Comunicato dei Ministri della Salute G7 Milano 5-6 Novembre, 2017

“Uniti verso la Salute Globale: strategie condivise per sfide comuni”

G7 comunicato dei ministri della salute

Premessa

  1. Noi, i Ministri del Salute del G7, ci siamo riuniti a Milano il 5 e 6 novembre 2017, in continuità con il Comunicato dei Leader del G7 di Taormina, con spirito di collaborazione per affrontare le sfide globali di oggi. Ci impegnamo a preparare al meglio i nostri sistemi sanitari per rispondere collettivamente alle minacce attuali e future, per proteggere il benessere dei nostri cittadini e  promuovere la salute globale per raggiungere un maggiore sviluppo a livello sociale, economico e della sicurezza. Riconosciamo che affianco ai recenti miglioramenti nel coordinamento dell’assistenza sanitaria e della salute globale si presentino continue sfide, inclusi i conflitti e le crisi, le disuguaglianze sociali, un ritmo accelerato della globalizzazione ed urbanizzazione, i fattori ambientali, e un incremento dei movimenti e spostamenti di esseri umani. Noi riconosciamo la nostra discussione sull’impatto del clima e dei fattori correlati all’ambiente sulla salute.
  2. Ribadiamo il valore aggiunto del G7 nel richiamare l’attenzione politica e le risorse tecniche per l’avanzamento della sicurezza sanitaria globale sulla base dell’approccio  “One Health”, all’interno delle nazioni del G7 e nelle altre nazioni, e in collaborazione con gli organismi internazionali, così come con il settore privato, il terzo settore e le comunità.
  3. Riconosciamo che alcuni fattori correlati all’ambiente  contribuiscono ad aumentare i rischi per la salute, come quelli associati a modifiche nei modelli delle malattie infettive, eventi climatici estremi, innalzamento del livello del mare, acidificazione degli oceani, inquinamento dell’aria, dell’acqua e del suolo, perdita di biodiversità, scarsità di acqua, insicurezza alimentare e malnutrizione, contaminazione degli alimenti e aumento dei flussi migratori.
  4. Riconosciamo l’importanza di migliorare la preparazione alle emergenze, come la gestione e la risposta alle crisi nei casi di disastri correlati a eventi climatici o altri disastri, epidemie e altre emergenze sanitarie.  A tale scopo, accogliamo favorevolmente le consultazioni, condotte dalla Presidenza italiana assieme ad esperti internazionali, che hanno fornito considerazioni fondate su basi scientifiche a sostegno di decisioni documentate. Siamo determinati a coordinare i nostri sforzi, promuovere l’innovazione, condividere conoscenze, informazioni e strumenti per il monitoraggio e la previsione, sostenere la resilienza dei sistemi sanitari e proteggere la salute delle nostre popolazioni. Sottolineiamo la necessità di salvaguardare la salute degli operatori e delle strutture sanitarie durante le emergenze ed in zone di conflitti, in conformità con il diritto internazionale umanitario.
  5. In linea con gli impegni assunti da precedenti G7 e G20 e con gli obiettivi posti dall’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile e relativi Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs), ribadiamo l’importanza di rafforzare i sistemi sanitari attraverso specifici percorsi nazionali verso la Copertura Sanitaria Universale (UHC) senza lasciare nessuno indietro, e di prevenire il collasso dei sistemi sanitari durante le emergenze umanitarie e di salute pubblica nonché di mitigare efficacemente le crisi sanitarie. Lavoreremo insieme per implementare il Sendai Framework for Disaster Risk Reduction. Cerchiamo di ridurre le disuguaglianze a livello globale; di proteggere e migliorare la salute di tutti i cittadini nell’arco della vita attraverso servizi sanitari inclusivi; di affrontare le malattie non trasmissibili (NCDs); di sostenere i nostri impegni al fine di eradicare la poliomielite attraverso il sostegno alla Global Polio Eradication Initiative, e porre fine all’epidemia di HIV/AIDS, malaria e tuberculosi entro il 2030 con il sostegno al Joint UN Programme on HIV/AIDS (UNADIS), al Global Fund to Fight AIDS, Tuberculosis and Malaria, e UNITAID; di sostenere le principali iniziative globali quali Gavi the Vaccine Alliance; di investire nella ricerca ed innovazione rilevanti per la salute globale.
