Campioni del mondo

L’eccellenza italiana in ortodonzia, è stata protagonista del recente Congresso di SIDO organizzato a Firenze in collaborazione con MOIP e con la partecipazione di relatori ed esponenti di prestigiose società internazionali. Per analizzare il presente e pianificare il futuro, come racconta il presidente uscente di SIDO, Mauro Cozzani
Svoltosi in collaborazione con Mediterranean Orthodontic Integration Project (MOIP) e in parziale concomitanza con il meeting di quest’ultima, il 53esimo Congresso della Società italiana di Ortodonzia (SIDO) a Firenze (13-16 ottobre) ha goduto di una vasta partecipazione di pubblico e relatori. In quattro giorni l’evento ha accolto circa 3.000 fra professionisti del settore e rappresentanti dell’industria o del mondo accademico, e semplici interessati. Quel che però più conta, secondo il presidente uscente di SIDO dottor Mauro Cozzani, è che l’appuntamento fiorentino ha permesso di ribadire la centralità del nostro Paese nell’abito delle cure e della ricerca ortodontica. A confermare la sua visione sono stati il supporto e la presenza di società scientifiche dalla vocazione analoga o diversa, insieme ai numeri che consolidano il posizionamento da primato dell’Italia nella disciplina.

Qual ritiene sia il lascito più prezioso del Congresso di ottobre, dottor Cozzani?

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La premessa è che un appuntamento di questo tenore ha potuto avere luogo perché l’ortodonzia italiana è giudicata con criteri e valori obiettivi fra le migliori del mondo. Lo dimostra il fatto che Progress in Orthodontics (rivista di proprietà SIDO) è in posizioni di assoluto primato su scala internazionale per numero di citazioni, concorrendo da vicino con altre prestigiose riviste di settore.
Sono italiani vari membri del board editoriale delle testate di maggior pregio e la professoressa Ambra Michelotti è editor di Orthodontics and Craniofacial research, altra rivista di spicco.
Nei convegni europei e statunitensi la richiesta di speaker della Penisola è tradizionalmente molto forte; parla la nostra lingua una buona parte dello European Board of Orthodontics.
Questo significa che il nostro movimento è non soltanto vivace, ma rappresenta un modello per i colleghi esteri. Insieme a MOIP e alla presidente Letizia Perillo abbiamo perseguito l’obiettivo di attrarre il maggior numero possibile di partecipanti stranieri. Lo abbiamo colto ospitando esponenti da 55 Stati e dando vita a una kermesse unificante per la professione e aperta alle società italiana ed europea di Medicina del sonno odontoiatrica; alla labio-palatoschisi e alla gnatologia e al dolore oro-facciale.

Quali i temi di maggior interesse generale?

Ritengo importante lo spazio riservato, in un’agenda molto apprezzata dai colleghi, ai nostri giovani, con una sezione ad hoc. L’abbiamo ribattezzata Rising Stars e si è proposta come un podio dedicato agli ortodontisti italiani emergenti di maggior valore. Grazie alla partnership con la Società italiana di Chirurgia maxillo-facciale abbiamo affrontato il tema dell’espansione mascellare negli adulti. Molti sono stati poi gli spunti in materia di ortodonzia evidence-based e tecnologie 3D.

Cos’è emerso al Congresso circa il legame tra salute orale e qualità del sonno?

È da sottolineare innanzitutto che ogni prerogativa diagnostica, in questo come in altri ambiti, è da demandare, come è giusto, agli specialisti della Medicina del sonno riuniti sotto l’egida di AIMS. Questo è stato chiarito al momento di discutere dei limiti dell’azione dell’odontoiatra, che tuttavia può fare molto sia per indirizzare i suoi pazienti a un consulto specialistico sia, pur parzialmente, per trattarli. Può indagare con il dialogo e questionari appositi sull’eventuale presenza di una sindrome delle apnee ostruttive (OSA) e, qualora il verificarsi delle apnee sia occasionale, intervenire con i dispositivi di avanzamento mandibolare in modo da accrescere lo spazio orofaringeo. Questo ci permette di evidenziare la multidisciplinarità del nostro approccio: possiamo confrontarci con reciproco beneficio con i colleghi della logopedia e parodontologia, così come con fisiatri, fisioterapisti, chirurghi maxillo-facciali, coltivando e promuovendo rapporti e connessioni fruttuosi.

