Le complicazioni di un restauro in materiale composito, siano esse discromia marginale, sensibilità, infiltrazione cariosa o distacco, sono in molti casi da addurre alla perdita dell’adesione micromeccanica (microleakage). Dato che i bracket ortodontici vengono fissati alle superfici dentali con la stessa tecnica adesiva, è attendibile che la problematica possa condizionare negativamente anche questo tipo di trattamento.
In effetti, la riduzione dell’integrità marginale è in grado di condurre al distacco dei bracket. Oltre a questo, la proliferazione batterica in questo punto può causare lesioni del tipo white spot. Il primum movens del processo pare essere per logica il meccanismo della contrazione da polimerizzazione. I gap possono allargarsi sotto l’influsso di un ciclo termico di riscaldamento e raffreddamento, ovvero l’alternanza fra cibi caldi e freddi appunto. È possibile infatti che si instauri un meccanismo espansivo-compressivo dovuto ai diversi coefficienti di espansione termica α (unità di misura ppm/°C) di smalto (12 ppm/°C), adesivo (20-55) e superficie del bracket (16).
A tale riguardo pare interessante considerare quali possano essere i fattori in grado di condizionare il processo e quali siano le indicazioni disponibili in letteratura. Diversi sono gli studi condotti in questo campo di applicazioni e molti di questi hanno già permesso decise migliorie dei materiali e della loro modalità di utilizzo.
Buona parte dei lavori ha confrontato gli effetti della mordenzatura tradizionale con acido con quelli derivanti dall’impiego di adesivo self-etch e l’entità dei relativi effetti di microleakage.
Il lavoro di Pakshir e Ajami non ha riscontrato incremento significativo nell’irruvidimento di superficie. Il lavoro più sistematico condotto da Alkis ha ottenuto risultati di questo tipo confrontando più prodotti: 3 cementi resinosi, 3 adesivi automordenzanti a singolo passaggio e 3 sistemi two-step e ha confermato le osservazioni precedenti, come fatto poi anche da Shahabi. Al contrario, Uysal riporta un dato più elevato di microleakage per quanto riguarda la metodica self-etch.
Sono stati prodotti meno lavori riguardanti invece la preparazione dello smalto, probabilmente in ragione dell’assoluta diffusione della mordenzatura con acido, che rimane peraltro l’opzione migliore rispetto alle metodiche alternative come la preparazione con laser erbio. Comunque, Autori suggeriscono che l’applicazione di fluoruro di sodio possa contrastare eventuali ipomineralizzazioni da smalto.
Va inoltre considerata la possibile contaminazione dell’interfaccia smalto-adesivo da parte di liquidi: si intendono in questo caso bevande ma anche la saliva. In questo caso, la complicanza principale risulta essere il distacco del bracket più che la demineralizzazione del tessuto.
Un ultimo elemento considerabile è rappresentato dalla fotopolimerizzazione: la micro-perdita può dipendere dal tipo di unità impiegato (non dalla sua potenza), ma anche dal tipo di bracket: i prodotti in ceramica sarebbero maggiormente resistenti in questo senso.