  6. Mentre il mondo si avvicina sempre più al raggiungimento dell’eliminazione della poliomielite, noi riconosciamo anche l’importanza di continuare i nostri sforzi per un mondo libero dalla polio, e, l’opportunità di usare in modo appropriato gli asset e le risorse a disposizione che hanno prodotto importanti e più ampi benefici alla salute, incluso il rafforzamento dei sistemi sanitari. 
  7. Riconosciamo il ruolo centrale di guida e coordinamento dell’OMS in tema di capacity building nella preparazione e risposta dei singoli Stati alle emergenze di sanità pubblica, costruendo sistemi sanitari resilienti, e le nuove priorità strategiche dettate dall’ OMS per affrontare l’impatto dei fattori climatici e ambientali sulla salute. Riconosciamo che le risorse umane e finanziarie dell’ OMS devono essere rafforzate attraverso il finanziamento adeguato e sostenibile del Emergency Programme and the Contingency Fund for Emergencies (CFE) dell’OMS. Prenderemo in considerazione il sostegno al Pandemic Emergency Financing Facility (PEF) della Banca Mondiale ed al programma dell’OMS sul degrado ambientale ed altri fattori determinanti per la salute.
  8. Ribadiamo il nostro impegno per promuovere e investire in salute e proteggere i diritti delle donne, bambini e adolescenti, in linea con la Global Strategy for Women’s, Children’s and Adolescents’ Health delle Nazioni Unite e la Roadmap for a Gender-Responsive Economic Environment del G7, riconoscendo la loro importanza quali agenti positivi di cambiamento per il progresso della salute per tutti.
  9. Riconosciamo che i sistemi alimentari hanno un enorme impatto sulla salute umana. Pertanto, nell’ambito della Decade di Azione sulla Nutrizione delle Nazioni Unite, noi sosteniamo sistemi alimentari che promuovano diete salutari e sostenibili per la popolazione, garantendo la sicurezza alimentare, la salubrità degli alimenti e la nutrizione per tutti, comprese le popolazioni  vulnerabili ed emarginate.
  10. Riconosciamo l’esito del Global Nutrition Summit, tenutosi a Milano il 4 novembre scorso, e le nuove politiche e gli impegni finanziari espressi al fine di accelerare la risposta globale alla malnutrizione in tutte le sue forme. Ribadiamo il nostro impegno collettivo a far uscire 500 milioni di persone dalla fame e dalla malnutrizione, entro il 2030, facendo appello ad altri attori per un ulteriore impegno su questo importante questione.
  11. Guidati dall’approccio One Health, continueremo ad occuparci di resistenza antimicrobica (AMR). Le azioni intraprese a questo riguardo rendono i sistemi sanitari più forti e resilienti, attraverso lo sviluppo di strumenti e strutture per una tempestiva individuazione dei problemi, la limitazione della diffusione delle infezioni, il prolungamento dell’efficacia dei farmaci, e la promozione della produzione di nuovi farmaci, di strumenti diagnostici innovativi e di alternative terapeutiche e preventive, che altrimenti potrebbero non essere sviluppati. La resistenza antimicrobica incontrollata pregiudicherebbe il nostro impegno per rafforzare i sistemi sanitari e metterebbe in pericolo la nostra capacità di raggiungere gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile.