Altra tendenza sempre più popolare è il ricorso alle tecnologie tridimensionali

Non siamo ancora giunti a un utilizzo di massa, ma le apparecchiature hardware e i software 3D stanno senz’altro prendendo piede e indicano la strada verso il futuro. Si pensi alla stampa in tre dimensioni con cui realizzare le dime per l’inserimento delle mini-viti in ortodonzia e chirurgia maxillo-facciale o la stampa di modelli su cui stampare allineatori direttamente in studio. Soluzioni e applicativi specifici stanno attraversando una fase di prepotente sviluppo, ma in crescita è anche l’interesse verso i nuovi materiali - per esempio gli allineatori - che cambiano proprietà con il calore.

In quale modo si è argomentato di Evidence based clinical orthodontic?

Anche in questa circostanza un preambolo è d’obbligo: l’industria fa il suo lavoro ed è un lavoro di valore, tanto in termini di sviluppo e innovazione quanto di comunicazione e marketing. Il punto è che da medici non possiamo fermarci a questo e quindi all’informazione che ci proviene dai venditori: dobbiamo affidarci a nostre fonti indipendenti. E queste sono numerose: dalla ricerca universitaria a quella in capo alle strutture private. Benché i nostri pazienti non siano a rischio della vita, dobbiamo compiere un passo avanti di natura culturale informandoci sulle più solide evidenze scientifiche.
Lo ribadisco: l’industria fa il suo, producendo, vendendo, comunicando. L’ortodontista deve avere però una coscienza critica e saper distinguere l’informazione commerciale, pur preziosa, dalla scienza. Anche sotto questo aspetto vedo crescere la formazione a 360 gradi; soprattutto in campo accademico, con l’affiancamento dei senior, le nuove generazioni stanno evolvendosi ottimamente. Fra mercato e disciplina sussiste una relazione che talvolta, ovunque nel mondo, introduce qualche motivo di criticità: oggi, tuttavia, le fonti d’informazione critica, gli aggiornamenti professionali con seminari e webinar tematici e i corsi stanno moltiplicandosi e danno chiavi interpretative adeguate.

Cosa c’è nel futuro suo e di SIDO?

Il mio mandato è ormai in scadenza; pronto a succedermi è già il professor Aldo Giancotti, a sua volta intenzionato a battere sul tasto dell’internazionalizzazione. Si è già al lavoro sul prossimo congresso, con il supporto della World Implant Orthodontic Association (di cui è presidente Giuliano Maino) e l’obiettivo di ampliare ancora il già notevole numero di iscritti totalizzato quest’anno. Il mio ruolo in Consiglio dura altri due anni, scaduti i quali mi dedicherò alla Società Europea di Ortodonzia che, come previsto per la World Federation of Orthodontics sotto la presidenza della professoressa Perillo nel 2030, dovrebbe allestire in Italia il convegno del 2028.

 

Mauro Cozzani
È odontoiatra e specialista in Ortodonzia con Master of Science in Orthodontics e direttore del Master Orthodontics di Unicamillus (Roma). È membro della Società italiana di Ortodonzia, Società italiana di Tecnica bidimensionale, European Orthodontic Society, American Association of Orthodontists, World Federation of Orthodontics, Angle Society of Europe, Edward H Angle Society of Orthodontists e Italian Board of Orthodontics, European Board of Orthodontists e American Board of Orthodontics. Ha pubblicato oltre cento lavori su riviste con editorial board, un libro e diversi capitoli in lingua inglese. Ha revisionato articoli per riviste ortodontiche indicizzate quali Eur J Orthod, Orthod Craniofac Res, Am J Orthod Dentofac Orthop, Angle Orthod, J Clin Orthod. È stato co-editor di Progress in Orthodontics e ha presieduto l’Associazione specialisti italiani in Ortodonzia (2005), Italian Board of Orthodontics (2006-07), Accademia italiana di Ortodonzia (2007-09), European Board of Orthodontists (2012-15), Società Italiana di Tecnica bidimensionale (2016-18), SIDO (2020).

Campioni del mondo - Ultima modifica: 2022-12-09T14:40:18+00:00 da K4
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