurgico se non avviene la normalizzazione del suo tragitto eruttivo (Figure 10a-10h);
  • estrazione dell’elemento che si presume non possa erompere né spontaneamente né con l’aiuto di terapie chirurgiche e/o ortodontiche, come per esempio nei casi di grave dilacerazione2.

Secondi premolari inferiori

La prevalenza dell’inclusione del secondo premolare inferiore è di circa lo 0,3%. Le principali cause di inclusione dei premolari inferiori sono:

  • affollamento e mancanza di spazio, più frequentemente dovuta a una perdita prematura del secondo molare da latte con mesio-inclinazione e mesio-rotazione del primo molare permanente e distoinclinazione del primo molare da latte. In questi casi il secondo premolare assume un orientamento linguale e spesso rimane impattato in questa posizione;
  • anomala posizione e orientamento della gemma: il premolare permanente in formazione può essere disto-inclinato e in alcuni casi mesio-inclinato e comporta la mancata perdita del secondo molare da latte per un non corretto riassorbimento delle sue radici3;
  • presenza di ostacoli all’eruzione;
  • anchilosi del dente deciduo.

Trattamento
Le alternative terapeutiche per i secondi premolari non erotti con adeguato spazio in arcata sono3,25:

  • monitoraggio periodico clinico e radiografico del pattern eruttivo;
  • estrazione del dente deciduo e monitoraggio dell’eruzione di quello permanente; questo intervento spesso permette la spontanea eruzione dell’elemento permanente. L’estrazione deve essere effettuata quando la radice dell’elemento permanente è formata per i 3/4. Se il premolare è in posizione molto apicale è consigliabile, una volta estratto l’elemento deciduo, posizionare un mantenitore di spazio (Figure 11a-11c, 12a-12b);
  • recupero ortodontico/chirurgico dell’elemento (Figure 13a-13e);
  • estrazione dell’elemento, se è estremamente dislocato. Se l’intervento di enucleazione comprende rischi di danneggiamento di strutture nobili è indicato il monitoraggio nel tempo.

Denti inclusi: prevenzione, diagnosi, terapie e prognosi - Ultima modifica: 2013-04-10T12:44:20+00:00 da Redazione