Impacts of Environmental Factors on Health

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  1. Fatto salvo quanto disposto nel paragrafo 46, è stato osservato che i fattori legati al clima e all’ambiente possono aggravare i rischi sanitari esistenti e creare nuove minacce. Esempi di ciò includono: i potenziali cambiamenti nei modelli di diffusione di malattie trasmesse da vettori, quali insetti, nonché un incremento dell’incidenza di tali patologie, di quelle trasmesse da alimenti e acqua contaminati e delle malattie cronico-degenerative; le ricadute sui servizi essenziali e sui sistemi sanitari; i cambiamenti della qualità dell’acqua, della sicurezza alimentare, nonché l’inquinamento di aria, acqua e suolo; l’impatto sulla povertà e l’esclusione sociale, l’aggravamento delle disuguaglianze di genere e la migrazione internazionale. Le popolazioni povere e vulnerabili risultano particolarmente colpite. Noi riconosciamo la necessità di promuovere la resilienza delle comunità e dei sistemi sanitari e di migliorare la sicurezza degli operatori sanitari che operano in situazioni di emergenza.
  1. Ci impegniamo a rafforzare i sistemi di sorveglianza, ad identificare e analizzare i rischi emergenti; a promuovere l’uso di sistemi meteorologici e climatici per l’allerta precoce, basati sulle evidenze, per prevedere gli impatti e i rischi sulla salute. Metteremo in campo azioni tempestive per ridurre i rischi per la salute, quali  l’implementazione di pratiche di controllo degli insetti vettori, e azioni che siano integrate, ove opportune, per un approccio di One Health,. Inoltre, lavoreremo con i nostri colleghi del G7 per promuovere il coordinamento inter-settoriale, sia per il controllo dei vettoori di malattia sia per sostenere l’accesso all’acqua salubre, alla gestione delle acque reflue e dei rifiuti solidi, anche attraverso piani regolatori urbani sostenibili, nonché l’uso di servizi ecosostenibili.
  2. Riconosciamo l’aumento del rischio di trasmissione di malattie infettive emergenti o riemergenti all’interfaccia animale / umana esasperata da un ambiente mutevole; e quindi la necessità di promuovere la ricerca e lo sviluppo di nuovi strumenti e metodi per il controllo vettoriale, l’ecologia degli agenti patogeni, i test diagnostici, i farmaci innovativi e i vaccini di nuova generazione, anche nel settore veterinario.
  3. Ci impegniamo a migliorare la resilienza dei sistemi sanitari e delle comunità nei confronti dell’impatto dei fattori climatici e ambientali, con particolare attenzione alle esigenze dei gruppi vulnerabili e degli emarginati.
  4. Riconosciamo che l’istruzione, la formazione e lo sviluppo di strumenti chiave sono fondamentali per raggiungere gli obiettivi dell’Agenda per lo Sviluppo Sostenibile 2030 e i relativi obiettivi (Standard Development Goals-SDG). L’intero sistema educativo e formativo, compresa l’istruzione professionale sanitaria, può svolgere un ruolo fondamentale nella diffusione delle conoscenze relative ai problemi ambientali e sanitari complessi e interconnessi.
  5. È necessario aumentare la consapevolezza pubblica e dei professionisti attraverso l’informazione e la condivisione dell’impatto sulla salute dei fattori correlate al clima e all’ambiente e sui vantaggi delle azioni volte ad aumentare la resilienza, a ridurre le emissioni e ad affrontare il degrado ambientale. Dobbiamo inoltre promuovere lo scambio di dati, di migliori pratiche, di tecnologie e strumenti a tutti i livelli, in particolare quelli che sono rilevanti per i livelli urbano, rurale e comunitario e per la salute occupazionale. I risultati positivi possono essere ottenuti lavorando con i nostri colleghi G7 e le parti interessate in settori quali l’ambiente, l’istruzione, la ricerca interdisciplinare, il trasporto, l’energia, la finanza, la pianificazione urbana sostenibile, l’acqua e la gestione dei rifiuti, la fauna selvatica, l’agricoltura e l’uso del suolo, sistemi.
  6. Prendiamo atto della valutazione economica riguardante le azioni di sanità pubblica per migliorare gli stili di vita delle persone e per ridurre l’onere delle malattie non trasmissibili, fatta dall’OCSE nella relazione “Persone sane pianeta sano delle – il ruolo dei sistemi sanitari nella promozione di uno stile di vita più salutare e di un futuro più verde”. Questo lavoro potrebbe essere ulteriormente approfondito per valutare i benefici ambientali e la produttività nel lavoro che queste azioni potrebbero avere, in stretta collaborazione con l’OMS, l’UNEP e altre organizzazioni rilevanti.
  7. Il G7 può fare la differenza nell’affrontare gli impatti sanitari dell’inquinamento atmosferico, dell’acqua e del suolo e impedire così la morte e le disabilità causate dalle malattie non trasmissibili (NCDs), inclusi i tumori, le malattie cardiovascolari e polmonari e il diabete. Lavoreremo in collaborazione per condividere le migliori pratiche e implementare approcci innovativi per migliorare i sistemi di sorveglianza e monitoraggio e sostenere i progressi per ridurre il carico delle NCD. Ribadiamo il nostro impegno a lavorare con i nostri colleghi del G7 per raggiungere entro il 2020, la gestione ecosostenibile delle sostanze chimiche e dei rifiuti lungo tutto il loro ciclo di vita, per ridurre al minimo gli effetti negativi sulla salute umana e sull’ambiente.
  8. È fondamentale ridurre l’esposizione all’inquinamento atmosferico, anche riducendo le emissioni nelle aree urbane. Sosteniamo esercizi e politiche di previsione inter-settoriali, basati sull’evidenza, per ridurre i determinanati di concentrazione dell’inquinamento e promuovere soluzioni innovative quali il lavoro intelligente e la mobilità sostenibile, l’energia pulita, come previsto, ad esempio, dalla Rete delle Città Sane e la campagna WHO / Climate and Clean Air Coalition (CCAC) / UN Environment’s Breathlife Campaign. Inoltre, sosterremo azioni volte a migliorare la qualità dell’aria interna attraverso le restrizioni al fumo di tabacco, nonché l’introduzione di interventi per l’energia domestica pulita per la preparazione del cibo, il riscaldamento e l’illuminazione, anche attraverso le linee guida dell’OMS per la qualità dell’aria interna: combustione dei carburanti domestici, fonti di energia pulita alternative, uso di prodotti per la pulizia e migliore ventilazione al fine di ridurre il carico delle malattie, come le malattie polmonari e il cancro, contribuendo allo stesso tempo a migliorare gli outcomes ambientali.
  9. Lavoreremo con i nostri colleghi responsabili di queste politiche per evidenziare gli impatti e le opportunità per la salute e, in particolare, aspettiamo i programmi relativi alla salute della conferenza delle Nazioni Unite sul cambiamento climatico di Bonn (6-17 novembre 2017) e della terza Assemblea delle Nazioni Unite (UNEA-3) sull’ambiente “Verso un pianeta senza inquinamento” che si riunirà a Nairobi il 4-6 dicembre 2017.
  10. Lavoreremo con gli altri settori e i colleghi a livello internazionale per ottenere l’accesso all’acqua potabile e allo smaltimento delle acque reflue attraverso la riduzione delle differenze geografiche nell’offerta dei relativi servizi, evitando discriminazioni o esclusioni nell’accesso a questi da parte dei gruppi vulnerabili e favorendone la disponibilità.
  11. Guidati dall’approccio One Health, noi riconosciamo il valore aggiunto della cooperazione multi-disciplinare tra la Sanità pubblica umana e veterinaria, a livello nazionale e internazionale, anche attraverso la collaborazione tripartite FAO/OIE/WHO. Incoraggiamo lo sviluppo e la condivisione di sistemi di sorveglianza arrmonizzati, raccolte di dati integrati e modelli predittivi, in armonia e “basati” sul lavoro dell’OIE
  12. Supportiamo la R&D focused focalizzata sui nuovi approcci per affrontare; la malnutrizione in tutte le sue forme, la denutrizione, la carenza di micronutrienti , il sovrappeso e l’obesità; la sicurezza e la salubrità degli alimenti; le diete salutary e sostenibili per la crescita della popolazione in linea con la Decade of Action on Nutrition. Lavoreremo con gli altri settori e colleghi a livello internazionale per rafforzare e promuovere la chimica verde e le alternative alla chimica nella produzione degli alimenti e un Sistema sostenibile per la riduzione dell’inquinamento e dell’impatto su risorse che non sono infinite,e per ridurre la perdita e lo spreco di cibo e acqua (SDG 2 e SDG 12.3).
  13. Accogliamo favorevolmente e supportiamo la fornitura di servizi sanitari, in particolari I programmi di immunizzazione per migrant e rifugiati, anche in situazioni di movimenti forzati e periodi prolungati di crisi, così come il rafforzamento dei Servizi sanitari nei Paesi di transito e destinazione. Ciò comporta di organizzare programmi di immunizzazione e servizi di assistenza disponibili e accessibili per tutti, incrementando contemporaneamente la sorveglianza delle malattie e il monitoraggio delle malattie croniche e dei loro fattori di rischio.
  14. Cercheremo di incrementare l’accesso ai servizi per la salute fisica e mentale ai migranti, ai rigugiati, alle popolazioni in situazioni di crisi e l’appropriata assistenza. Promuoveremo l’identificazione, la diffusione e l’adozione di buone pratiche per individuare I bisogni psico-sociali dei rifugiati e dei migrant. In seguito all’adozione della New York Declaration for Refugees and Migrants (settembre 2016) e alla Risoluzione dell’OMS WHA 70.15 (maggio 2017), il sostegno ai migrant ed ai rifugiati dovrebbe considerare i loro bisogni specifici, “non lasciando nessuno indietro”, in linea con l’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile.

Gender perspective in health policies and rights for women, children and adolescents

  1. Riaffermando gli impegni nei confronti della promozione della parità di genere in tutti gli ambiti, comprese le politiche sanitarie, adottati dal Summit G7 di Taormina del 2017 nella Roadmap for a Gender-Responsive Economic Environment, ci impegniamo a rispettare, proteggere e garantire il diritto di donne, bambini e adolescenti ad avere accesso ai più elevati standard di salute fisica e mentale, senza alcuna discriminazione. Intendiamo intraprendere azioni concrete per rafforzare i sistemi sanitari, le politiche, le leggi e i programmi per il sostegno del loro empowerment. Ci impegniamo a rendere possibile la partecipazione e le pari opportunità per le donne in tutti gli ambiti e a tutti i livelli, specialmente nei processi decisionali, andando incontro alle loro specifiche esigenze e sostenendo la realizzazione dei loro diritti umani.
  1. Dedicheremo un’attenzione speciale alla salute materno-infantile e dei bambini, anche colmando alcune lacune critiche nella salute degli adolescenti, ponendo speciale enfasi sui più poveri e vulnerabili. Ciò richiede investimenti specifici per ogni contesto attraverso interventi basati sulle evidenze scientifiche che affrontino le cause profonde della mortalità, morbilità, discriminazione e violenza.
  2. Le donne, i bambini e gli adolescenti non sono semplicemente i beneficiari degli sforzi in materia di salute e nutrizione, ma agenti positivi di cambiamento. Svolgono un ruolo essenziale per migliorare i sistemi sanitari, influenzando l’adozione di comportamenti positivi per la salute. A livello mondiale, le donne rappresentano più dei due terzi di tutti gli occupati del settore sanitario. Gli investimenti nelle professioni sanitarie promuovono la partecipazione femminile all’economia. Non è possibile ottenere una crescita economica e l’empowerment di donne e adolescenti sostenibili se questi non possono partecipare pienamente alla vita economica, politica e pubblica a causa di cattive condizioni di salute, alimentazione inadeguata e mancanza di rappresentatività.
  3. Riconosciamo l’importanza critica di gestire la salute di donne, bambini e adolescenti, come pure la nutrizione. Promuoviamo i diritti delle donne e degli adolescenti relativi alla salute e all’assistenza sanitaria, secondo la G7 Roadmap for Gender-Responsive Economic Enviroment.
  4. Invitiamo l’OCSE a confrontare i risultati in ambito di salute mentale, concentrandosi nello specifico sugli adolescenti. Condanniamo la violenza sessuale e di genere che colpisce donne e ragazze in tutto il mondo. Dobbiamo dimostrare la nostra leadership e il nostro impegno nell’affrontare la violenza sessuale e di genere, anche nei confronti di pratiche dannose quali matrimoni forzati con bambine e mutilazioni genitali femminili, in linea con gli SDG 5.2 e 5.3, e la tratta degli esseri umani, ai fini dello sfruttamento sessuale.
  5. Sosterremo e daremo gli strumenti a donne, bambini e adolescenti per far sentire la loro voce e per una partecipazione significativa attraverso il nostro impegno politico, di promozione e programmatico in materia di salute e nutrizione, coinvolgendo attivamente anche uomini e ragazzi quali agenti di cambiamento.
  6. Intendiamo perseguire investimenti nella loro educazione, migliorando la loro educazione, le loro competenze e le loro capacità in materia di salute, compresa un’educazione alla sessualità mirata per bambini e adolescenti, che sia sensibile al genere e alla diversità, attraverso adeguati programmi e strumenti.
  7. Valorizzeremo l’erogazione di servizi sanitari che siano sensibili alla diversità, al genere e all’età, prendendo in considerazione il background culturale senza nessuna discriminazione. Sosteniamo la raccolta, il monitoraggio e la rendicontazione di dati sanitari disaggregati per genere ed età.
  8. Sosteniamo l’attuazione della Global Strategy for Women’s, Children’s and Adolescents’ Health delle Nazioni Unite per la salute delle donne, dei bambini e degli adolescenti e riconosciamo la Global Financing Facility come strumento di finanziamento innovativo per sostenere il raggiungimento degli obiettivi fissati. Sosteniamo altresì l’attuazione di linee guida basate sulle evidenze scientifiche per la salute delle donne, dei bambini e degli adolescenti e sull’alimentazione sana e sostenibile, compreso il “Global plan of action to strengthen the role of health systems in addressing interpesonal violence, in particular against women and girls, and against children”, l’iniziativa “INSPIRE – Seven Strategies for Ending Violence Against Children”, come pure la “Global Accelerated Action for the Health of Adolescents (AA-HA)!”.

Antimicrobial Resistance

  1. Intendiamo rafforzare gli impegni già presi dal G7 in merito all’AMR e proseguire l’azione globale volta ad affrontare l’AMR in quanto grave minaccia, presente e futura per la salute. Realizzeremo sforzi collettivi, guidati dall’approccio “One Health”, per affrontare aspetti legati alla salute umana e animale, alla produzione agricola, al sistema di produzione e conservazione degli alimenti e a fattori ambientali.
  1. Apprezziamo gli impegni e gli sforzi del G20-2017 per affrontare le sfide dell’AMR e riconosciamo l’importanza della comunicazione e del coordinamento tra G7 e G20 per sostenere l’attuazione delle azioni in materia di AMR e affrontare le minacce attuali e le sfide alla salute globale. Esprimiamo il nostro apprezzamento per la collaborazione tripartita in corso fra OMS, FAO e OIE sull’AMR, e evidenziamo il lavoro dell’OCSE e la sua relazione “Affrontare l’antibiotico-resistenza, garantire ricerca e sviluppo sostenibili”. Accogliamo con favore la creazione del Global Collaboration Hub on Research and Development sull’AMR ed evidenziamo il suo potenziale di diventare realmente un’efficace piattaforma per allineare e promuovere gli investimenti per la ricerca e lo sviluppo sull’AMR, in base alle raccomandazioni del G20, al fine di sostenere il coordinamento della ricerca integrata e dello sviluppo in tutti gli ambiti One Health.
  2. Sosteniamo la collaborazione del Global Collaboration Hub on Research and Development con i network  internazionali e le iniziative esistenti, quali l’Interagency Coordination Group on AMR dell’ONU, la Global Antibiotic Research & Development Partnership (GARDP), il Combating Antibiotic Resistant Bacteria Biopharmaceutical Accelerator (CARB-X), e la Joint Programming Initiative on AMR. Siamo tutti concordi nel dare il nostro sostegno a questo Hub, facendo parte del consiglio ad interim dei membri e contribuendo attivamente alla costruzione dell’Hub stesso.
  3. Promuoveremo la ricerca e lo sviluppo di nuovi agenti antimicrobici, terapie alternative, vaccini e dispositivi per la diagnosi rapida nel luogo di cura (rapid point-of-care), in particolare per gli agenti patogeni considerati priorità dall’OMS e per la tubercolosi. Ci adoperiamo inoltre per preservare le attuali opzioni terapeutiche. Consideriamo tutto ciò come il primo passo verso l’accelerazione degli impegni politici e del coordinamento urgente e restiamo in attesa della relazione all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite e del meeting di alto livello sulla Tubercolosi nel 2018.
  4. Accogliamo e sosteniamo lo sviluppo di strategie basate sulle evidenze scientifiche, di strumenti e interventi per contrastare l’AMR e supportiamo la ricerca sugli Obiettivi Strategici del Piano di Azione Globale dell’OMS. Al fine di comprendere meglio i legami tra AMR e rischi per la salute umana, animale e ambientale, è necessaria la ricerca per spiegare l’incidenza, la prevalenza e la diffusione geografica dell’AMR e dell’uso di antibiotici (AMU), come l’antibiotico resistenza  si trasmette e diffonde all’interno delle popolazioni e tra popolazioni diverse, tra esseri umani e animali, e i potenziali rischi di esposizione ad alimenti e fonti ambientali. In questo contesto, noi sottolineiamo il potenziale ruolo che i microorganismi del suolo possono svolgere nel contrasto dell’AMR.
  5. Noi sosterremo paesi a basso e medio reddito per migliorare il loro accesso a misure di prevenzione, diagnosi e cura efficaci, come pure la loro capacità di sorveglianza in ambito di salute umana e animale.  Noi incoraggeremo la loro partecipazione al GLASS e ad altre iniziative di sorveglianza globale. Inoltre, sosterremo la coerenza e l’integrazione dei diversi approcci al monitoraggio e alla valutazione a livello nazionale, regionale e globale, a partire dalla bozza di documento tripartita di OMS, FAO e OIE “Monitorare e valutare il Piano di Azione Globale sulla AMR: una proposta di approccio”.
  6. Accogliamo il lavoro svolto dal secondo Forum dei Chief Veterinary Officers (CVO) del G7 (Roma, 4-5 ottobre 2017) nel documentare una strategia comune per la definizione di uso terapeutico, responsabile e prudente di antibiotici negli animali, e nel rafforzare le misure di sorveglianza e prevenzione dell’influenza aviaria.

Conclusions

  1. Riconosciamo la necessità urgente di dare impulso politico all’importanza di fare fronte all’impatto sulla salute del cambiamento climatico, del degrado ambientale e di altri fattori  e di promuovere un’azione coordinata per rafforzare i sistemi sanitari in linea con i principi di efficacia degli aiuti. In questo contesto devono essere affrontate le carenze di forza lavoro nel settore della sanità (USA) e la scarsità dei fondi stanziati dagli stati per conseguire l’obiettivo di un maggiore accesso all’assistenza sanitaria. Accogliamo con soddisfazione l’azione congiunta dell’OMS, della Banca Mondiale, dell’UNICEF ed altri partner importanti, inclusa l’OCSE, volta a sostenere i paesi nel cammino verso il conseguimento dell’Obiettivo di Sviluppo Sostenibile 3.8 e restiamo in attesa di conoscere gli sviluppi che saranno comunicati in occasione del Forum UHC 2017 a Tokyo, il mese prossimo.
  1. Riconosciamo le particolari sfide che ci attendono per fornire servizi sanitari negli Stati più deboli e nelle zone colpite dai conflitti, dove i sistemi sanitari sono spesso compromessi e dotati di mezzi insufficienti per rispondere alle necessità.  Inoltre, il personale medico e le strutture sanitarie che si trovano nelle zone di conflitto sono sempre più sotto attacco.  Facendo riferimento alla Risoluzione 2286 (2016) del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, e la Risoluzione dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite A RES/69/132 e UNGA 71/129, condanniamo con fermezza la violenza, gli attacchi e le minacce dirette al personale medico e alle strutture sanitarie, le cui conseguenze hanno un effetto a lungo termine sulla popolazione civile e sui sistemi sanitari dei paesi coinvolti ed anche sulle aree confinanti. Affermiamo così il nostro impegno a migliorare la loro sicurezza, sostenendo il diritto umanitario internazionale.
  2. Ribadiamo il nostro impegno a costruire le nostre risorse sulla base del Regolamento Sanitario Internazionale e ad assistere 76 paesi e regioni partner affinchè facciano lo stesso. Inoltre, riconosciamo l’importanza di sviluppare piani nazionali per affrontare criticità e carenze in materia di sicurezza sanitaria, quali quelle individuate grazie allo strumento del Joint External Evaluation dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. Rivolgiamo un appello a tutti i paesi affinchè si assumano un impegno preciso a sostegno della piena attuazione del Regolamento Sanitario Internazionale (RSI) e a riconoscere che rispettarlo è essenziale per prevenire e gestire efficacemente una eventuale crisi sanitaria globale. Esortiamo altri paesi e partner dei paesi in via di sviluppo affinchè si uniscano a noi in questi impegni collettivi.
  3. Gli USA intendono esercitare il loro diritto di ritirarsi dall’Accordo di Parigi a meno che non vengano identificati adeguati termini di rinegoziazione. I Ministri della Salute e i Capi delle Delegazioni di Canada, Francia, Germania, Italia, Giappone e Regno Unito e il Commissario europeo per la Salute e la Sicurezza Alimentare riaffermano il forte impegno dei nostri Governi ad implementare velocemente l’Accordo di Parigi come dichiarato al Summit G7 di Taormina.
  4. Desideriamo ringraziare l’Italia per la leadership che ha espresso nel 2017, e attendiamo i prossimi incontri per continuare a promuovere il dialogo e gli sforzi volti ad assicurare la salute globale in linea con gli obiettivi dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile.
Comunicato dei Ministri della Salute G7 Milano 5-6 Novembre, 2017 - Ultima modifica: 2017-11-07T00:43:46+00:00 da redazione

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